Cap. 18

1.5K 94 12
                                    

Quella frase suonò nella mia mente come un canto divino. Forse, finalmente sarei stata salvata, portata via dal mio angelo custode.
I miei desideri si erano avverati...avevo pregato così tanto che qualcuno, lassù, mi mandò la salvezza fatta in persona.

Sapevo bene chi fosse il proprietario di quella voce, la stessa persona che adesso stava avanzando nel centro della stanza, con una pistola puntata contro il maggiore.
Lui subito si alzò in piedi e puntò con velocità la propria arma verso Taehyung, seguito da Jackson e Baekhyun, che guardavano la scena col cuore in gola.
Anche Yoongi puntò la sua pistola, ma, a differenza dei tre, contro il leader del gruppo.

"Yoongi...che cazzo stai facendo? Puntala verso di lui adesso!" Urlò il maggiore.

"Lascia la pistola a terra, e non ti accadrà niente di male"

"Te lo puoi dimenticare, lui ha fatto fuori mio fratello!" Gridò fuori di sé, facendo per premere il grilletto.

"Pensi che uccidendo la ragazza, tuo fratello tornerà?" Parlò Yoongi.

"No, non potrà mai succedere...ma lui deve soffrire dello stesso dolore che ho sofferto io! Non può capire come ci si sente a perdere un caro, una persona per la quale daresti la vita!"

"Adesso basta, Minseok! Posala a terra!"

Nessuno gli diede retta, però, nessuno lo guardò in viso.
Mentre Taehyung allontanava i tre avversari verso il muro opposto, Yoongi ebbe l'opportunità di avvicinarsi a me e di sciogliere, con la chiave che aveva precedentemente preso, le catene che mi tenevano bloccata alla parete.

Mi alzai velocemente, forse troppo dato che iniziò immediatamente a girarmi la testa e dovetti reggermi alle braccia del poliziotto per non cadere.
Assieme a lui andai verso la porta, che aveva lasciato aperta, mentre controllava la situazione.
Taehyung, adesso, aveva bloccato al muro i tre assassini, che però non avevano messo giù le armi.

L'astio nei loro occhi era visibile anche da un migliaio di kilometri, c'era un silenzio straziante. Mi sentivo stanca, per tutti i graffi e per il sangue, mi sentivo oppressa e impaurita. In più, il mal di testa non accennava a diminuire; anzi, in mezzo a tutta quell'aria inquinata, stava anche peggiorando notevolmente.

"Avete fatto un grande sbaglio a prendere lei" ringhiò la voce ci Taehyung, sparando il primo colpo verso il mogano, il quale cadde a terra privo di vita.

"Bastardo!" Strillò Jackson, portanodo il dito sul grilletto.

Fortunatamente, Taehyung fu più veloce, e il proiettile che uscì dalla sua pistola colpì il corpo del biondo, ora accasciato e freddo.

"Siamo rimasti solo noi due" pronunciò poi rivolgendosi al maggiore, davanti a lui che si mordeva il labbro.

Forse, quell'incubo stava per terminare veramente, forse sarei potuta andare dalla mia famiglia.
Stava per giungere la fine?

"Sparami, fammi raggiungere mio fratello, buttami all'Inferno" sussurrò lui, buttando la pistola lontano con un calcio.

"Non ora" rispose il più alto.

Taehyung abbassò la pistola e si avvicinò a lui.
Guardai tutta quella scena mentre ero dietro alle spalle di Yoongi, accovacciata al muro per riposare i miei muscoli, che fino a quel momento erano rimasti immobili.

Voltando lo sguardo al menta, lo vidi mentre alzava l'arma.
Seguii con gli occhi la traiettoria che aveva la canna di quella pistola: notai che era puntata contro Taehyung, di spalle e quindi incosciente di tutto.
Deglutii a fatica, sgranando gli occhi dopo aver capito la situazione.
Voleva sparargli?

"Y-Yoongi...no" sussurrai, alzando una mano verso il suo braccio nel tentativo di farglielo abbassare.

Ma lui non mi parve sentire, mantenne dritta la canna. Portò un dito al grilletto e corrugò il viso, segno che diceva che stava per sparare seriamente.
Prima che potesse farlo, con le ultime forze che mi rimanevano dopo quei giorni di prigionia, mi misi davanti a lui con le braccia aperte. Lasciai che il proiettile mi prendesse, senza pensare alle conseguenze...ma solo alla salute e al futuro di Taehyung.
Uno sparo, e non vidi più nulla.

----------

Sentii uno sparo, che non proveniva dalla pistola del ragazzo di fronte a me, che era appiattito contro al muro e con le braccia issate in alto.
Proveniva dalle mie spalle.

"Soyeon...Soyeon!"

Mi girai di scatto, sgranando gli occhi a quella vista, nello stesso momento in cui Minseok, con uno scarto laterale, recuperò la propria arma e la puntò al mio petto.

Sussultai sentendo la canna fredda dell'arma contro il mio corpo, girai leggermente il capo e lo guardai dritto negli occhi; i suoi erano lucidi e pronti per far cadere le lacrime.

Successe tutto velocemente.
Quasi come se fosse stato un'istinto, spinsi il grilletto e sparai su Minseok.
Lo colpii in pieno; mentre cadeva, provò a sparare un colpo, ma non riuscì a prendermi a causa della scarsa mira.

Quindi, rimisi la mia pistola, o meglio quella di mio padre, nella cintura e andai in soccorso di Soyeon, ora stesa a terra e rannicchiata.
Yoongi era scappato, a quanto pareva aveva giocato ad un doppio gioco, quel bastardo. Mi ero fidato di lui...

-che cosa ti hanno fatto...piccola mia...- pensai inginocchiandomi al suo fianco.

Portai una mano sotto le sue cosce, l'altra sulla sua schiena tremante.
La tirai su e la strinsi fra le mie braccia: ero preoccupato e molto soddisfatto di me stesso, solo perché avevo finalmente dato vendetta a mio padre.
Avevo commesso cinque delitti...solo per il bene della mia famiglia e di chi amavo.

°mч lσvє° [Kim Taehyung] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora