Erano passati circa due giorni da quell'episodio. Stavo guarendo lentamente, le ferite si stavano piano trasformando in cicatrici arrossate, o livido stavano sparendo a forza di riempirli di pomate.
Però, il cambiamento più evidente era quello che aveva assunto Taehyung: adesso il suo modo di fare era più freddo.
Come se tutto quello che avevamo passato non fosse mai accaduto, come se fosse tornato il ragazzo prepotente che avevo conosciuto a scuola.
A proposito, la scuola.
Ormai non ci stavo andando più, non ne avevo le forze ed ero sicura che, se fossi entrata in classe in quelle condizioni, tutti avrebbero iniziato a farmi domande poco convenienti e delicate. E non volevo, non volevo tornarci.Mi ero sistemata nella camera che Taehyung mi aveva prestato per il mio tempo di permanenza.
Era una stanza piuttosto grande, con una finestra lucente dotata di tende bianche con dei ricami dorati, una scrivania in un angolo con sopra un vaso, contenente dei fiori, e una lampada bianca, affianco ad essa anche dei libri. L'armadio aveva quattro ante, in legno di quercia molto chiara, in tinta con il legno del letto, fasciato con delle lenzuola rosse e bianche, i cuscini morbidissimi.
C'erano anche dei dipinti sui muri, per dare un po' di colore.Ero stesa sul letto e stavo controllando le notifiche del telefono, scorrendo sullo schermo sbuffando, senza vedere nulla di abbastanza interessante da attirare la mia attenzione.
Poi, mi arrivò un messaggio. Nayeon.Im Nayeon:
Soyeon... che cosa è successo?
Perché non me l'hai detto?
Ti prego chiamami, sono tanto preoccupata...
Leggendo quei messaggi, sulle mie labbra sbocciò un dolce sorriso.
Così, sotto richiesta della mia migliore amica, cliccai sulla chiamata e posai il telefono all'orecchio.
Attesi qualche secondo, prima di sentire la voce della minore."Soyeon...ehi!"
"Jisoo" dissi mantenendo il sorriso.
"Quando cazzo mi volevi chiamare? Eh?! Non puoi immaginare quanto ero preoccupata! Non farmi più questi scherzi..."
"Calmati ora..." ridacchiai appena, divertita dalla sua reazione. "Chi ti ha raccontato dell'accaduto?"
"È stato Taehyung..."
-Taehyung...?- pensai facendo una faccia stranita, anche se non l'avrebbe potuta vedere.
"Ah...ehm, comunque tu come stai?" Sviai il discorso.
"Io bene...mi annoio a morte senza di te"
"Anche io, mi manchi tanto..." sospirai. "Jisoo" pronunciai il suo nome dopo qualche attimo di fastidioso silenzio.
"Dimmi" fece lei fra il preoccupata e l'interrogativo.
"Hai per caso visto mia madre e mio fratello?" Chiesi, con una piccola speranza ad illuminarmi il cuore.
"Mh...non mi sembra, perché? Che succede?"
Neanche lei li aveva visti...dove potevano essere? Davvero erano scomparsi? Così, da un giorno all'altro?
Non ci credevo minimamente, ci doveva per forza essere qualcosa sotto."È una cosa molto delicata...non posso parlatene al cellulare, ho bisogno di vederti per farlo...però ora non ho proprio il tempo, te lo dirò io appena posso...va bene?"
"Sì, ho capito. Adesso devo andare...riprenditi"
"Grazie" dissi prima di attaccare al telefono.
Sospirai posando la nuca alla testiera del letto, guardando il soffitto bianco. Poi, mi alzai strozzando una smorfia di dolore.
Posai una mano sulla fascia, uscii dalla stanza e scesi lentamente le scale, andando in cucina per bere qualcosa.
Poco più lontano, in soggiorno, notai Taehyung, che stava guardando la tv, visibilmente annoiato; infatti poggiò il viso alla mano mentre sbadigliava."Taehyung" lo chiamai.
Capii che non si era accorto della mia presenza, dato che sussultò non appena udì la moa voce.
"Che c'è?" Fece accavallando una gamba.
Al posto di rispondere, rimasi a fissare la sua figura.
I suoi capelli, che ricadevano sul suo viso come ad incorniciarlo e a renderlo ancora più bello di quanto fosse già di per sé. I suoi occhi, che erano fissi su me e che aspettavano una risposta. Poi, lo vidi alzarsi e muovere dei passi verso di me.
D'istinto indietreggiai e evitai il contatto visivo, girandomi per posare il bicchiere di vetro nella lavastoviglie."Allora? Che volevi?" Disse prendendomi un polso.
Trasalii al contatto e, deglutendo, mi girai. Piantai gli occhi nei suoi, profondi come due pozzi.
"Ecco...volevo solo sapere se eri qui"
Dissi la prima cosa che mi passò in mente, una bugia.
In realtà volevo dirgli quanto fosse bello, quanto mi sorprendesse con la sua bellezza e quanto avrei voluto passare la mia vita accanto a lui.
Ma appena la persona in questione mi guardò, sentii le parole scivolarmi da sole dalla bocca, come se ci fosse del ghiaccio che mi impediva di parlare."Era solo per questo?" Alzò un sopracciglio. "Mh, okay. Dove sarei dovuto essere, se non a casa mia?"
Scossi la testa e alzai le spalle, non sapendo che risposta dare alla sua domanda. Che cogliona che ero.
Feci per tornare in camera, ma, proprio mentre ero sul ciglio delle scale, mi bloccai non appena sentii la frase, dettata con voce cupa."Soyeon, a cena devo parlarti"
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°mч lσvє° [Kim Taehyung]
FantasiaDove Park Soyeon, una ragazza che vive a Seoul, incontra un ragazzo misterioso nella propria scuola. Lei, però, non avrebbe mai potuto immaginare come la sua vita potesse cambiare da un giorno all'altro... Tra amori, gelosie, sangue e crimini...il...