CAPITOLO QUARTO- Una notizia non-così-inaspettata (pt.2)

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Newt mise la valigia nel centro della stanza e la aprì. Guardò gli altri come per invitarli ad entrarci, ma quando vide le loro facce decise di andare per primo. Non appena fu nel suo studio non poté fare a meno di sorridere. Era tutto come lo aveva lasciato: ordinatamente in disordine. Non era mai riuscito a lavorare dove c'era ordine, lo confondeva. Per questo aveva sempre detto a sua madre di non metterla a posto tutte le volte che lei provava a chiederglielo. Prese della carne e iniziò a tagliarla. Mise il tutto in un secchio e sentì dei passi dietro di lui. Tina stava scendendo le scale che il Magizoologo aveva messo, guardandosi intorno. L'Auror era quasi arrivata agli ultimi gradini quando mise male il piede e cadde, finendo dritta tra le braccia aperte di Newt e urtando la foto di Leta, facendola cadere a faccia in giù.
"Signor Scamander!"
"Niente panico!"
"Cosa dovrei fare secondo lei?"
"Salta."
"È impazzito?"
"Salta su di lui. Tina ascoltami: ti prendo io."
Il flashback nella testa di Newt finì così come era iniziato. Guardò per un attimo Tina negli occhi e poi lei si sciolse dalle sue braccia:
«Scusa, devo…abituarmi» disse la ragazza.
«Non importa, davvero» rispose lui, cercando di guardare la collana di Tina anziché alzare lo sguardo sul suo viso. Lei sorrise, prese un respiro e fece per raddrizzare la foto di Leta. Qualcosa in Newt la fece fermare. Poi si scusò a bassa voce e tornò a maneggiare con le numerosissime fialette, arrossendo.
«Eccoci» disse Jacob, scendendo le scale «Queenie si era fermata a cucinare lo strudel»
«Con il tuo aiuto, Jacob, è venuto cento volte meglio di quello di prima» commentò Queenie raggiante.
Melody entrò per ultima, guardandosi intorno con occhi meravigliati.
«È…è…» cercò di dire, ma Jacob la fermò ridendo.
«E non hai ancora visto nulla! Pensavi che un così bravo Magozò se ne stesse qui tutto il tempo a giocare con le Pozioni?»
Newt scambiò un sorriso imbarazzato con Tina, sempre evitando di guardarla negli occhi.
«Beh, quindi? Non ci fai vedere nulla?» chiese Queenie al mago, ridendo all'espressione imbarazzata della sorella.
«Arrivo, solo…perfetto. Sì, arrivo» rispose lui, finendo di mischiare ingredienti e aprendo la porta dello studio. Tirò un sospiro di sollievo: tutto era ancora al proprio posto. Tranne Frank. Frank… si era affezionato molto a quel Tuono Alato e liberarlo era stato molto difficile per lui. Ma era la cosa giusta: lui doveva vivere in Arizona, nel suo ambiente, non di certo in una valigia portata di qua e di là in giro per il mondo! Sorrise debolmente, ricordando quando lo aveva trovato tutto incatenato in Egitto e lo aveva liberato, per poi girarsi e vedere le facce meravigliate di tutti i suoi compagni. Jacob ridacchiò vedendo Dougal, il Demiguise, che correva verso di lui. Lo prese in braccio e lo salutò:
«Ehi, tu! Dougal, giusto? Mi ricordo di te! Sei quello che diventa invisibile»
«Sai che dal loro pelo si ricavano anche i Mantelli dell'Invisibilità?» dissero Newt e Melody all'unisono, per poi guardarsi e ridere.
«Gesù… ce ne sono due ora» rise il Babbano, provocando le risate di tutti.
«Ecco la piccola peste!» esclamò Tina, quando avvistò lo Snaso «Un po' mi sei mancato, sai?» disse, accennando un sorriso. In tutta risposta la creatura le saltò al collo, come per abbracciarla, mentre lei rideva, sorpresa.
«Ehi! Eccoti!» disse Queenie, prendendo in mano l'Occamy di qualche mese prima «L'Aggiustospazioso. Buon Lewis, riuscire a prenderti è stata un'impresa» commentò, sorridendo.
Intanto Melody guardava divertita i quattro: sembravano tutti ricordare qualcosa, qualcosa che li aveva segnati positivamente. All'improvviso sentì qualcosa sulla testa:
«Ma ciao» disse, alzando lo sguardo, dato che aveva capito che si trattasse di un Asticello.
«Pick… oh, sei qui» rise Newt, avvicinandosi alla ragazza «Lui è Pickett. Il mio Asticello». Pickett scese dalla testa di Melody e salì sulla spalla del Magizoologo.
«È bellissimo. A quanto ne so non si staccano spesso dal loro albero. Deve essere molto affezionato» disse lei. Il mago annuì:
«Già. Potrei dire che è il mio compagno di avventure» commentò, mettendo l'Asticello sul dorso della sua mano «Ma non mostra affetto neanche verso gli altri, di solito. Sembra che tu gli vada a genio».
Melody fece un inchino scherzoso a Pickett, che sembrò quasi ricambiare, ma dopo le fece una pernacchia.
«Pickett!» lo rimproverò Newt, ma la ragazza rise e ricambiò la pernacchia.
«Ehm…di solito non fa così…» disse il mago, trattenendo una risata.
«Mi piace tantissimo» replicò lei.
Alla fine del giro, tornarono nello studio. La Lestrange svuotò quello che rimaneva nel marsupio leva-peso di Feather e trovò una busta.
«Ehm…Newt? Abbiamo una lettera…» disse, sottolineando il fatto che il mittente sapeva benissimo che i due erano insieme, in quel momento. Newt corrugò la fronte e si avvicinò alla ragazza, che gli porse la busta. La aprì e trovò una cartolina di Parigi. La girò, perplesso e lesse:
"Miei cari Newt Scamander e Melody Lestrange,
sono sicuro che vi starete domandando come io faccia a sapere che siete entrambi a New York e che siete entrambi nella stessa stanza. Beh, tutto questo faceva parte di un piano, progettato da me sin dall'inizio. Mia cara Melody, il gruppo ha bisogno delle tue parole incoraggianti per andare avanti: per questo ti ho mandata a New York. Newt, quanto a te, ho chiesto di prendere la valigia a tua madre (una donna fantastica) e lei ha subito accettato. Per capire di cosa io stia parlando, leggete l'articolo di giornale di ieri. Quanto a me, mi troverete dove tutti i maggiori pittori trovano ispirazione. E tenetevi stretti questi amici: non potete più fidarvi di nessuno.
Con affetto,
Dumbledoob"
«Dumbledoob…Dumbledore… Silente! Lo sospettavo, è un genio!» esclamò Melody battendo le mani.
«Sì, ma… dove i grandi pittori trovano ispirazione?» chiese Jacob.
«C'è anche la foto dietro: la maggior parte dei pittori prende ispirazione a Parigi, la città dei sentimenti. L'ho letto in "Babbanologia per giovani maghi", il libro del terzo anno, nel capitolo venti, paragrafo tre» rispose Melody, tutto d'un fiato.
«Forte la ragazza!» commentò il Babbano, indicandola con la testa.
«Ma… non dovremmo capire perché Silente vi ha mandato questa lettera?» chiese Tina.
Newt annuì e prese il foglio di giornale. Il cuore gli balzò in gola:
GELLERT GRINDELWALD EVASO DALLA AZKABAN AMERICANA.
ARRIVA UNA TEMPESTA…COME L'ULTIMA VOLTA."

~My space~
E così sappiamo che Hagrid non è così originale con le frasi poetiche😂 ci aveva già pensato la Gazzetta del Profeta. Oggi non ho molto da dire, se non: GRAZIEEE!
Non capisco come io abbia fatto, non capisco come sia possibile, ma sono undicesima in Albussilente!

 Oggi non ho molto da dire, se non: GRAZIEEE! Non capisco come io abbia fatto, non capisco come sia possibile, ma sono undicesima in Albussilente!

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Cosa sta succedendo? Fino a una settimana fa non avevo nemmeno l'idea di scrivere una storia qui, su Wattpad. Mi ero fatta trecentonovantaquattro castelli in aria pensando "E se mi cacciano da Wattpad perché faccio schifo?" "E se tutti mi ridono dietro?" "E se tutti mi odiano?"
Laura Pausini: E invece nooooooooooooooooooooooooooo!
Shhh, Laura! Non è il momento! Ehm ehm, dicevo… ecco, ho perso il filo! *Un grillo le passa un filo* Ehm… grazie? Beh, grazie mille ancora e… al prossimo capitolooooh!
Camy❤

Preoccupati e soffri due volte [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora