CAPITOLO SETTIMO-Le Campane a Notre-Dame (pt.2)

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«Jacob!» esclamò Queenie buttandogli le braccia al collo «Come ti senti?» chiese.
«Una meraviglia» disse sincero Jacob, in piena forma. Queenie rise rilassata e sfiorò le labbra di lui con le sue.
«Va…ancora meglio, ora» confessò Jacob, ridacchiando. Poi, mano nella mano, lui e la Legilimens si sedettero sulle poltroncine.

Gimina guardò Credence: continuava a guardare Melody. Cosa aveva? Era piccola! Cosa stava pensando? Non poteva essere…
«Newt» fece lui, richiamando l'attenzione del Magizoologo, che si girò «Quella notte, sui binari… mi hai accennato la storia di una ragazza… tenuta rinchiusa per la sua magia».
Melody guardò Newt con un'espressione immensamente triste.
«È…lei?» domandò Credence. Newt fece per aprire bocca, ma la ragazzina lo interruppe:
«No. No, mi dispiace, non sono io. Ma sappi che ti fanno cose ben peggiori del chiuderti in una stanza, quando hai la colpa di essere una strega. Di essere nata»
Melody si accorse troppo tardi di ciò che aveva appena detto e ora tutti pendevano dalle sue labbra.
«Solo se te la senti, Mel» disse Tina. La ragazzina la guardò: nessuno l'aveva mai chiamata in quel modo, ma le piaceva molto, perché, per la prima volta, si sentiva parte di una famiglia. Fece un debole sorriso, chiuse gli occhi, prese un respiro e raccontò tutto ciò che ricordava della sua infanzia.

Newt ascoltava in silenzio e ogni vicenda riguardante Leta era come una pugnalata per lui. Capì, però, come doveva essersi sentita Melody: in colpa di essere nata (come diceva lei), sola, diversa, stramba, abbandonata prima dalla sorella maggiore e poi dai genitori stessi…
Istintivamente la sua mano si posò su quella della ragazzina in segno di conforto. Alla fine del racconto, Melody restò a bocca aperta: Tina stava sollevando la bacchetta in aria, seguita da Queenie e da tutti i maghi presenti. Jacob e Credence portarono una mano alla fronte come se stessero obbedendo a un capitano. Melody li guardò: significava rispetto. Significava ammirazione. Sorrise e disse, ridendo leggermente:
«Su, basta con queste formalità». Si asciugò una lacrima che le stava scivolando lungo la guancia e guardò Credence:
«Non volevi sentire questo, ma spero ti sia stato d'aiuto» disse. Lui annuì:
«Siamo parecchio simili, a quanto pare» e fece una cosa che lasciò tutti sbalorditi: sorrise.
«Beh, non dovremmo andare?» chiese Melody. Tutti annuirono e si alzarono dalle poltroncine. Una volta fuori, però,si trovarono davanti di nuovo Skender:
«Per le Mutande a Pois di Merlino!» esclamò Melody, facendo un salto all'indietro.
Tutti puntarono le bacchette verso l'uomo, ma lui li fermò:
«Bonjour my cari. I was cercando la vie to Madrid, but je me suis perso!» esclamò. Il gruppo si guardò a disagio:
«Ahem, signor Skender… Madrid è in Spagna» mormorò Tina, sperando di aver capito. Skender guardò la sua mappa sbalordito:
«Thanks, ma cara» disse e se ne andò. Credence ridacchiò:
«Si imparava le battute a memoria per parlare sempre nella stessa lingua, ma… non so che problema abbia» commentò. A quel punto non poterono fare a meno di ridere.

Riprendendosi da quel momento, si Smaterializzarono con un sonoro pop davanti alla Cattedrale di Notre-Dame. Melody iniziò a parlare, emozionata:
«Ci sono tre portali. Da sinistra sono il portale della Vergine, il portale del Giudizio Universale e il portale di Sant'Anna». Continuava a descrivere la Cattedrale, ma nessuno la stava ascoltando veramente. Poi videro un uomo in cappotto grigio intento a scrivere qualcosa su un foglio. Tina corse da lui e si abbracciarono. Newt sentì come se qualcuno gli stesse infilando un dito nello stomaco. In fondo, lui l'aveva baciata, ma lei non aveva detto nulla a riguardo.
«Finalmente inizi a capire cosa provi per la fille là in fondo, eh?» chiese Melody, riportando Newt alla realtà. Lui la guardò.
«Senti» iniziò lei «io non sono mai stata innamorata, né tantomeno qualcuno è stato innamorato di me; ma sono sicura-anzi, sicurissima- che quel bacio le sia piaciuto molto» disse. Poi saltellò, ripetendo sottovoce:
«L'hai baciata, l'hai baciata, l'hai baciata!»
Newt alzò gli occhi al cielo, ma non poté fare a meno di ridere leggermente e andò a stringere la mano di Graves:
«È un piacere conoscerla, signor Scamander. Percival Graves» disse l'uomo.
«Molto piacere» rispose il Magizoologo.
Finito il giro di presentazioni, Graves spiegò:
«Rammentate quando abbiamo aperto la valigia con i dolci?» Newt e Tina annuirono «Quando me ne sono andato ho sentito un colpo alla testa e poi…buio. Ho capito solo dopo cosa fosse successo, quando ho visto un uomo uguale a me ridere in maniera agghiacciante»
Poi vide Credence e gli carezzò una guancia:
«Mi dispiace per ciò che ti ha fatto quell'uomo» disse semplicemente, per poi abbracciarlo. Il ragazzo si abbandonò all'abbraccio, tanto che a un certo punto Gimina iniziò a preoccuparsi.
«Sappiamo dove andremo a colpire?» chiese Graves. Silente annuì:
«Domani. Ora andiamo a riposarci» disse.

~My space~
Sto sclerando. Guardate un po'…

Waaaaaaaaah grazie benna290104!
Domani trasmetteranno il trailer da qualche parte (lol, non ho capito) e lo posteranno anche online (o meglio, così ho letto). DOMANDA-CHE-NON-È-UNA-DOMANDA: Descrivete una scena divertente che vorreste vedere nel prossimo film. Io la friendzone di Leta…
Leta: "Newt… noi due…cosa siamo?"
Newt: *dando da mangiare a Dougal* "Vecchi compagni di scuola, no?"
Fandom: "Ooooooooooooooooooooooooooohhhhhh"
Ok basta, mi dileguo. Bye bye! (Domani sclererò sull'altra mia storia, perciò non mancate).
Camy❤

Preoccupati e soffri due volte [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora