«Questo è perfetto» disse Elena dopo aver sistemato una foglia che cadeva da uno dei vasi del centrotavola. Diede un'ultima occhiata ai tovaglioli verde smeraldo e al tavolo degli sposi. Ogni passo che faceva spostava leggermente qualcosa a destra, toglieva un cristallo di plastica dalla tovaglia o prendeva una rosa bianca da un vaso e la trasferiva in un altro. Quella mattina si era alzata prima del solito per dirigersi al ristorante per sistemare gli ultimi dettagli per il ricevimento di Mary e Mike. Ancora non ci poteva credere: i suoi migliori amici si stavano per sposare. Al solo pensiero le veniva da piangere.
«Secondo me quel vaso andrebbe spostato un po' più a destra» disse una voce alle sue spalle.
Elena si asciugò le guance in fretta prima di voltarsi. «Il ristorante è chi-» si interruppe appena vide di chi si trattava, «Cosa ci fai qui?» chiese quando posò il suo sguardo sul viso di Alessandro.
«Volevo parlarti» il tono che usò fece accelerare il battito del cuore di Elena.
«Riguarda Nina?»
«No» rispose lui scuotendo la testa con un sorriso. Gli piaceva come Elena si preoccupasse costantemente di sua figlia. «Si tratta di noi»
«Non credo che esista più un noi, Alessandro»
«Perché? Elena io ti amo, e tu anche. Nonostante tu cerchi di negarlo a te stessa e agli altri, nel profondo lo sai quello che provi»
«Hai ragione, so quello che provo, e di sicuro non è lo stesso che senti tu, mi dispiace» detto questo, non lasciò ad Alessandro neanche il tempo di parlare che afferrò la borsa e se ne andò con il cuore pesante e tormentata dai sensi di colpa per la bugia che aveva appena detto.
Lungo il vialetto che portava al parcheggio sentì dei passi dietro di lei e poi una mano che le afferrava il polso e la faceva voltare, tutto quello che percepì dopo furono le sue labbra contro quelle di Alessandro unite in un bacio dolce e appassionato nello stesso momento.
«Devo andare» sussurrò Elena quando si allontanarono l'uno dall'altra, poi corse verso la macchina senza guardare indietro.***
«Finalmente sei qui» esclamò Mary in preda al panico e coi bigodini in testa appena Elena si chiuse la porta dietro di sé.
«Come sta andando qui?» domandò questa senza salutare sua madre che era comparsa sulla porta della cucina appena aveva sentito le chiavi girare nella serratura.
«Non riesce a stare ferma» rispose la parrucchiera mentre prendeva la sposa per le spalle per rimetterla a sedere.
«Ho paura, Nena» confessò la sua amica sull'orlo delle lacrime, «E se Mike avesse cambiato idea?»
Elena si inginocchiò davanti a lei e la accarezzò il ginocchio. «Potete lasciarci sole per un momento, per favore?» domandò a sua madre e all'altra ragazza. Queste annuirono e si ritirarono in cucina chiudendosi la porta alle spalle. «Mary, conosco Mike da quando ero ancora nella culla, io e lui abbiamo condiviso tutto durante la nostra vita, dai giocattoli alle bottiglie di birra bevute di nascosto durante una delle tante cene tra le nostre famiglie. A quattordici anni ero con lui quando arrivò la telefonata dall'ospedale per comunicare la morte di sua madre; in quel momento mi ricordo che mi abbracciò e mi disse che mai si sarebbe sposato o avrebbe avuto figli per preservare loro dall'eventuale perdita di una madre. Ha continuato a sostenere questa teoria per anni, fin dopo l'università, ma poi voi due vi siete innamorati e non so cosa gli ha fatto cambiare idea sul matrimonio, però ce l'hai fatta, hai fatto breccia nel suo cuore e hai scavato in quella tristezza che si teneva dentro da anni. Credimi, se conosco Mike abbastanza bene, lui non ti lascerà mai»
«Elena...» sussurrò Maria con le guance bagnate dalle lacrime.
«Lo so, probabilmente questo discorso è il peggiore che io abbia mai fatto e non ha un senso preciso, però voglio che tu sappia che penso che siate la coppia più bella a cui abbia organizzato il matrimonio»
Mary si alzò dalla sedia e abbracciò l'amica con forza ringraziandola più volte prima di richiamare la parrucchiera e dirle che era pronta. Elena rise e poi salì al piano di sopra per indossare il vestito che era stata obbligata ad indossare dagli sposi. Arrivata in camera sua aprì l'armadio ed estrasse l'abito di raso bianco con la cintura verde smeraldo. Ma l'unica vestita di bianco deve essere la sposa si era lamentata quando aveva aperto la borsa che le avevano dato Mike e Mary qualche giorno prima, i suoi amici, però, avevano insistito talmente tanto che aveva ceduto, dopotutto, aveva pensato, era il loro matrimonio e avrebbe fatto di tutto per renderlo il giorno migliore della loro via.
Si spogliò ed entrò nella doccia: sotto il getto d'acqua tiepida cercò di non pensare alla conversazione avuta quella mattina con Alessandro e alle emozioni che aveva suscitato in lei quel bacio che si erano scambiati lungo il vialetto, e poi ancora a tutti i ricordi che tornavano a galla ogni volta che lo guardava negli occhi o al giorno in cui l'aveva abbandonata senza lasciarle il tempo di parlargli o darle una spiegazione... Avevano fatto tanta strada dal giorno in cui si erano scontrati su quella scala al liceo oppure dal pomeriggio in cui lui le aveva prestato l'ombrello affinché non si bagnasse camminando per andare alla pensilina: avevano una figlia e lui stava per divorziare, ma anche per avere un altro figlio da una donna che non era lei.
«Elena!» la voce di sua madre la raggiunse dal piano di sotto nel momento in cui lei uscì dal bagno avvolta solo nell'asciugamano.
«Sì?» le rispose affacciandosi dalla porta di camera sua.
«Tua sorella è qui!»
«Ciao Lisa!» salutò come se avesse di nuovo diciotto anni e sua sorella era appena tornata dall'università.
«Ciao!» rispose la donna seguita dalle urla di suo figlio. La ragazza ritornò nella stanza per finire di prepararsi.
Quando si fu truccata, rimase a osservare il suo riflesso nello specchio e sorrise, per la prima volta dopo molto tempo guardava la sua immagine sorridendo e la cosa che più la divertiva era il fatto che non ne conosceva il motivo. Osservò il suo vestito di raso e lo sfiorò sorridendo. Si guardò attorno fin quando il suo sguardo non venne catturato da una fotografia abbandonata sul letto che non vedeva da anni: ritraeva lei e Michele a quindici anni, quando la madre di lui era ancora viva, poco prima che si ammalasse. Elena sorrise ripensando alla donna e tra le lacrime sussurrò saresti orgogliosa di lui. Si soffermò ad osservare il ragazzo e non poté fare a meno di quanto fosse cambiato da allora, coi capelli più corti e la muscolatura non più così esile come una volta. Ricordava che a scuola era sempre stato considerato uno dei più carini e lei e Thomas l'avevano sempre preso in giro per quel motivo. Rise ripensando a quei giorni e le lacrime non facevano che aumentare.
Si asciugò le guance in fretta, non voleva essere triste quel giorno.
In quel momento bussarono, facendola sobbalzare. Si alzò in piedi e si lisciò la gonna del vestito prima di mormorare avanti. «Tesoro, è ora di andare» l'avviso sua madre comparendo da dietro la porta di ciliegio. Elena la guardò e annuì sorridendo. La donna, capite le esigenze della figlia, le lasciò il tempo necessario e andò di sotto ad aspettarla.
La ragazza ritornò in bagno per ritoccarsi il trucco che le era colato lungo le guance a causa delle lacrime, poi si guardò allo specchio ed improvvisamente si sentì bella. Scesa di sotto, incontrò i suoi genitori con i suoi fratelli. «Dove sono Gregorio e Noemi?» chiese ai suoi fratelli.
«Sono già in chiesa con Nina» rispose Thomas. La bimba era rimasta a dormire da lui in albergo quella notte.
«Sei pronta?» domandò Lisa stranamente elettrizzata. Elena annuì e insieme salirono in macchina.
Durante il tragitto sua madre non smise di parlare neanche un secondo e continuava a raccontare aneddoti sull'infanzia dei gemelli insieme a Mike. Poi le venne in mente il giorno in cui Elena conobbe Mary e allora la donna iniziò a raccontare i momenti più significativi dell'infanzia e dell'adolescenza delle due ragazze. Quando giunsero di fronte alla chiesa, stava raccontando un fatto avvenuto in terza media ed Elena ringraziò il cielo perché il viaggio non sarebbe durato un minuto di più.
Guardò fuori dal finestrino e notò qualche parente o amico di Michele o Maria e li salutò mentre la sua famiglia si diresse all'interno. Poco a poco anche la gente che si trovava sul porticato si recò nell'edificio e lei rimase da sola. Aveva intenzione di aspettare Mary per farle un discorso da migliore amica, ma poi si rese conto che la sua amica sarebbe arrivata in ritardo e così cambiò i suoi piani. Varcati i portoni di legno di ciliegio, vide Mike sull'altare e pensò che non l'aveva mai visto così bello e radioso in tutta la sua vita. Lui incontrò il suo sguardo e sorrisero entrambi mentre lei cominciava ad attraversare la navata. I tacchi delle scarpe di velluto verde ticchettavano sul pavimento di marmo della chiesa mentre Elena camminava sotto lo sguardo di tutti i presenti. Arrivata al centro sentì qualcuno chiedere sottovoce se lei fosse la sposa e qualcun altro rispondere no.
Giunse ai piedi dell'altare e Mike scese i gradini per prenderle la mano e aiutarla a salire. A quel punto si abbracciarono e lui le sussurrò un grazie di essere venuta e lei rispose che era contenta che le avesse chiesto di essere la sua testimone.
Le porte si aprirono e le campane cominciarono a suonare. Dal fondo della chiesa, la sua assistente fece un gesto ad Elena che stava ad indicare che la sposa era arrivata. Cominciarono a tremarle le gambe mentre sussurrava all'orecchio di Michele che Mary stava per entrare per poi fare cenno all'organista di cominciare a suonare la marcia nuziale. Le prime note rimbombarono all'interno della chiesa e gli invitati si acquietarono. Quello era il momento che Elena preferiva dei matrimoni: l'entrata della sposa, quando tutti tacciono ed ammirano la protagonista della giornata fare il suo ingresso. Ciò che le piaceva di più di quel momento, però, era osservare lo sguardo o la reazione dello sposo, vedere i suoi occhi illuminarsi quando la donna che amava compariva sulla porta e percorreva la navata. A volte, quelli più sensibili scoppiavano in lacrime e non si fermavano fino al momento del fatidico sì – spesso neanche a quel punto. Perciò Elena rivolse lo sguardo verso il suo migliore amico e vederlo trepidante e con gli occhi umidi la fece commuovere. Osservò la sua amica attraversare la chiesa nel suo abito bianco e non poté fare a meno di pensare che non l'aveva mai vista più bella e radiosa prima di allora.
Si ricordò che da piccole dicevano che si sarebbero sposate insieme, che avrebbero fatto un matrimonio doppio con i vestiti coordinati. Dicevano che avrebbero sposato due gemelli e che avrebbero aspettato il primo figlio insieme, di certo non si sarebbero mai immaginate che una sarebbe stata una madre single e l'altra avrebbe sposato il loro migliore amico. Ma la vita non va sempre come ci si aspetta.
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Back to you
RomanceElena è una wedding-planner di ventisei anni. La sua vita è divisa tra il lavoro e la sua bambina, Nina, avuta con un uomo che non vede da anni. Non può togliersi dalla testa il suo ultimo fidanzato, Alessandro, conosciuto ai tempi del liceo e che l...