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-Qualche mese prima-

«Mamma tieni!» disse Nina allegramente passando ad Elena un pacchetto rilegato con la carta gialla e un enorme fiocco blu. Era il giorno del compleanno della bambina e sua madre aveva organizzato una festa in una sala giochi per bambini con tutti i suoi amici e i parenti più stretti. «Me lo hanno dato i nonni» aggiunse prima di scomparire di nuovo per andare a giocare su uno scivolo gonfiabile a forma di balena.
«Ciao» Elena salutò i genitori.
«Ciao, ti serve una mano?» le domandò sua madre. La figlia le chiese di mettere le patatine nelle ciotole mentre lei finiva di attaccare la scritta Buon Compleanno al muro dietro il tavolo.
«Ehi Nena!» esclamarono Mary e Mike all'unisono raggiungendo l'amica.
«Ehi» Elena finì di fissare lo spago con il nastro adesivo per poi andare ad abbracciare i due ragazzi.
Si sedettero sulle sedie accanto a loro e cominciarono a parlare. «Thomas mi ha detto che verranno anche Alessandro e Sofia» disse Mary.
«Sì, Nina ha invitato entrambi l'altro giorno quando siamo andati a provare gli abiti da sposa» spiegò sospirando.
«Pensi di farle il regalo di compleanno che si aspetta» domandò Mike lasciando Elena di stucco. Lei sospirò e poi scosse la testa.
«Non ci penso proprio. Ho detto che questa volta non demorderò. Alessandro non sarà il padre di mia figlia» dichiarò.
«Nena, ma di fatto lui è suo padre. Non puoi continuare a fingere» le fece notare Mary. Lei si alzò dalla sedia e decise di non parlare più di quell'argomento quel giorno.
«Ciao Elena» la voce vellutata di Sofia le fece alzare la testa dalla torta che stava tagliando.
«Siete venuti» esclamò prima di dare un bacio su entrambe le guance della ragazza e di fare un debole sorriso ad Alessandro.
«Non avremmo potuto deludere Nina. È una bambina così adorabile» rispose lei appoggiando la borsa sulla sedia che si trovava alla sua destra.
«Dov'è?» chiese Alessandro impaziente di rivedere la sua bambina.
«Era andata a giocare con i suoi amici su quel gonfiabile» replicò Elena con un gesto della mano mentre tornava ad impugnare il coltello per finire ciò che stava facendo prima dell'arrivo dei due ospiti. Lui si allontanò subito come se fosse stato mosso da un comando.
«Questo è per Nina» disse Sofia mostrando ad Elena un sacchetto rosa con dei fiorellini gialli.
«Grazie mille, ma non dovevate» rispose l'altra sorridendo per poi prendere il pacchetto che le stava porgendo la donna e posarlo insieme a tutti gli altri.
«È il minimo per averci invitati»
Elena girò la testa verso i gonfiabili in cerca di sua figlia, che trovò aggrappata al collo di Alessandro mentre gli diceva qualcosa per poi dargli un bacio sulla guancia.
«Sembra che vadano molto d'accordo» constatò Mary dopo essersi affiancata all'amica. Questa guardò se Sofia si trovasse ancora accanto a lei per decidere se dire ciò che aveva in mente o meno. Per fortuna era andata a parlare con la mamma di un amico di Nina.
«Eh già» assentì, «Sembra che lei abbia questa attrazione verso di lui, come se avesse capito tutto»
«Tua figlia è molto più intelligente di quanto tu possa immaginare, Elena. Probabilmente sa già che lui è suo padre, ma sta aspettando che sia tu a dirglielo»
«Prima o poi lo farò, le dirò che lui è suo padre, smettetela di dirmelo in continuazione. Magari non adesso, ma tra qualche anno...»
«Tra qualche anno? Elena, hai visto bene come si comporta Nina? Se glielo terrai nascosto per così tanto tempo potrebbe starci male davvero. Potrebbe pensare di essersi illusa»
«Te e il tuo fare da psicologa! Perché hai scelto economia all'università? Avresti potuto benissimo fare la strizzacervelli» si lamentò Elena incrociando le braccia al petto.
Mary alzò gli occhi al cielo e poi parlò fingendo che la sua amica non avesse detto quella frase. «Quello che voglio dire è che dovresti farlo il prima possibile»
«Vado a chiamare Nina per aprire i regali» dichiarò l'altra cambiando il discorso. Maria sbuffò e poi tornò a sedersi accanto a Mike e Thomas.
«Mamma!» esclamò la bambina divertita andando ad abbracciarla, «Hai visto che sono venuti?» chiese riferendosi ad Alessandro e Sofia.
«Sì, tesoro. Ti va di aprire i regali?» domandò chinandosi alla sua altezza.
Nina annuì energicamente prima di urlare rivolta ai suoi amici: «APRIAMO I REGALI!» A quella frase una quindicina di bambini corse al tavolo dove si trovavano i genitori ed ognuno prese il proprio pacchetto prima di sedersi in cerchio. «Quale vuoi aprire per primo?» domandò la madre di Elena a sua nipote. «Questo qui» rispose prendendo in mano il pacchetto di Sofia.
Elena afferrò il bigliettino che era pinzato sul sacchetto e lesse ciò che c'era scritto. Riconobbe subito la calligrafia storta e disordinata di Alessandro. Tanti auguri per i tuoi fantastici quattro anni da Sofia e papà. Rilesse più di una volta e più volte faceva scorrere lo sguardo sul foglietto, più volte pensava in che modo avrebbe potuto uccidere Alessandro per ciò che aveva scritto. Si era davvero firmato papà, come se fosse la cosa più normale del mondo, come se Nina sapesse tutto. Elena non poteva crederci.
«Io lo uccido» mormorò in modo che solo Mary al suo fianco avesse potuto sentirla.
«Perché?» domandò lei ignara di tutto. Elena le passò il biglietto e quando vide l'espressione meravigliata dell'amica emise un debole verso di rabbia. Prese a mangiarsi la pelle intorno all'indice della mano sinistra cercando di sfogare la sua collera su qualcosa. Fortunatamente Nina non sa ancora leggere si disse cercando di calmarsi, Appena ne ho l'occasione butto il biglietto e sarà come se non fosse accaduto niente aggiunse, ma questo non servì a tranquillizzarla, anzi, la sua rabbia nei confronti dell'uomo continuò ad aumentare fino a quando non dovette lasciare la stanza per non urlare. Uscì a passo svelto nel corridoio fuori dalla sala giochi e si sedette su una della panchine colorate mettendosi le mani nei capelli e tirandoli con forza.
Non poteva averlo fatto davvero. Non poteva essere così stupido da aver scritto una cosa del genere. E se Elena non avesse preso il biglietto? Se Nina avesse fatto leggere a qualcun altro ciò che c'era scritto? Cosa sarebbe successo?
La sua mente fu messa a tacere dalla porta che venne aperta da una ragazza che lavorava lì. «Tutto bene?» le domandò con un sorriso. Elena annuì sorridendo aspettando che l'altra se ne andasse.
Rimase lì ancora qualche attimo per cercare di calmarsi e poi rientrò sperando che nessuno si fosse accorto del suo improvviso cambio d'umore.
«Tutto bene?» le sussurrò suo fratello quando lei si posizionò al suo fianco. Elena annuì con un sorrisino mentre mimava con le labbra un "ti spiego dopo" e faceva un gesto con la mano.
«Quanti regali le mancano?» mormorò a Thomas indicando Nina.
«Ne ha aperti tre o quattro da quando te ne sei andata. È sempre più emozionata ad ogni regalo che scarta» spiegò lui accompagnando le parole a una risatina. Elena lo imitò.
Un quarto d'ora dopo, Nina aveva finito e i bambini erano ritornati a giocare in attesa di mangiare la torta.
Elena cominciò a parlare con alcune mamme degli amici di Nina fino a quando, voltando lo sguardo a sinistra, la sua attenzione venne catturata da Alessandro e Sofia nell'angolo opposto a quello in cui si trovava lei. Si soffermò ad osservare lui, avvolto in quel pullover azzurro che si abbinava in modo perfetto al colore dei suoi occhi e le gambe magre fasciate dai pantaloni beige. Aveva un sorriso smagliante mentre guardava e stringeva le spalle alla sua futura sposa che parlava con i genitori di Elena. Sofia era sempre così perfetta da far schifo che Elena quasi la odiava. Quel vestito aderente a maniche lunghe verde smeraldo le stava d'incanto e le metteva in evidenza le curve perfette. Il trucco senza neanche una sbavatura la faceva sembrare una dea greca: gli occhi chiari circondati da una linea sottile di eyeliner sembravano ancora più belli, anche grazie all'ombretto dalle sfumature di colori caldi e le labbra carnose dipinte con un rossetto rosso vivo facevano risaltare ancora di più il suo sorriso smagliante.
«Per me sei sempre più bella tu» Mary si era avvicinata all'amica e le aveva poggiato una mano sulla spalla mentre con l'altra reggeva un bicchiere di plastica rosa con dei fiorellini gialli disegnati sopra.
«Non prendermi in giro. Lei è perfetta» ribatté Elena con un sospiro.
«Appunto per questo sei più bella tu. Alessandro si stuferà di tutta quella perfezione prima o poi e tornerà da te strisciando. Ti chiederà perdono in ginocchio sui chiodi, Elena, fidati» le assicurò l'altra schioccandole un occhiolino che strappò una risata all'amica.
«Magari!» si lasciò sfuggire questa incrociando le braccia al petto e spostando il peso da una gamba all'altra.

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