CAPITOLO QUINTO-Il Circus Arcanus (pt.2)

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Il gruppo stava girando per le strade di Parigi alla ricerca di Silente.
«Non ha detto nulla su dove potrebbe essere?» chiese Jacob. Newt scosse la testa:
«È molto da lui lasciare il mistero» rispose.
«Secondo me è alla Tour Eiffel» disse Melody e, senza dire altro, seguì la punta della torre, che si intravedeva dalla loro posizione. Tutti si guardarono con sguardo interrogativo e la seguirono. Aveva ragione: il mago era di spalle e stava ammirando la Tour Eiffel. Indossava la sua solita tunica blu,ma i capelli e la barba sembravano più scuri del solito.
«Salve, professor Silente» lo salutò Melody, porgendo la mano al professore.
«Oh, siete arrivati, finalmente. Ho rischiato di perdere l'ora del tè con Perenelle» disse Silente.
«Buongiorno professore» disse Newt, raggiungendolo.
«È sempre un piacere rivederti, Newton» rispose lui con un sorriso, continuando a guardare la Tour Eiffel. Tina si fece avanti:
«Buongiorno professore, io sono Tina Goldstein, un'Auror del MACUSA».
«Oh, sì, molto piacere. La saluta Hazel» fece il rosso.
«Hazel?» domandò lei.
«La madre di Newt, no?»
Il Magizoologo avvampò e guardò per terra. Jacob si presentò:
«Jacob Kowalski, signore. Sì, sono un No-Mag».
«Beh, vedo che è molto determinato, per essere un Babbano in mezzo a un gruppo di maghi».
«No, signore, sono un No-Mag, a dire il vero»
«È la stessa cosa, Jacob» tagliò corto Melody.
«Piacere, professor Silente, io sono Queenie Goldstein, la sorella di Tina. Sono una Legilimens».
«Beh, ci sarà molto d'aiuto, allora. Non c'è tempo da perdere: vi devo portare al circo. Sono sicuro che Perenelle capirà» disse, per poi porgere il braccio a Newt, che lo afferrò senza fare domande. Gli altri fecero lo stesso e si Smaterializzarono con un sonoro pop.
Si ritrovarono di fronte a un cancello chiuso. Dietro di loro c'erano tantissime persone.
«Ma professore…sono No-Mag! Ci hanno vist…»
«Non si preoccupi, signorina Goldstein. Ormai non credono alla magia anche se ce l'hanno sotto il naso. Stanno per entrare al circo, non so se mi spiego…» rispose Silente. Tina annuì e iniziò a sbirciare dietro le sbarre. Alla fine, il cancello si aprì lentamente, da solo. La folla di parigini lo guardò per un attimo e poi iniziò a spintonare. Il gruppo cercò di rimanere in piedi in mezzo al baccano, ma Silente sorrise e si Smaterializzò. Gli altri fecero lo stesso e si trovarono in prima fila in un enorme tendone. Non appena si sedettero, come se stessero aspettando solo loro per iniziare, una musica allegra si diffuse per il tendone. In scena entrò un uomo alto e grosso, con la barba chiara e il completo da direttore.
«Quello è Skender! Ne ho sentito parlare, ho visto il suo nome su un manifesto. Questo è il Circus Arcanus!» bisbigliò Melody.
«Signore e signori! Benvenuti al Circus Arcanus!»
«Che fantasia…» commentò Jacob.
Alle ultime parole del direttore, entrarono due acrobati che caddero dai loro tricicli. Newt non sapeva se ridere o no, così cercò qualche sguardo amico. Tina guardava con aria interrogativa Silente, che sorrideva. Queenie stava rispolverando la sua bacchetta e Jacob la stava osservando. L'unica che sembrava avere gli stessi pensieri di Newt era Melody, che guardava i due acrobati con un sopracciglio alzato e l'aria di chi si preoccupa per la salute mentale di qualcuno. Il resto dello spettacolo andò abbastanza bene, finché, con una grassa risata, non tornò in scena Skender:
«Bravissimi, bravissimi. E ora il nostro numero finale! Finora lo abbiamo provato soltanto sugli oggetti, ma oggi avremo l'onore di vedere gli effetti su una persona! Date il benvenuto al ragazzo delle tenebre!»
In scena, in mezzo all'applauso, entrò un ragazzo sulla ventina, con i capelli corvini e gli occhi dello stesso colore: Credence. Il gruppo si guardò e Newt capì: il pubblico era in pericolo.
«Dunque» iniziò Skender con voce solenne «C'è qualche volontario?»
Parecchi bambini alzarono la mano. Newt non riuscì a sopportare il fatto che dei piccoli Babbani stessero per essere uccisi da un Obscuriale. Si immaginò le loro famiglie e il corpo immobile di loro…
Il Magizoologo si alzò di scatto e andò al centro. Skender sorrise, come se stesse aspettando proprio lui.
"Sta aspettando proprio me" pensò.
«Newt! Non farlo!» fece la voce disperata di Tina, che era tenuta ferma da due addetti del circo. Il mago la guardò un'ultima volta: in quella pausa riuscirono a dire tutto ciò che non si erano detti. Poi posò lo sguardo su Credence e lo pregò:
«Fa' in fretta, per favore».
Credence, con le lacrime agli occhi, scosse la testa:
«NO!» gridò. Skender gli schioccò la sua frusta sulla schiena.
«Se non lo uccidi tu, lo uccideranno comunque. Fallo» disse il direttore.
All'improvviso Newt sentì la terra sotto i suoi piedi tremare. Successivamente il tendone cominciò ad essere colpito da frecce.
«Sonorus. Attenzione! Mantenete la calma! È tutto normale, ma per una migliore visione consigliamo l'uscita di tutti quanti dal tendone» disse Melody.
"Sei un genio" riuscì a pensare Newt, sfoderando la bacchetta. La folla, rassicurata, uscì dal tendone e così fece il gruppo, pronto a combattere.

~My space~
Eeeeee stop! Buona! Come dite, grilli? No che non sono David Yates! Ehm… continuiamo? No. È finito, in realtà. Duuunque questo circo mette ansia a me… quelli del film intendo. Anche perché in un lampo si genio (seh, proprio) ho cercato la traduzione di "Arcanus" sul dizionario di latino e vuole dire "misterioso". Uffa e io che speravo di scoprire qualcosa! Comunque… niente! Al prossimo capitolooooh!
Camy❤
Ah e…non sclerate troppo, domani, grilli… potrebbero succedere cose brutte brutte o belle belle…

Preoccupati e soffri due volte [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora