CAPITOLO TREDICESIMO-Il flauto di Pan

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Newt guardò sbigottito i seguaci che si ritiravano in tutta fretta. Si guardò intorno confuso, finché non sentì gridare:
«ADRIAN HILLS TOGLIMI DI DOSSO QUESTO INCANTESIMO!»
Il Magizoologo guardò il ragazzo, che sbiancò e si diresse dietro un muro. Newt lo seguì e fece in tempo a vedere Melody tirargli uno schiaffo dritto in faccia.
«Emerito idiota!» gridò la ragazza, arrabbiatissima.
«Anch'io sono contento di vederti di nuovo tutta intera, Mel»
«Stavo combattendo, Hills. E tu avresti dovuto tenere la Pietra, dato che…»
«Sì, ho capito, grazie» disse lui, alzando gli occhi al cielo.
Melody inspirò, cercando di contenersi. Poi vide Newt:
«Per Morgana, sei ancora vivo e vegeto!» esclamò, improvvisamente contenta.
«Non eri così gioiosa quando hai visto me…» commentò Adrian. Lei lo ignorò:
«Ho visto Graves. Per la Barba di Merlino, mi sto lasciando sfuggire così tante cose!» esclamò, mettendosi le mani tra i capelli.
Newt sorrise leggermente:
«Non ti stai lasciando sfuggire nulla» riuscì a dire, anche se avrebbe voluto farle notare quanto fosse felice di rivederla come aveva fatto lei.
La ragazza sorrise debolmente:
«Sapete cosa è stato?» chiese «A farli ritirare?»
Il Magizoologo scosse la testa. In quel momento sentì una successione di note che formarono una bellissima melodia. I tre si guardarono e seguirono il suono insieme al resto del gruppo, fino a vedere un uomo dal viso sporco, i vestiti poveri, seduto a terra a suonare uno stano strumento a fiato.
«Quello è un flauto di Pan» osservò Melody, con un filo di voce.
L'uomo la guardò e sorrise:
«Sì. Li ha mandati via» disse.
«Un che?» domandò Adrian.
«Un flauto di Pan» replicò Melody, per poi alzare gli occhi al cielo «Nella mitologia apparteneva al dio Pan. E James Matthew Barrie, lo scrittore di Peter e Wendy* lo ha fatto suonare al suo protagonista, l'eterno bambino…»
«Per questo li ha fatti fuggire» la interruppe l'uomo «Questo strumento è spesso associato a Peter Pan, perciò le persone che passano al Lato Oscuro, ovvero quelle che smettono di sognare, non lo sopportano. È un voto che fanno quando decidono di fare parte dell'Armata» spiegò.
«Geniale!» esclamarono Tina e Melody all'unisono.
«La dobbiamo ringraziare, signor…» iniziò Newt.
«Thompson. Chiamatemi Phineas» si presentò lui, alzandosi e stringendo la mano al Magizoologo.
«Scamander, mi chiami Newt».
«Oh per la Barba di Merlino!» esclamò Phineas, spalancando gli occhi e stringendo di più la mano del mago «Non vi avevo riconosciuto! Ti ammiro tantissimo, Newt, sei stato un esempio per ciascuno di noi!»
Il Magizoologo guardò il resto del gruppo a disagio:
«Ahem, scusaci Phineas, ma… non ricordo dove…»
«Oh giusto. Lavoro dietro le quinte del Circus Arcanus. Skender aveva ricevuto delle minacce da Grindelwald, per questo ti ha attaccato, ma non è cattivo. Credence!»
«Phineas…» mormorò l'Obscuriale, facendo un debole sorriso.
«Permettetemi di farvi alloggiare da me. È il minimo che possa fare» disse Phineas, tornando a guardare Newt.
«Se non è disturbo, Phineas» rispose Tina.
«Nessun disturbo, signorina. Seguitemi pure».

La dimora di Phineas era piccola ma accogliente. C'era una sola stanza degli ospiti, dove avrebbero dormito Tina e Melody, mentre gli altri sarebbero rimasti in soggiorno. L'unica voce che si sentiva era quella di Phineas, che parlava con Jacob:
«Amo il circo più della mia stessa vita. A volte, di notte, mi fermo con la testa sul cuscino e milioni di sogni mi tengono sveglio» disse, con passione, mentre indicava i bozzetti di tutte le sue idee.
Newt si girò verso la porta e vide Theseus che stava uscendo. In tutto ciò che era successo, si era anche dimenticato della storia fra Leta e lui. Si infilò il cappotto e seguì suo fratello.
Lo trovò seduto su una roccia molto grande, a guardare il cielo. Si sedette vicino a lui. Per qualche istante non dissero nulla.
«Ero innamorato di lei» disse Theseus, alla fine.
«Anche io» confessò Newt «Ma si va avanti, sai. Se ce l'ha fatta un Magizoologo come me, ce la può fare anche il famoso eroe di guerra» mormorò, tirandogli una leggera gomitata sul braccio, cercando di tirarlo su di morale. Il maggiore non poté fare a meno di ridere:
«Sei proprio stupido, fratellino. Pensi che io non ti ammiri?» chiese.
«Ehm…sì» rispose lui «Che c'è da ammirare in me?».
«Questa» disse Theseus, tamburellando con le mani sulle ginocchia «è una domanda talmente stupida che mi rifiuto di rispondere».
Newt scosse la testa.
«Ti lascerò fare un esame di coscienza» replicò Theseus «Sei un grande mago, Newt».

Melody si sedette di fianco a Credence sul divano.
«Mi dispiace per Gimina» disse a fior di labbra.
Credence annuì:
«Era una brava persona. Cioè, sembrava. Non capisco perché abbia deciso di…»
«Non ce l'aspettavamo da nessuno, dobbiamo ammetterlo. Ma Silente lo aveva detto: "Non vi potete più fidare di nessuno"» lo interruppe la ragazza.
«Ha l'aria di chi ha sempre ragione» osservò l'Obscuriale.
«Sono d'accordo con te» disse Melody.
Ci furono alcuni istanti di silenzio.
«L'hai capita, vero?» chiese Credence alla fine.
La ragazza annuì:
«Beh, mi immaginavo una storia complicata, in qualche modo» confessò.
Di nuovo silenzio.
«Quindi…siamo fratellastri» mormorò alla fine Melody.
Credence annuì:
«Non suona molto bene» commentò lui, ridendo leggermente.
Gli occhi di entrambi iniziarono a diventare lucidi:
«Credence?»
«Mel»
«Sono contenta che sia tu»
«Anche io, Mel»

~My space~
Ok. Ooook. Vi dico soltanto che il prossimo capitolo potrebbe risultare più corto, ma… ha qualcosa di speciale.
Be prepared.
Vi voglio bene.
Camy❤

Preoccupati e soffri due volte [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora