Cap. 11

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Cosa avrei dovuto rispondere al suo messaggio? Dicendo "Sì, ho scoperto tutto e non voglio starti più vicina?"
Provai a pensare ad una frase più intelligente, che magari mi tirasse fuori dai guai.

Park Soyeon:

Ehm...quale verità?
Non so di cosa tu stia parlando

Kim Taehyung:

Ti prego, Soyeon...non fare la stupida.
Odio chi mente

Cazzo.
Quella volta non risposi al messaggio, lo visualizzai e basta, capendo che ormai negare non sarebbe servito a nulla.
Misi in tasca il telefono e camminai per le strade della città, calciando di tanto in tanto i poveri sassolini che incontravo.

Sospirai alzando lo sguardo al cielo, sentendo una scia fredda percorrere la mia guancia.
Portai una mano su essa, rendendomi poi conto che era una lacrima.

-sto di nuovo piangendo per lui...?-

Mi sarei dovuta abituare, prima o poi, alla sua assenza accanto a me. Mi sarei dovuta tenere lontana, ma, se fosse stato per me, non me ne sarei mai andata.
Chissà perché l'aveva fatto...potevo scoprirlo? Ne ero curiosa, qualcosa mi diceva che lui, in fondo, non avrebbe voluto.
Ma d'altra parte, chi avrebbe voluto?

Quando lo vedevo a scuola, in mezzo ai suoi amici, che parlava, scherzava e rideva, mi faceva battere forte il cuore, mi faceva sentire certe emozioni mai provate soltanto a guardarmi. Lo amavo, cazzo, l'avevo capito ora.
I miei sentimenti verso di lui sarebbero cambiati?

Pensai a lungo, dondolando le mani dentro le tasche e ammirando i ditorni, facendo a piedi lo stesso tragitto che avevo percorso correndo.
Mi mordicchiai il labbro svoltando alla via di casa, guardando davanti a me, distante, il palazzo bianco in cui abitavo con la mia famiglia.
Famiglia che, ora, avrei imparato a trattare meglio.

Feci per aprire la porta di casa, ma mi sentii strattonata per un polso.
Chi mi aveva appena presa, mi costrinse a girarmi verso di lui, faccia a faccia.

"T-Tae..." sussurrai, sgranando gli occhi.

"Lo sai che si risponde sempre ai messaggi?" Ringhiò.

"N-non ne ho avuto il tempo! Smettila di seguirmi, smettila!" Cercai di strattonare la sua presa, con rabbia.

"Sono venuto qua solo perché voglio farti sapere la verità, non per altro...non voglio che tu pensi a me come uno senza il cuore..."

Lasciò andare il mio polso, col capo basso iniziò a parlare. Strinse i pugni ai fianchi e sospirò, tirando il labbro inferiore fra i denti.

"Hai un po' di tempo...?"

Vederlo così, sentire la sua voce ridotta ad un filo...mi fece un certo senso. Ero sempre solita sentirlo vivace e tranquillo, con un tono di voce sicuro e alto.
Però...adesso...doveva essere molto confuso e spaventato, costretto a dirmi tutto per paura di una mia opinione negativa.

"Parla, ti ascolto" annuii dopo un sospiro.

"Grazie..." fece alzando gli occhi a me. "Beh, tu penserai di sicuro che io l'abbia fatto con piacere, solo per un mio capriccio, però...ti giuro che non è così, io-"

°mч lσvє° [Kim Taehyung] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora