Cap. 7

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-oh cazzo- pensai immediatamente.

Vidi che Taehyung non accennava a fermarsi, camminò fino ad essere davanti a noi. Mi guardò e fece un leggero sorriso, poi alzò gli occhi a mio fratello e diventò più cupo.

"Che ci fai qui?" Domandò Jimin, guardandolo con gli occhi assottigliati.

"Semplicemente una passeggiata, sai che l'aria del parco mi rilassa" alzò le spalle. "Ci vediamo a scuola, piccola" disse poi, facendomi un occhiolino.

A quel soprannome, il mio cuore iniziò a battere in un modo molto più violento, quasi come se fosse una tempesta.
Non capivo neanche il perché di questo cambiamento...che mi stava forse iniziando a piacere? Nah, impossibile.

A distrarmi dai miei pensieri fu mio fratello, che mi prese per il polso e iniziò a trascinarmi via.
Stavo iniziando a sentire dolore, talmente forte stava stringendo.

"J-Jimin, mi fai male!"

Posai una mano sulla sua per cercare di alleggerire la morsa. Lui, subito, tolse la mano e mi lasciò stare, fermandosi al posto.

"Ma che ti è preso?" Alzai un po' la voce, massaggiandomi il polso, adesso rosso.

"Ti farò cambiare scuola. Non devi stare accanto a lui, se solo ti torce un capello io-"

"No, non puoi farlo! Lì ci sono tutti i miei compagni, le mie amicizie di quattro anni e la mia migliore amica! Non puoi farlo, non te lo permetto" ringhiai, rimanendo ferma con i pugni stesi ai fianchi.

"Questo lo decideremo a casa. Adesso andiamo a prendere il gelato"

"No, Jimin, non ci voglio più andare!" Urlai staccandomi da lui. "Ci verrò solo quando imparerai a trattarmi come una ragazza grande e non come un bebè!"

I miei occhi iniziarono a farsi lucidi. Me ne andai sotto lo sguardo sorpreso di Jimin, con alcuni passanti che ci osservavano infastiditi dalle mie urla.
Iniziai a correre, fino a fermarmi ai scalini di un monumento.
Mi sedetti lì, in un angolo, con le mani nei capelli e gli occhi chiusi, di nuovo ferita dal trattamento di mio fratello nei miei confronti.

Poi, la suoneria del cellulare mi presentò una nuova chiamata; presi lo strumento e guardai sullo schermo. Nayeon.

"Pronto...?" feci sospirando.

"Ehi, eonnie. Vieni al nostro bar? Così stiamo un po' assieme e ti racconto tutto!"

Dalla sua voce percepii molta contentezza...ciò che non avevo io, in quel momento.

"Va bene, sarò lì in pochi minuti" avvisai attaccando la chiamata.

Avrei dovuto mandare un messaggio a Jimin per avvisarla? No, non l'avrei fatto. Doveva imparare.
Quindi, mandai un sms a mamma.

Park Soyeon:

Mamma, sto un po' con Nayeon al bar, quello solito accanto al cinema

Mi alzai dallo scalino, misi il cellulare nella tasca e mi incamminai lentamente verso il piccolo locale.
La risposta di mamma non tardò ad arrivare, dato che sentii il telefono vibrare.
Però, non avrei guardato ora il messaggio.

Arrivai davanti al bar pochi minuti dopo, Nayeon non era ancora arrivata, quindi l'aspettai all'entrata .
Controllai il telefono, nell'attesa.

Mamma:

Perché hai avvisato me, e non Jimin?
Avete di nuovo litigato?
Ho ragione...

Non le risposi. Era incredibile come mi conoscesse, come sapesse i miei sentimenti e ciò che provavo in ogni momento, soltanto tramite un semplice gesto.

°mч lσvє° [Kim Taehyung] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora