CAPITOLO DECIMO-Chiarimenti

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Newt e Tina uscirono dalla valigia stanchi e barcollanti. Non appena furono usciti Melody corse loro incontro:
«Che è successo?» chiese, trafelata. Poi il suo sguardo si puntò negli occhi verdi di Newt e per un attimo il viso della ragazza si rabbuiò. Poi riacquistò contegno e disse:
«Venite con me» e girò i tacchi.
«È impressionante quanto Mel mi ricordi te» disse il Magizoologo a Tina, che non poté fare a meno di ridere. Ma scoprirono ben presto di aver fatto molto bene a ridere in quel momento, perché non lo avrebbero fatto per molto.
«Professor Silente, Newt è stato sotto la Maledizione Imperius Lenta» disse la Lestrange, trovando Silente intento a leggere una rivista Babbana. Il professore alzò lo sguardo e disse:
«Melody, va' a chiamare tutti». La ragazza annuì e andò via.

Per quanto al lettore possa sembrare strano, nemmeno Tina aveva capito cosa stesse succedendo. Quando tutti furono nella sala, Melody chiese, seria:
«Newt, la tua bacchetta ha lanciato qualche Maledizione Senza Perdono?»
Il Magizoologo annuì e un brivido gli percorse la schiena. La Lestrange mantenne il contegno:
«E hai lasciato andare la bacchetta?».
Newt cercò di ricordare:
«Sì. Sì, subito dopo la Maledizione mi è caduta, ma l'avrei comunque lasciata andare» spiegò.
Melody guardò Silente, che fece un cenno. La ragazza scosse la testa:
«Quindi ora è lui. È Grindelwald il possessore della Bacchetta di Sambuco» disse.
«Che cosa?!» fece Tina, incredula. La Lestrange annuì:
«Solo una persona può formulare una Maledizione Imperius Lenta. Ed è Grindelwald. Può impossessarsi della mente delle persone a suo piacimento e ha pensato di creare una Lenta per farti assistere alla morte di Tina» spiegò.
«Ma nessuno è mai sopravvissuto ad un Anatema Che Uccide» osservò Gimina.
«Giusta osservazione. Quello a cui Grindelwald non ha pensato è che Newt è troppo buono e…» Melody non riuscì a trattenere un sorrisetto e il Magizoologo arrossì.
«Perciò era ancora in lui, anche se non completamente» disse Jacob, guardando il soffitto. La Lestrange annuì e tornò seria:
«Purtroppo però in questo modo ha comunque sconfitto Tina e, Newt, quando hai lasciato andare la bacchetta è come se lui ti avesse Disarmato» disse.
«E ora è il possessore della Bacchetta di Sambuco» concluse Graves.

La mente di Newt si annebbiò e cominciò a girargli la testa. Andò in camera sua e si sedette sul suo letto. Qualche secondo dopo sentì bussare:
«Avanti» disse. Dalla porta entrò Melody, che non disse nulla e si sedette accanto a lui:
«Non devi sentirti in colpa» disse lei, dopo circa un minuto di silenzio «Nessuno ha colpa qui» aggiunse.
«Non avrei dovuto lasciare la bacchetta» ribatté lui.
«Dobbiamo giocare a darci la colpa? Se io non fossi nata Leta sarebbe felice e anche rimasta dalla nostra parte e nessuno saprebbe dove siamo. Nemmeno Grindelwald» replicò lei, incrociando le braccia. Newt la guardò:
«Pensi davvero a queste cose?» chiese, con un filo di voce. La ragazza annuì:
«Non sai quante volte le ho pensate, ma sono qui e voglio vivere. E soprattutto aiutarvi» continuò lei.
Passarono alcuni minuti in silenzio, dove nessuno voleva parlare ma sapevano ciò che l'altro avrebbe detto.
«Avevo ragione, sai?» fece lui a un certo punto. Lei lo guardò:
«Su cosa?» chiese.
«Sei diversa da lei» rispose Newt. Melody sorrise debolmente:
«Cosa te lo fa pensare?» domandò.
«Il fatto che ci vuoi aiutare rischiando la tua stessa vita. E sei giovane, hai molto da vivere» disse lui guardando il pavimento. Poi la guardò. Il suo sorriso di chi ne aveva passate tante gli ricordava tremendamente la ragazza Sudanese che aveva provato a salvare dall'Obscuriale.
«Sì?» fece lei, capendo al volo che il Magizoologo stava pensando a qualcosa che gli era successa. Il ragazzo prese a raccontare di quanto si fosse affezionato alla bambina che aveva incontrato in Sudan e di come era morta davanti ai suoi occhi.
«Mi dispiace, Newt» disse lei alla fine, mettendogli una mano sulla spalla «Sei stato bravissimo» aggiunse.
Lui accennò un sorriso:
«Vieni con me?» chiese e guardò la valigia a terra.

Tina, intanto, cercava sua sorella in giro per la casa. Non era stata presente in sala quando avevano parlato della Bacchetta di Sambuco e pensava di raccontarglielo.
«Jacob, hai visto Queenie?» chiese.
«La sto cercando anch'io, ma questo posto è una reggia!» esclamò il pasticcere «Però ora che ci penso devo averla vista entrare in sala da pranzo» aggiunse, pensandoci su.
«Grazie mille» replicò lei, annuendo.
«Aspetta, Tina, vengo anch'io!» fece lui, seguendola. Entrarono in cucina, ma c'era solo Perenelle.
«Ditemi, cari» disse la donna.
«Oh, no, nulla» rispose Jacob «Per caso ha visto Queenie?» domandò.
«Oh sì, aveva proprio una brutta cera e le ho detto di andare in bagno e farsi una doccia rilassante» disse.
«Grazie mille» replicò Tina. Passarono davanti al bagno, ma sentirono solo Flamel cantare "All That Jazz", così pensarono di andarsene.
Passarono per ultimo in biblioteca e videro il vestito rosa di Queenie su una delle poltroncine e la finestra spalancata.

~My space~
Consigliato l'ascolto di "Benny Hill" mentre si legge la parte di Tina e Jacob. Sdrammatizza.

HELLO PEOPLE!
Mancano 98 giorni e siamo carichi, vero? Oh sì che lo siamo. Io sto per partire (yeah!) finalmente, perciò farò il possibile per aggiornare, ma non aspettatevi che aggiorni ogni due giorni… magari nemmeno aggiorno per otto giorni… ma fa nulla, vedrò cosa riesco a fare. Non ho nulla da dire stranamente. Anzi sì!

Waaaaaaaaaaaaaaaaah vi voglio un mondo di bene❤
Torno a fare la wedding planner con morganfalcione. Alla prossimaaaa *i grilli applaudono*
Camy❤

Preoccupati e soffri due volte [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora