AMORE D'AUTUNNO

Prologo

L'allenamento per diventare un campione di MMA era considerato da tutti molto complesso. L'MMA ( mixed martial art ) è una disciplina sportiva dove l'atleta deve saper boxare (ovvero boxe, muay thay, karate kempo), deve saper calciare (thay boxe, kick boxing, wing chun, muay thay e karate) e saper lottare sia in piedi sia a terra (brazilian ju jitsu, judo, lotta greco-romana).

Mettere assieme tutte queste qualità in un atleta non è facile, ma Ethan era diverso: lui era un gladiatore, e sentiva di essere nato per combattere, considerato anche il passato che voleva tanto buttarsi alle spalle.

Dato che praticava MMA, doveva seguire un programma di allenamento sul miglioramento della forza dei movimenti.

«Vedi Ethan, ciò che conta per i muscoli è lo stimolo. Che tu stimoli i tuoi muscoli con i pesi o con il peso del tuo corpo non fa differenza. Il muscolo può diventare più grosso o rimpicciolirsi, ma non si tonifica. Con gli esercizi a corpo libero è possibile aumentare la massa, puoi renderli difficili ed intensi quanto vuoi.» disse il coach mentre Ethan svolgeva una sessione di piegamenti sulle braccia.

Coach Carter era anch'egli un lottatore, ma dopo aver subito un colpo all'occhio durante una sfida per decretare il campione, il dottore gli aveva diagnosticato un distacco di retina, ponendolo quindi davanti ad una scelta: continuare a lottare e perdere la vista o smettere di seguire il suo sogno.

Per un lottatore smettere è un grande problema, peggio di un cazzotto preso in pieno volto, peggio di infinite sconfitte, e per Lewis Carter non era differente.

Tuttavia, con una moglie e due figlie non poteva rischiare tanto, perché voleva vedere le sue due bambine crescere e diventare grandi; per questo decise di smettere come lottatore ma non di abbandonare questo sport. Decise quindi di aprire una palestra per dedicarsi all'insegnamento e il suo primo allievo fu proprio Ethan.

Stava dando il massimo il suo allievo, e mentre lo guardava sudare, la sua mente ritornò a quando  Ethan varcò le porte della palestra per la prima volta: un ragazzo che aveva paura persino della sua ombra ma che in corpo aveva la giusta carica.

Non ci volle molto affinché quel pauroso ragazzo diventasse qualcuno; allenamento dopo allenamento, incontro dopo incontro ma soprattutto sconfitte dopo sconfitte, egli era maturato abbastanza.

Da lì, tutto in discesa. Le vittorie che aveva ottenuto gli avevano procurato sponsor, fama ma soprattutto un posto rispettabile nel ranking. 

Ora gli mancavano solo sei "battaglie", solo sei incontri da vincere per scontrare l'argentino Perez, chiamato "Il Mastino" perché atterrava tutti e nessuno riusciva a rialzarsi. Inoltre, il lottatore argentino poteva vantarsi della sua imbattibilità: cinquanta incontri, cinquanta vittorie.

Ma non aveva ancora incontrato Ethan.