Cap. 24

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"Sei così ingenua" sussurrò intenerito lui, accarezzandomi una guancia con tocco lieve.

"Tu invece sei così testardo...Non capisci che io...che..."

Non riuscii più a continuare, come se le parole mi fossero morte in gola anche se volevo pronunciarle e toglierle dal mio petto, alleggerire il peso che sentivo in quella zona.
Volevo seriamente stare con lui, volevo procedere la moa esistenza accanto a Taehyung, scrivere con il ragazzo davanti a me le pagine della mia vita.
Deglutii il malloppo che mi si formò in gola e sospirai, distogliendo lo sguardo.

"Riposa ora, sembri stanca"

"No, non andrò di nuovo a dormire. Non voglio vederti di nuovo con quella" bisbigliai, sperando che non m'avesse sentita.

"Che c'è? Sei per caso gelosa?" Ridacchiò.

"Certo che no" alzai gli occhi al cielo. "Solo non sopporto le ragazze che sono pronte ad aprire le gambe verso il primo che passa"

"Lei non mi piace, dico sul serio. Ho un'altra ragazza in testa" rivelò tranquillo.

Mi morsi il labbro, pensando a chi potesse essere la ragazza di cui aveva appena parlato. Sperai con tutto il cuore che fossi io a ricoprire quel ruolo, quel fortunato ruolo.

"Non voglio sapere di chi si tratta. Adesso voglio solo trovare mia madre e mio fratello...quel sogno...te lo voglio raccontare"

"Andiamo a sederci, allora" sospirò.

Taehyung portò la mano sulla mia, stringendola.
Mantenendo quel contatto, scese le scale senza darmi, però, nessuno sguardo, si sedette in soggiorno e incrociò le braccia al petto.

"Racconta, ti ascolto"

"La prima cosa che ho visto è stata una campagna, mezza bruciata...anche nell'aria era pieno di odore di bruciato. Mi sono avvicinata e ho visto una casetta, distrutta da un lato e penzolante da altre parti...la porta di questa casetta era semi aperta. Quando sono entrata..." presi respiro, accavallando una gamba. "Ho visto che era tutto vuoto, erano rimasti sì e no qualche quadro e una sedia, in una stanza che doveva essere la cucina. Mi avvicinai ad una porta, chiusa. Girai la maniglia e vidi...mio fratello e mia madre, legati"

Abbassai lo sguardo, deglutendo con gli occhi fissi sul pavimento bianco. Iniziai a giocare nervosa con le dita, grattando le unghie.
Sentii il ragazzo seduto vicino a me sospirare, poi il divano scricchiolare. Alzai lo sguardo, vidi che si era avvicinato ed era, ora, davanti a me, che mi guardava.

"Deduco che siano rinchiusi in quella casa...stai tranquilla, cercherò con tutto me stesso di ritrovarli" mormorò posando una mano sulla mia spalla.

"Grazie..." annuii col capo, alzandomi dal divano. "Conosci qualche campagna qua vicina?"

"Non è detto che sia di questa città, potrebbe anche trattarsi di una campagna molto distante da Seoul..." sospirò spostandosi le ciocche dal viso. "Comunque ne conosco solo una: la campagna di mio nonno, io e miei ci andavamo ad ogni vacanza"

"E dove si trova?"

"Accanto Daegu" disse. "Era lì che abitava" proseguì con un sorriso malinconico.

"Dovremo andare là..."

Taehyung annuì e fece un sorriso, stavolta più felice, osservando il mio viso, appena rosso data l'intensità del suo sguardo.

"Sei bellissima" mormorò di slancio, velocemente.

Faticai a sentirlo, era stata una mia impressione? Davvero aveva detto che ero bella?
Un piccolo sorriso si stampò sulle mie labbra, ma cercai di nasconderlo con una mezza espressione sorpresa.

°mч lσvє° [Kim Taehyung] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora