-9-

1K 22 0
                                    


-Qualche mese prima-

«Ho preso una decisione» annunciò Elena entrando in casa di suo fratello quel lunedì mattina.
«Dirai finalmente a Nina che Alessandro è suo padre?» chiese Mary, che era accomodata al tavolo rotondo della cucina accanto a Mike.
«No» le rispose l'amica scuotendo la testa, «Ho deciso che glielo dirò solo quando si sposerà e avrà bisogno di suo padre per accompagnarla all'altare»
I tre scossero la testa con gli occhi alzati al cielo. «Ieri Eva, te la ricordi Mary? quella che era in classe con noi alle superiori...» dopo che l'amica annuì, Elena proseguì, «Dicevo, ieri Eva si è sposata e il matrimonio gliel'ho organizzato io. La cerimonia è stata molto toccante, gli sposi hanno deciso di scambiarsi delle promesse scritte da loro e hanno detto cose molto toccanti, ma quello che più mi ha commosso sono state le parole del padre di lei durante il momento dei discorsi, che di solito è noioso e non vedo l'ora che finisca. Comunque, mentre ascoltavo suo padre parlare del loro rapporto ho pensato che voglio che anche Alessandro tenga un discorso del genere al matrimonio di Nina, così mi sono detta Perché non girglielo quando si sposerà? Alessandro sarà contento e mia figlia avrà il matrimonio perfetto» scialacquava le parole a raffica, come se si fosse preparata quel discorso per molto tempo, parlava talmente veloce che i suoi amici fecero fatica a seguirla.
«Nena, sono le otto e mezza del mattino, non ti sembra un po' presto per bere?» scherzò Michele prendendole una mano tra le sue.
«Non sono ubriaca!» esclamò togliendola, «Non vi sembra una cosa logica?»
«Sorellina, scusa se te lo dico, ma se vuoi che Alessandro parli del rapporto che ha con Nina al suo matrimonio,» Thomas trattenne a stento una risata, «non pensi che prima ne debbano effettivamente avere uno? Come può raccontare di loro se non hanno passato molto tempo insieme?»
Lei appoggiò la schiena alla sedie e rifletté sulle parole di suo fratello. «Hai ragione Tommy. Loro non hanno un rapporto» sembrava sul punto di piangere, «Mia figlia non ha un rapporto con suo padre e quindi lui non potrà fare un bel discorso strappalacrime al suo matrimonio. Secondo voi riuscirà a inventarsi qualcosa da dire?» I tre rimasero stupiti dalle sue parole.
«Nena, adesso bevi il tuo caffè e ragiona» le disse Mary avvicinandole la tazza, «Tu saresti davvero così egoista nei confronti di tua figlia e di suo padre da obbligare lui ad inventarsi bugie sul rapporto con lei? Elena, questo non è da te. Cosa ti prende?»
«Non lo so» ammise lei sospirando. Appoggiò i gomiti al tavolo e si prese la testa tra le mani. «Forse è il matrimonio di Alessandro o magari lo stress che mi provoca la sua fidanzata con tutte quelle richieste assurde. Sapete che siamo già andate in due negozi a cercare l'abito da sposa e lei non l'ha ancora trovato? Non sa cosa vuole!»
«Tralasciando Sofia, ti preoccupa il fatto che Alessandro si stia per sposare?»
«Sì. Come non potrebbe? Il padre di mia figlia, nonché l'uomo di cui sono innamorata, sta per fare il grande passo e per dipiù con una donna che non sono io, come la dovrei prendere?»
Mary le accarezzò una spalla cercando di calmarla. «Ve la caverete» le assicurò.
«Speriamo» sospirò Elena prima di guardare verso l'orologio appeso al muro della cucina, «Adesso devo andare o farò tardi a lavoro. Ci sentiamo più tardi» disse prima di alzarsi e prendere le sue cose.
«Aspettami, vengo anch'io» Mike si mise in piedi e poi la seguì fuori dalla porta. «Com'è andata sabato?» le chiese mentre scendevano le scale.
«Pensavo peggio. Possiamo dire che non è successa nessuna catastrofe» rispose Elena mentre cercava le chiavi dell'auto nella grande borsa nera.
«Perché "possiamo dire"?» domandò lui appoggiandosi alla sua Audi grigia.
«Alessandro ha visto la collana che ho dato a Nina e si è un po' alterato, ma io ho tenuto a precisare che la collana è mia e ci faccio quello che voglio. Ma perché perdo sempre le chiavi?» si lamentò pestando i piedi.
«Hai controllato nella tasca della giacca?» le disse Michele sorridendo. Elena si tastò i fianchi e quando sentì uno spessore sul lato destro sbuffò. «Mi conosci troppo bene, Mike» gli disse sorridendo.
«Adesso vado o il mio capo mi licenzierà se arrivo un'altra volta in ritardo» asserì lui dopo una risata.
«Tuo padre non ti licenzierà mai» precisò Elena con un mezzo sorriso mentre si avvicinava per dargli un bacio sulla guancia.
«Dici così perché non l'hai mai visto arrabbiato» ribatté lui ricambiando il bacio. La barba solleticò la guancia di Elena suscitandole così una risatina.
«Ci vediamo» dissero prima di salire sulle rispettive auto.

Back to youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora