7.

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In altre circostanze non si sarebbe mai fermato a parlare con una perfetta sconosciuta.

Cioè, quella ragazza si era intrufolata di nascosto nella palestra, e non gli era dispiaciuto affatto che l'avesse fatto.

Ricordava quando era a Dallas per un incontro, e gli era successa una cosa più o meno simile. In realtà si trovava in un pub e decisamente non era la palestra. E in questo bar c'era questa ragazza che gli si era avvicinato.

Avevano parlato e proprio mentre stava per concludere, lei se ne voleva andare. E mentre provava a fermarla, era arrivato quello che era il suo ragazzo e non potendo reagire ai suoi insulti, gli erano state urlate le peggio cose ed alla fine si era preso anche uno schiaffo dal fidanzato.

Ed anche in questa circostanza, la ragazza se ne era andata. Non che ci stava concludendo qualcosa, ma l'intenzione poteva essere quella.

Inoltre non doveva trovarsi nemmeno in palestra, avendo appena finito una lotta ed il suo fianco destro continuava a fargli un male. Doveva accettare l'offerta degli altri lottatori nella palestra, che volevano brindare alla vittoria. 

Dopotutto aveva finito per aggiudicarsi una vittoria incredibile, e Perez era sempre più vicino.

E poi mentre cercava di non pensare alle ferite, arriva questa ragazza. Ed era difficile non rimanere affascinati da quei boccoli impreziositi dai colpi di sole e gli occhi profondi. 

Era bella ed aveva un aspetto naturale e sano, la tipica ragazza che si sente bene in qualsiasi modo ella si vesta.

Qualche notte isolata con qualche ragazza ma niente più. Alla fine aveva capito che le ragazze stavano con lui solo perché si stava facendo un nome e puntualmente le lasciava, rimanendo solo.

Ma la ragazza detective lo incuriosiva. In lei sembrava esserci qualcosa di diverso.

No, doveva parlarle ancora.




Era uscito velocemente dalla palestra sperando che non se ne fosse già andata, e il fianco cominciava a peggiorare. Un terrore gli stava cominciando a pervadere la mente.

E lei si trovava al cancello, ed erano soli. Sopra di loro un cielo stellato e la brezza autunnale.

«Mi dispiace che tu abbia pensato che fossi un ladro.» esordiva impacciato Ethan.

Mentre lei si avvicinava, poteva osservare i suoi occhi marroni intensi.

«Dispiace a me essere piombata così.» 

Era il momento di parlare per Ethan, ma vedendo che non aggiungeva altro, toccava ad Alyssa rimboccarsi le maniche.

«Io. . . non entro sempre così in posti che non conosco.»

«Da detective?»

«Potevo evitare di entrare?»

«Dipende.»

«In effetti hai ragione, dovevo evitare di fare la ficcanaso.» diceva Alyssa a labbra strette.

«Posso tralasciare l'accaduto, se per te è un problema.»

Lei aveva preso a ridere. Quel tipo di risata che le mancava da un po.

«I tuoi amici sono dentro?» aveva continuato Ethan.

«Sì.»

«Probabilmente si chiederanno che fine hai fatto.»

«Non credo.» aveva sottolineato lei. «Sai, loro si stavano troppo divertendo. Hai fatto felice pure Carlos con il tuo autografo.»

AMORE D'AUTUNNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora