diciotto.

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Era la prima volta che Jiyeon entrava in casa di Hae ed era parecchio emozionata per quella sorta di sleepover che avevano organizzato. Anche lei viveva da sola, però pagava l'affitto e alcune visite mediche della madre che, per una condizione non troppo grave, doveva spesso recarsi in ospedale. Per questo motivo la ragazza, che aveva terminato gli studi senza frequentare l'università, doveva darsi da fare con diversi lavoretti per mantenersi e questi la tenevano occupata per la maggior parte delle sue giornate, non permettendole di frequentare delle persone al di fuori del lavoro. Hae era la prima ragazza con cui aveva instaurato un rapporto che andasse oltre quello lavorativo e non riusciva a fare a meno di esserne felice come una bambina. Anche Hae ne era contenta, perché essendo un tipo piuttosto riservato e solitario non aveva molte amiche e Jiyeon le sembrava la persona giusta con cui potersi svagare un po'.

Erano stravaccate sul divano, con addosso dei ridicoli pigiami dai colori pastello ed una pizza con salame piccante e patatine sulle gambe. Hae diede un altro morso alla sua fetta di pizza, la mozzarella che filava, mentre il suo sguardo era fisso sullo schermo della tv.

"Dici che gli rivelerà mai di non essere un robot ma una ragazza vera?"

Jiyeon, con le guance piene di pizza, fece spallucce, anche lei senza distogliere lo sguardo da quel drama.

"Non lo so, ma spero che se dovesse dirglielo, lui non reagisca male."

"Sono uno pazzo dell'altra, sono positiva riguardo il fatto che non finirà male."

I loro commenti furono interrotti da una serie di notifiche dal cellulare di Hae, la quale si sporse di lato per cercare l'apparecchio e dare un'occhiata a ciò che stava succedendo. Rise tra sé e sé leggendo dei messaggi e poi mostrò lo schermo all'amica, la quale quasi si strozzò con un boccone di pizza ed afferrò il cellulare tra le proprie mani.

"Questo è il tizio che venne in gelateria, vero?" Chiese giusto per ricevere una conferma, mentre ci mancava poco che sbavasse sulla foto di Daehyun, vestito con gli abiti di servizio nel ristorante dove occasionalmente lavorava. Era una foto fatta allo specchio, le labbra aperte in un enorme ed adorabile sorriso mentre guardava il proprio cellulare, ed una mano alzata facendo il segno della pace. 

Hae annuì. Era da qualche giorno ormai che parlavano costantemente, del più o del meno, mandandosi foto stupide mentre lavoravano o svolgevano le normali azioni quotidiane. La ragazza ne aveva parlato anche con Yoongi, senza però dirgli che parlavano piuttosto spesso, perché non voleva che l'altro si preoccupasse ancora di più quando aveva già abbastanza pensieri per la testa. 

"Se non fosse il tuo ex ci proverei," ammise Jiyeon, restituendo il cellulare alla ragazza. Hae si strinse nelle spalle e le sorrise. "È tutto tuo. Anche se mi ha confessato di voler stare solo per un po' prima di iniziare una relazione."

"Gli farò cambiare idea!" Disse Jiyeon entusiasta, scoppiando poi a ridere perché neanche lei ci credeva. 

"Gli farebbe bene una ragazza come te al suo fianco, magari mette la testa a posto una volta per tutte." 

Un lievissimo rossore impolverò le gote di Jiyeon, la quale timidamente suggerì di continuare a guardare il drama, facendo ridere Hae per quanta tenerezza facesse. 

Il giorno successivo era quello fatidico. Alle dodici Yoongi e suo fratello Jae lasciarono l'appartamento insieme, il maggiore si mise alla guida dell'auto che condividevano e partì per andare ad incontrare i loro genitori. Yoongi era sicuramente meno emozionato rispetto all'altro, o almeno era quello che dava a vedere. In ogni caso le sue emozioni erano tutte negative. 

"Credi che dovremmo portare dei fiori a nostra madre? Possiamo prenderli adesso per strada."

Yoongi lo incenerì con un'occhiataccia. Perché doversi impegnare così tanto per delle persone di cui non conosceva ancora gli intenti? Non se ne parlava proprio.

Coldness; m.yg [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora