CAPITOLO NONO-I Doni della Morte

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Tina si mise le mani tra i capelli, con il volto arrossato e la fronte imperlata di sudore.
«Mi dispiace tanto…» mormorò Graves, mettendo una mano sulla spalla della ragazza. Lei la allontanò bruscamente:
«Lasciami stare!» gli intimò, quasi gridando. Graves abbassò lo sguardo e uscì dalla camera.
Tina si buttò sul letto: non poteva crederci. Prese un respiro e lasciò che le lacrime le scorressero lungo le guance. Non poteva essere vero. Cercò di mantenere la calma e si avvicinò allo scaffale dove aveva riposto con cura tutti i suoi libri. Prese un libro dalla copertina rossa e leggermente sbiadita, proprio accanto a Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli. Guardò il libro di Newt e un brivido le percorse tutto il corpo. Chiuse gli occhi stringendo il libro rosso e tornò a sedersi sul letto. Aprì il libro alla pagina giusta e rilesse per l'ennesima volta La Storia dei Tre Fratelli. Quando lesse il punto in cui un mago, per impossessarsi della Bacchetta di Sambuco, uccise il primo dei tre fratelli, chiuse di colpo il libro e lo lanciò per terra, inorridita. Mise di nuovo la testa sul cuscino e chiuse gli occhi.

Newt era nella sua valigia e stava nutrendo le sue creature con aria assente. Perché Tina stava così male? E perché Melody era corsa via proprio mentre lui le stava parlando? Pickett gli pizzicò la guancia. Il Magizoologo gli sorrise:
«Che c'è, Pickett?» chiese. L'Asticello disse qualcosa e Newt lo guardò:
«Hai seguito Mel quando è andata via?» domandò. L'Asticello saltò a terra, dritto sulla ghiaia e disegnò qualcosa con uno dei suoi piccoli artigli. Una riga verticale… un cerchio… un triangolo.
«Cos'è, Pickett?» fece Newt confuso. Poi si ricordò del simbolo che i seguaci di Grindelwald tenevano sulle loro maschere bianche: identico a quello che aveva disegnato Pickett.
«C'entra Grindelwald, vero?» chiese. L'Asticello, in tutta risposta, disegnò tre figure incappucciate.
«Conosco La Storia dei Tre Fratelli. Dove vuoi arrivare?»
Pickett disegnò una linea che collegava una delle tre figure con la riga, un'altra che collegava un uomo e il cerchio e l'ultimo con il triangolo. Poi disse qualcosa e Newt capì:
«Sono i Doni della Morte… e Grindelwald vuole la Bacchetta di Sambuco… sei un genio, Pickett» disse e mise l'Asticello sulla sua spalla. Il piccolo cercò di dire che "non era tutto lì" ma Newt era già fuori dalla valigia.

Il Magizoologo vide Melody avanzare verso di lui:
«Bene, ti spiegherò tutto…»
«Ho capito tutto…» dissero contemporaneamente.
La ragazza alzò un sopracciglio:
«Wow… pensavo che l'avresti presa peggio» confessò.
«Grindelwald sta cercando la Bacchetta di Sambuco, non è così?» chiese Newt.
«Newton, lui ha già la Bacchetta di Sambuco…» disse Melody. Il Magizoologo guardò Pickett, che gli lanciò uno sguardo che stava a dire "Non mi hai lasciato finire".
«Cosa?!» domandò incredulo.
«Ma non risponde a lui. Rispondeva a lui fino al duello finale che avete avuto a New York» disse Melody.
«E poi?»
«Beh, tu e Tina lo avete sconfitto… insieme. Entrambi»
«Questo vuol dire che la Bacchetta di Sambuco risponde a…» si fermò a metà frase, incapace di terminarla «Per questo Grindelwald mi vuole morto, così poi potrà sconfiggere anche Tina e… cosa possiamo fare?» domandò.
«Mi dispiace…mi dispiace tantissimo, ma… uno di voi deve sconfiggere l'altro» rispose Melody.
«E come?» chiese.
«Beh, in questo caso un semplice Incantesimo di Disarmo non funzionerebbe…» mormorò.
«…e…?»
Melody lo guardò con le lacrime agli occhi:
«Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive» disse.

Newt bussò alla camera di Tina anche se non si aspettava una risposta.
«Avanti…» fece la voce tremante dell'Auror, dopo qualche istante. Il Magizoologo aprì la porta e vide la ragazza con le guance arrossate, i capelli spettinati e gli occhi rossi e gonfi. Tina allargò le braccia e disse, a fior di labbra:
«Uccidimi»
«Non lo farò. Uccidimi tu» rispose lui, buttando la sua bacchetta per terra.
«Newt, ti prego! Io non potrei mai!» esclamò lei.
«Nemmeno io, Tina! Non ci riuscirei mai, perché io ti…» si bloccò. I due si guardarono in silenzio. L'aria era tesa come una corda di violino.
«Newt, sei tu quello che deve andare avanti. Tu hai la tua famiglia… e Leta Lestrange. Io non ho nessuno» disse l'Auror.
Il Magizoologo ebbe un tuffo al cuore nel vederla così:
«E cosa mi dici di Queenie? E di Jacob?» qui fece una pausa «Cosa mi dici di me?» chiese.
Tina lo guardò per un istante, ma rispose:
«Il tuo mondo andrà avanti a girare anche senza di me. Queenie ha Jacob».
«Ti prego, Tina, non dirlo più. Sei la persona che conta di più per me» disse, per poi arrossire. Niente da fare, anche in fin di vita era in imbarazzo.
L'Auror guardò Newt negli occhi:
«Cosa intendi dire?» domandò.
In tutta risposta il Magizoologo si avvicinò e colmò lo spazio che li divideva.

~My space~
Eh bel problema. Facciamo un applauso a Always_Newtina che aveva previsto ciò *i grilli applaudono*.
Mi stavo dimenticando di dirvi (a genius!) che MANCANO 104 GIORNIIIIIIIIIIIII *party* e che tra quattro giorni inizierò una raccolta non-sense dove ogni giorno per cento giorni (sembra la pubblicità del latte per i bambini) risponderò a delle domande o farò qualcosa inerente a questo Fandom/ HP Fino ad arrivare a quel maledetto 15 novembre. Oggi mi sento un po'Disney quindi vi chiedo…
LA VOSTRA FIABA PREFERITA?
La mia è Peter Pan 😍😍
Prima che mi metta a cantare L'Isola Che Non C'è vi saluto. Alla prossima!
Camy❤
P.S. GUARDATE IL VIDEO SOPRA. È UNA PERLA. Ditemi se sono l'unica che ha cantato tutto il tempo le canzoni italiane😂 Supercalifragilistichespiralidoso a tutti!

Preoccupati e soffri due volte [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora