CAPITOLO OTTAVO-Sanguemarcio (pt.2)

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Quella mattina, a colazione, nessuno sembrava essere di buonumore: Newt e Tina non avevano litigato, ma non avevano dimenticato ciò che era successo. In realtà l'Auror temeva che il Magizoologo preferisse Leta. Anzi, ne era convinta. Insomma, la Lestrange era così bella e perfetta, mentre lei... chi avrebbe mai preferito lei a Leta?

Newt, invece, si sentiva uno stupido: non era sicuro che Tina provasse qualcosa per lui e, qualche ora prima, le aveva detto "Non l'ho fatto apposta". Cosa non aveva fatto apposta? Lui e Tina non stavano insieme. E poi, il Magizoologo ne era sicuro, la ragazza preferiva Graves. È come darle torto? Lui era così intelligente, serio e, a quanto gli aveva raccontato l'Auror, tutte le donne del MACUSA non avevano occhi che per lui. Mentre Newt… chi avrebbe mai preferito lui a Graves?

Queenie aveva letto i pensieri di entrambi e aveva raccontato tutto a Jacob. Guardarono il Magizoologo con aria comprensiva e un debole sorriso.

Melody aveva talmente sonno che per un attimo credette di avere immerso la faccia nella fetta di torta che stava mangiando. Sbadigliò e guardò Newt con la stessa aria di Jacob e Queenie.

In quel momento entrò Perenelle infuriata, con in mano una fiala. La agitò:
«Perché ho trovato questa in bagno?» chiese.
«Amortentia, mia cara? Chi di loro potrebbe usarla?» domandò Flamel.
Newt e Melody si guardarono:
«Lo sapevo…» sussurrò la ragazzina. Il Magizoologo scosse la testa, incredulo. Leta. Probabilmente l'aveva portata con sé in caso Newt si  fosse ribellato al bacio. Ecco cos'era quel profumo che aveva sentito. La donna aprì la boccetta e l'annusò:
«Sì. Amortentia» confermò.
«Di che cosa sa la vostra?» domandò Melody, curiosa. Queenie annusò l'aria:
«Di zucchero, di Acquallegra e di arancia» disse la Legilimens, prendendo la mano di Jacob. Quest'ultimo arrossì e la imitò:
«Di strudel, mela e cioccolata».
Tina fece lo stesso e disse:
«Di viola del pensiero, di pino e di mare». Poi avvampò violentemente. Newt la guardò per una frazione di secondo e annusò l'aria:
«Di… rosa, tè e senape» disse, confuso.
Jacob e Queenie ridacchiarono, così come Melody. Il Magizoologo fu tentato di chiedere alla ragazzina di cosa profumasse la sua Amortentia, ma Perenelle richiuse la fiala.
«Basta, ora. Vado a metterla nel ripostiglio» disse e sparì dietro la porta. Newt non riusciva a smettere di guardare Tina con la coda dell'occhio. A un certo punto lo guardò anche lei e lui abbassò lo sguardo sul suo piatto.
«Non ho fame» annunciò Tina, alzandosi e andando in camera sua. Graves la seguì. Melody guardò Newt:
«Che aspetti? Va' da lei!» esclamò. Il Magizoologo fece per chiederle perché dovesse andare da Tina, dato che lei non provava assolutamente nulla per lui, ma lei lo fulminò con lo sguardo, probabilmente capendo la sua prossima mossa. Arrivò davanti alla camera dell'Auror e bussò. Nessuno rispose. Bussò di nuovo. Nulla. Solo la voce dell'Auror:
«NO!» esclamò Tina. Newt, preso dal panico, aprì di scatto la porta e vide Tina e Graves seduti sul letto a pochissimi millimetri di distanza. Lui la teneva ferma per le spalle e lei era in lacrime:
«Andrà tutto bene, te lo prometto» disse l'uomo. Poi l'Auror si accorse di Newt e fece per correre verso di lui, ma Graves la fece sedere:
«Non è ancora il momento giusto, Tina!» esclamò. Il Magizoologo arrossì vedendo la scena. Erano così vicini…
«Scusate, non volevo disturbarvi» disse e uscì chiudendo la porta.

Melody passò per il corridoio canticchiando mogia:
«Hogwarts Hogwarts, Hoggy Warty Hogwarts, insegnaci qualcosa per favore. A noi…Newt!»
«…a noi Newt, calvi e tutti storti?» chiese il mago, cercando di far ridere.
«È lì dentro con Graves, vero?» chiese Melody, ignorando la squallida battuta e avvicinandosi a lui.
«…sì…» mormorò e le raccontò tutto. Il volto di Melody si illuminò:
«Lo sapevo! È ovvio!» esclamò e corse via. Jacob e Queenie, che passavano per il corridoio, la guardarono confusi e andarono da Newt.
«Mi dispiace per mia sorella, Newt» disse.
«Non importa, Queenie. Noi siamo solo amici. Nulla di più, davvero»
«Sì, e io adoro il cibo in scatola, Scaramander» disse Jacob «E poi lei è una Legilitenz. Legge nel pensiero» gli ricordò. Newt sospirò:
«Siete incorreggibili».
«E se dici che Ilvermorny è la migliore scuola di Magia del Mondo Magico ti dirò che mia sorella ti ama» disse Queenie, tirando una gomitata al Magizoologo.
«Non se ne parla» rispose lui, senza riuscire a trattenere una risata.

«Professor Silente!» esclamò Melody. Il professore si girò verso di lei:
«Dimmi, mia cara signorina Lestrange» disse, tranquillo.
«Lei lo sa» lo affrontò la ragazza.
«Che cosa dovrei sapere, Melody?» chiese con una tranquillità che irritò non poco la ragazza.
«Professor Silente! Perché non ha detto nulla? Newt si fida di lei!» esclamò.
«Arriverà il momento per dirglielo. Brillante, Melody, come al solito. Avanti, dillo: cosa hai capito?»
La ragazza prese un respiro e guardò Silente negli occhi:
«Newt e Tina sono i Padroni della Bacchetta di Sambuco».

~My space~
Questo capitolo è stato un parto e non so bene perché.
Volevo cogliere l'occasione per ringraziare di nuovo tutti voi per tutto. Per leggere questa storia quando credevo che l'avrebbero letta solo i miei grilli…
*I grilli si offendono*
Sooooooooo niente. Alla prossima!
Camy❤

Preoccupati e soffri due volte [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora