EXTRA: "Fantastic Beasts: Where To Find Them"

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Ambientazione: subito dopo gli avvenimenti di "Preoccupati e soffri due volte". Newt e Tina non sono ancora partiti e Melody è loro ospite fino alla fine del mese di marzo, quando ricomincerà Hogwarts.

Tic-tac. Tic-tac.
Newt era nel suo letto da ore, ma non riusciva a prendere sonno.
Tic-tac. Tic-tac.
Quella mattina avrebbe dovuto tenere il discorso riguardo al suo libro e sapeva che sarebbe stato un disastro.
Tic-tac.
Quell'orologio che gli aveva regalato Tina lo stava veramente infastidendo. Si alzò di scatto, incapace di starsene ancora fermo, e uscì dalla sua camera. Una volta in salotto non poté fare a meno di ridere silenziosamente: sedute alla scrivania, Tina e Melody dormivano con le teste sui libri, una accanto all'altra.
"Perfettamente uguali" pensò, scuotendo la testa.
Portarle nei loro letti le avrebbe svegliate di sicuro, perciò decise di lasciarle lì.
Prese la valigia vicino al divano e ci entrò, attento attento a non fare rumore.
Passò davanti al ripiano delle foto e si stupì di quante fossero. Fino a poco tempo prima, ce n'era solo una: quella di Leta Lestrange. Ora, oltre alla sua, c'era quella di Theseus; una di Credence, Phineas e Sebastian (quel trio era esilarante); una di Adrian che cadeva; una di Melody che sorrideva alla prima vista di Londra; una di Queenie e Jacob, talmente teneri da far sciogliere il cuore; Tina. Tina. Sarebbe partito con Tina. Ancora non ci credeva.
Aprì la porta dell'ufficio e andò dalle sue Creature. Come al solito in quel periodo, Dougal corse verso di lui e gli saltò in braccio:
«Che ci fai ancora sveglio, tu?» chiese Newt, sorridendo e ricambiando l'abbraccio stretto del Demiguise.
«Nemmeno io riesco a dormire» disse il Magizoologo, posandolo a terra «Ci sono novità?».
Dougal alzò le spalle e indicò la foto di Tina che si intravedeva dalla porta aperta.
Newt deglutì:
«In che senso?» chiese, pensando già al peggio.
Il Demiguise fece qualcosa di molto simile a un occhiolino.
Il mago si rilassò. Poi si rese conto di quello che Dougal stava probabilmente cercando di dirgli e arrossì. Ci aveva pensato: aveva già pensato di chiederle…
«Newt? Sei qui?» fece la voce della donna dietro di lui.
Si girò di scatto, mentre il suo cuore faceva un battito talmente forte che sembrò quasi uscire dal petto:
«Tina…come mai sei sveglia?» domandò.
Lei si strinse nelle spalle:
«Ho avuto un incubo» confessò «Ho dato un'occhiata alla tua camera, ma tu non c'eri e mi sono chiesta dove fossi…sei agitato, vero?»
L'uomo annuì:
«È strano preoccuparti quando la tua filosofia è "Preoccupati e soffri due volte", ma non credo di essere pronto a…raccontare tutto» disse.
«Per Theseus e Leta» completò lei «Posso capirti».
Lui accennò un sorriso e tese il braccio:
«Vuoi fare un giro?»
Lei sorrise e gli prese la mano senza dire nulla.
«È ancora impressionante vedere quante Creature ci siano in questa valigia» mormorò.
Lui rise:
«A volte ricordo come li ho incontrati. Viaggiare è davvero bello e sono felice che…» si fermò. Nonostante tutto, non era bravo nelle confessioni.
Per fortuna Tina sembrò capire lo stesso, perché sorrise.
«E quello cos'è?» chiese lei, indicando qualcosa di sottile e bianco che fluttuava in aria. Era simile a un semplice fazzoletto, per l'andatura, ma da un lato si distingueva un muso che ricordava vagamente quello di un cane.
«È un Conarscio. La loro specie non è molto diffusa, per questo pochissimi li conoscono. Tendono a mantenere un comportamento freddo, fino a che non si fidano del tutto» spiegò lui.
«Credo che mi somigli molto, il Conarscio» commentò lei, guardandolo.
«Somiglia anche a me» confessò Newt, guardando altrove.
La Creatura volò più in basso e fece un giro attorno ai due, come se stesse galleggiando.
Tina rise e allungò un dito per accarezzarlo. Il Conarscio la lasciò fare, per poi leccarle l'indice e volare di nuovo sopra a un albero.

«Strano che lo Snaso sia così silenzioso…» osservò Newt.
«È presto. Sta sicuramente dormendo» lo rassicurò Tina.
E, in effetti, era così: supino, con due orecchini d'oro tra le mani, che russava leggermente.
«Visto? Dorme» disse lei, sorridendo.
«Grazie» fece Newt, guardandola.
«Per cosa?» chiese, puntando lo sguardo nei suoi occhi.
Il Magizoologo guardò immediatamente il ciondolo della collana che la donna portava al collo.
«Perché sai dare» rispose.
Tina rise leggermente e gli mise una mano sulla spalla. Lentamente, i loro visi si avvicinarono, fino a che lo spazio tra loro non fu colmato.
Come se le avessero svegliate, le Creature si avvicinarono ai due, guardandoli con occhi curiosi.
Dougal e Pickett si scambiarono persino un'occhiata d'intesa, che stava a dire:
"L'avevo detto, io".

Preoccupati e soffri due volte [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora