CAPITOLO QUATTORDICESIMO-Paura (pt.2)

360 29 26
                                    

Arrivò il momento in cui in casa Thompson rimasero solo Sebastian, Silente e Phineas. Insomma, il gruppo si era diviso in giro per Parigi.
Il Corvonero e Phineas stavano giocherellando con le posate.
«Phin?» fece Sebastian.
«Sì?»
«Tu vuoi combattere, non è così?»
Il circense annuì quasi impercettibilmente.
«Professore?»
«Grindelwald non vuole vedermi» disse Silente, scuotendo la testa «non vuole combattere contro di me e me lo sta impedendo. Sa che siamo qui».
Sebastian e Phineas si guardarono: il professore aveva svelato un "dettaglio" importantissimo con una leggerezza che fece chiedere a loro stessi se stesse scherzando.
«In che senso, signor Silente?» domandò il circense, confuso.
«Nel senso che ha fatto in modo che io non possa uscire da questa casa fino a scontro terminato» disse «Per caso c'è un altro pancake?».
«Professore, di quale scontro sta parlando?» chiese Sebastian, infastidito dalla semplicità del tono di Silente.
«Grindelwald non aspettava altro che lo scontro. Per questo non si è mai presentato ai suoi attacchi. Ci ha tenuti sotto stretto controllo grazie a Gimina e Graves» replicò.
«Ma Graves ha rivelato di stare dalla parte dell'Armata prima che entrassimo in casa» ribatté Sebastian, riducendo i suoi occhi a fessure.
«Skender» rispose lui «Vi ha mai chiesto un po' di saliva?» chiese a Phineas, che annuì.
«In questo modo è riuscito a localizzare anche te»
«E lei ce lo viene a dire solo ora?!» esclamò Sebastian, irritato.
«Non avrei potuto, prima, o non si sarebbe confuso»
«Non credo di riuscire a seguirla, signor Silente» commentò Phineas.
«Non importa» disse il professore, liquidandolo con un gesto della mano ed alzandosi «Il punto è che tutte le volte che mi avvicino alla porta…» posò la mano sulla maniglia e cadde all'indietro.
«Professore!» esclamò Sebastian, andando da lui.
«No, sto bene» disse lui sorridendo ed alzandosi come se non fosse successo nulla.
Sebastian e Phineas si scambiarono un'occhiata.
«E quindi?»
«E quindi avrà quello che vuole» disse Silente «Combattere».
«Contro Newt» mormorò Sebastian, a fior di labbra e uscì dalla porta.
«Signore… lei che farà?» domandò Phineas.
«Non posso far altro se non restare qui, Phineas. Tu vuoi…?»
«Sì, signore»
«Allora va'» disse lui.
Phineas guardò la sua amata casa e se ne andò, cercando Sebastian.

«Era di qui, ne sono certa»
«Ci siamo passate tre volte, Tina»
L'Auror sbuffò e si mise le mani tra i capelli:
«Buon Lewis!» mormorò.
«Deve essere stato uno dei soliti trucchetti di Grindelwald. Probabilmente ha fatto Evanescere l'edificio dive siete stati tu e Newt» spiegò Melody.
Tina avrebbe voluto dirle che ci stava pensando, ma era troppo persa nei suoi pensieri. Era come nella Cella della Morte: tutti i suoi ricordi felici le stavano passando davanti. Ma a differenza di quelli non era con i suoi genitori. Era con Queenie. Jacob.
Newt.
«Proviamo di qua, che ne dici?» chiese Melody a un certo punto. Tina annuì, tornando al presente. Ma non poté fare a meno di notare quanto fossero lucidi gli occhi della ragazzina.

«Era di qui, ne sono certo»
«Ehi, amico, ci siamo-Melody!»
«Che?!» chiese Newt. Poi guardò davanti a sé e vide l'inconfondibile cappotto rosso della ragazza sparire dietro un angolo.
«Jacob, prendimi il braccio».
Il Babbano annuì e fece come gli aveva detto. Si Smaterializzarono e videro le due ragazze in fondo alla via.
Presero a correre per raggiungerle. Quando furono abbastanza vicini, Newt prese la mano di Tina.

Avrebbe potuto riconoscere quel tocco dappertutto. Non voleva, non doveva parlare con lui. Eppure no, non riuscì a resistere. Si girò e gli buttò le braccia al collo:
«Scusa. Ti avevo promesso di non andarmene più» disse, cercando di trattenere le lacrime. Era fatta così, lei. Il lettore lo sa già.
Newt ricambiò l'abbraccio, ridendo leggermente.
«Non partire più, d'accordo?» fece lui.
«D'accordo».
«Commovente» commentò Melody dopo aver sorriso per un po' vedendo la scena.
«Stavamo cercando zio Grindelwald» aggiunse Jacob, guardando Newt e Tina che non davano segno di volersi staccare. Alla fine, però, si sciolsero dall'abbraccio.
«Quindi continuiamo a cercare zio Grindelwald» affermò Tina, decisa.
«Ah, ecco fuggitivi!» fece la voce di Adrian, guardando Melody.
La ragazza accennò un sorriso.
«Fratellino, non ci provare più ad uscire così di scatto» disse Theseus, seguito da Credence.
«Il vostro Legilimens preferito è qui!» esclamò Phineas, avvicinandosi con Sebastian.
«Sei un Legilimens?» chiese Theseus.
«Oh sì. E, a proposito…» sorrise e guardò Newt e Tina ammiccando «…avete un futuro all'Opera de Paris».

Grindelwald li guardò. Dilettanti. Erano così tranquilli anche quando stavano per morire. Scosse la testa: ma che diavolo di problemi avevano? C'era qualcosa che li collegava. Anche lui e Albus erano stati così, qualche anno prima. Forse si era anche innamorato di lui. Eppure ne era convinto: l'amore era una debolezza. Tutti a parlarne e soffrirne. Andiamo! C'erano cose più importanti! Vendetta. E ambizione. Sentì qualcosa nel suo stomaco, come se avesse… paura?!

~My space~
Che bello. Le 23:28 e io pubblico. Sono veramente messa male. Mi dispiace per l'ora, ma mi è venuto così, di getto.
Innanzitutto ringrazio per la-quale? Trecentonovantaquattresima volta?- Giuseppetritto9 che ha fatto la meravigliosa copertina per questa storia!
E poi boh.
Il prossimo capitolo sarà la battaglia finale.
Sarà dura per me scriverla, perché ci avviciniamo sempre di più alla fine. Ci saranno altri capitoli, perché succederà una cosa molto importante. E farò degli extra, certo. Forse anche un sequel. Forse. Ma vi volevo ringraziare, come al solito.
Non so cosa dire (wow).
Alla prossima!
Camy❤

Preoccupati e soffri due volte [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora