Cap. 28

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La mia espressione cambiò, diventando annoiata e scocciata.
Pensavo che fosse stata la mamma, che si era dimenticata qualcosa oppure che avesse staccato molto prima, e di conseguenza tornata a casa, a bussare. Mi allontanai dall'uscio della porta e incrociai le braccia al petto, guardandolo.

"Che ci fai qui?" Chiesi senza emozioni.

"Soyeon...sei sola, vedo" sussurrò, reggendosi allo stipite della porta.

Il suo alito puzzava di alcool, così come i vestiti. Anche i suoi occhi non erano più gli stessi, avevano la pupilla dilatata da tutte le sostanze che aveva bevuto, i capelli erano spettinati e, in più, non si reggeva in piedi e doveva per forza aggrapparsi a qualcosa. Si era ubriacato... per me?

"Torna a casa, sei ubriaco"

"Ubriaco d'amore per te" sottolineò entrando in casa, chiudendo la porta alle sue spalle con un piccolo tonfo.

"Tu stai male...vai a casa prima che torni qualcuno" lo presi per un polso, facendolo voltare verso di me in modo tale che i nostri occhi si incontrassero.

"Non voglio, il mio unico desiderio è stare qua con te"

"Non farmi incazzare, avanti"

"Soyeon, non ce la faccio più a stare senza di te" disse biascicando le parole, con gli occhi che gli si chiudevano da soli dalla stanchezza.

"Potevi pensarci prima" tagliai corto, con tono freddo.

"Ti prego...non passo una sera a non pensarti, sono da solo e la tua presenza mi manca da morire..." provò a dire, ma fu bloccato da un singhiozzo ebbro. "Io-"

"Tu sei solo ubriaco. Se andrai a casa, ti passerà tutto quanto entro domani mattina...e di me non avrai nemmeno in ricordo, proprio come volevi"

"Non capisci! Io ti amo, Soyeon. Ti ho amata dal primo istante in cui ti ho vista a scuola" pronunciò convinto, cadendo seduto sul divano, a gambe larghe e con la schiena sprofondata.

Sbuffai alzando gli occhi al soffitto, ma, non appena sentii quella frase, il mio cuore fece una capriola.
Da una parte ero tremendamente felice, perché avevo sentito quelle bellissime parole dalla sua voce...ma ero convinta, d'altra parte, che fosse stato l'alcool e non il cuore a farlo parlare.

"Tae...capisco che hai bevuto troppo, ma così stai esagerando" gli andai davanti, prendendogli un braccio per provare a tirarlo su. "Ti posso accompagnare solo per un-"

Non finii la frase, che il ragazzo mi tirò sopra di sé, a cavalcioni. Dovetti posare le mani sul suo petto per tenermi ad una certa distanza, impedendo così ai nostri corpi di essere completamente appiccicati.
La situazione non stava prendendo una bella piega.

Trattenni un verso di sorpresa, mentre cercavo di tirarmi su, ma invano, dato che lui posò le sue grandi mani sui miei fianchi, con una presa così ferrea che mi impedì ogni movimento.
Persino la mia volontà era stata bloccata dagli occhi di Taehyung, che mi fissavano e parevano leggermi l'anima.

Osservai che il suo viso era tornato quello di prima: con gli occhi luccicanti, resi ancora più brillanti dalla luce bianca della Luna, il naso affusolato e le labbra sottili. I suoi gesti non sembravano più impacciati, pareva totalmente sobrio. Era impossibile un cambiamento tale...

"F-fammi alzare" sussurrai, dandogli un pugno leggero sul petto.

"Se devo fingermi ubriaco per farti capire i miei sentimenti, allora preferisco tenerti così...almeno non potrai più scappare da me" disse a bassa voce, stringendo la presa.

"Lasciami, ho detto. Sei-"

"Sono bellissimo, lo so. Ma lasciami parlare, una volta per tutte." mi guardò negli occhi, sicuro delle sue parole.

"Fai in fretta" borbottai biascicando.

"Neanche io stavo bene quando ti ho detto quelle parole, sai? Anche io stavo morendo dentro, perché sapevo che stavo lasciando andare una farfalla che, per tanto tempo, avevo tenuto accanto a me. Sapevo che non mi avresti più voluto vedere, che mi avresti odiato...ma sarebbe stato meglio così, almeno non avresti più dovuto soffrire per uno come me"

"Tae..." provai a dire, stringendo sul petto di Taehyung le mani.

"Però non ce la facevo più, tutto in casa mi ricordava te. Il letto aveva il tuo profumo, lo shampoo odorava dei tuoi capelli e, anche se andavo in cucina, rivedevo nella mia mente la tua immagine che cucinava...stavo impazzendo, dovevo vederti" mi guardò dritto negli occhi mordendosi il labbro, anche lui con gli occhi lucidi. "Per questo motivo ti sono venuto a cercare, mi sono impregnato il colletto con un po' di alcool e ho bevuto solo una goccia di vino...almeno sarei risultato ubriaco. Ho finto di essere ebbro, solo per poter parlare con te ancora una volta"

"Ti prego smettila" abbassai il capo, tremando. "Smettila di illudermi, smettila di farmi battere il cuore..."

"Guardami negli occhi" mormorò, alzandomi il viso con due dita sotto al mento. "Dammi una possibilità...prometto che non ti farò soffrire e che farò del mio meglio per essere un bravo fidanzato"

Dopo neanche due secondi, avvicinai il viso al suo e premetti la mia bocca contro quella di Tae.
Iniziai a baciarlo, assaporando le sue labbra morbide e delicate. Sentivo un leggero retrogusto di vino, proprio come aveva detto lui...Dio, quando mi era mancato baciarlo. Quanto mi era mancato sentire la sua presenza vicino a me, sentivo che le sue labbra stavano per diventare una droga, la mia droga personale.
Quando mi staccai, vidi sulle sue labbra un sorriso dolce e soddisfatto.

"Immagino che la tua risposta sia un "sì", giusto?" Ridacchiò, accarezzandomi i capelli.

"Stupido" bisbigliai nascondendo la testa sul petto del mio ragazzo.

"Ti amo, piccola"

"Ti amo anche io" risposi, arrossendo come un pomodoro.

°mч lσvє° [Kim Taehyung] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora