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-Nove anni prima-

«Fantastico! Per rendere questa giornata ancora più di merda ci mancava la pioggia» si lamentò Elena uscendo da scuola.
«Hai l'ombrello?» le chiese Mike.
«No. Stamattina non sembrava che piovesse»
La campanella della fine delle lezioni era suonata da un'ora e mezza ormai, ma Elena e Michele erano rimasti all'istituto per cercare dei libri per la ricerca di storia di lui e la cosa era andata molto per le lunghe.
«Tu ce l'hai?» chiese lei all'amico.
«No» rispose.
«Fantastico! Dobbiamo correre sotto la pioggia fino alla pensilina del pullman!»
«Il bus arriva tra dieci minuti, Elena»
«Appunto: dobbiamo correre» Michele alzò gli occhi al cielo dopo l'affermazione della sua amica.
«Ciao Elena» il saluto giunse alle orecchie dei due, così si girarono per trovarsi davanti Alessandro, il ragazzo che qualche giorno prima aveva fatto arrivare in ritardo Elena e Mary a lezione.
«Ciao Alessandro» lo salutò lei.
«Va tutto bene?» domandò.
«Cer-» Elena venne interrotta da Mike. «Dovremmo andare alla pensilina, ma piove e non abbiamo l'ombrello» spiegò il ragazzo.
«Posso prestarvi il mio, tanto mia mamma mi aspetta con la macchina qui fuori. Può anche darvi un passaggio se volete»
«No, grazie. Non serve» rispose Elena prima che rispondesse il suo amico.
«Ma insisto. Prendete almeno il mio ombrello» ripeté Alessandro avvicinandosi di un passo a loro.
«No, davvero, non se-»
«Va bene, grazie. Te lo riporterà Elena domani»
«Tenete. La mia classe è la 5B» disse prima di salutare e andarsene sotto la pioggia.
«La 5B è l'aula vicino alla mia» esclamò Mike felice.
«Fantastico» disse Elena sarcastica, «Perché mai hai accettato il suo ombrello?»
«Preferivi camminare da qui alla pensilina sotto la pioggia?» domandò Michele con un sopracciglio alzato.
«Sì, piuttosto sì»
«Almeno hai una scusa per rivederlo» constatò il ragazzo.
«E chi ti dice che lo voglia rivedere?»
«Il tuo sguardo dice molto più della tua bocca, Elena. Ti conosco meglio di chiunque altro, ricordatelo»
«Non sparare cavolate per favore»
Detto questo, aprirono l'ombrello e si avventurarono sotto la pioggia.

***

«Da quando hai quell'ombrello?» domandò Mary ad Elena il giorno dopo all'intervallo.
«Non è mio, ma di Alessandro» mormorò.
«COSA!?» esclamò la sua amica.
«Non voglio raccontarti come sono andate le cose. Chiedilo a Mike» disse, «Adesso devo riportarglielo»
«O mio Dio! Elena, sai cosa vuol dire?»
«Cosa?»
«Che lui è cotto di te!» esclamò Mary tutta allegra.
«Tu vedi troppi film» scherzò Elena mentre imboccavano la scala che portava al piano superiore.
Arrivarono davanti alla 5B ed Elena guardò all'interno per vedere se ci fosse Alessandro. Una ragazza le si avvicinò. «Ti serve qualcosa?» le domandò trattenendo una risatina.
«Sto cercando Alessandro»
Gli occhi dell'altra si spalancarono a quella frase. «Scusa, adesso te lo chiamo»
Le due amiche la guardarono allontanarsi e dire qualcosa a un ragazzo moro. Quando questo si girò sorrise ad Elena e Mary.
«Il tuo ombrello» gli disse la prima, «Grazie mille. Non ce n'era bisogno comunque»
«Figurati, è il minimo dopo esserti venuto addosso l'altro giorno»
Elena ridacchiò e sentì le guance avvampare.
«Non preoccuparti. Se è per quello, stai pure tranquillo che non è niente» lo rassicurò.
Lui le sorrise e lei fece lo stesso. «Bene. Direi che è proprio ora di andare, Elena» si intromise Mary trascinandola verso la classe accanto, ovvero quella di Mike e Tommy.
«Certo. Ci vediamo, Elena» le disse Alessandro.
«Ciao. Grazie ancora»
«Non c'è di che»
«O mio Dio, Elena! L'hai visto anche tu spero?» disse Mary.
«Visto cosa?» chiese l'altra innocentemente.
«Il modo in cui ti guardava» rispose l'amica come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Elena rispose alzando gli occhi al cielo.
«Il modo in cui ti guardava chi?» domandò prontamente Tommy, che si era avvicinato a loro due dopo averle viste entrare.
«Alessandro» disse Mary tutta contenta e poi si lanciò in un racconto dettagliato di quello che era appena successo.
«Dovevate vederli! Erano persi l'uno negli occhi dell'altra. Non avrebbero smesso se non ci fossi stata io con loro» concluse fiera.
Elena aveva continuato ad alzare gli occhi al cielo pensando che la sua amica stava decisamente esagerando.
Per fortuna ci fu la campanella ad interrompere quel discorso ed Elena poté trascinare Mary con sé verso la loro classe.

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