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Alyssa poteva ordinare qualsiasi cosa ed invece aveva ordinato insalata per fargli compagnia, per così dire. Era davvero una così cara ragazza. 

Di tanto in tanto la sbirciava, ammirandone la bellezza. Aveva solo un filo di mascara e il lucidalabbra ma rimaneva comunque bellissima. Era così preso da lei, sebbene dal loro primo incontro alla palestra era passata solo una settimana e mezza.

Era davvero bella ed era fortunato a trovarsi in quel pub con lei, a mangiare con lei, a vedersi con lei.

Come era arrivato il cameriere, Ethan aveva ordinato due piatti di iceberg, un tipo di insalata e poi lui ed Alyssa avevano intrapreso una piacevole conversazione in attesa dell'arrivo dei due piatti.

Ethan le aveva raccontato, dettagliatamente, la sua infanzia dai nonni. Di come questi non erano un'amabile compagnia come lo era il cavallo e tante altre cose così. Parlando era arrivato all'intenzione di iscriversi in palestra per seguire questo sogno di diventare un campione nella sua categoria.

Le aveva parlato dei suoi allenamenti per il prossimo incontro ed elencando alcuni suoi infortuni avuti durante i precedenti incontri ed allenamenti.

Alyssa dal canto suo ascoltava attentamente quello che le diceva, interrompendolo ogni tanto per porgere qualche domanda un po più dettagliata, e non poteva fare altro che accettare il fatto che la ragazza gli piaceva sempre di più, portandolo ad apprezzare la sua risata spontanea e quell'accento canadese che le usciva ogni tanto.

Con lei, però, c'era una cosa che più adorava: poter essere sé stesso nonostante le loro differenze, sotto ogni punto di vista. 

«A che stai pensando?» gli aveva chiesto Alyssa, riportandolo al pranzo.

«Cosa?»

«Bé, questo me lo dovresti dire tu. Ti sei incantato.»

«Ah, no no, a niente.»

«Sicuro?»

«Sì, non ti preoccupare. Stavo solo pensando al prossimo incontro sperando che non venga trasmesso in tv.»

«Perché? Non guadagni di più se vieni trasmesso in televisione?»

«Sì, ma non voglio che mia madre mi veda.»

«Perché?»

«Perché non vuole che faccia questo sport.»

«Ma scusa, ormai non ci è abituata? O c'è dell'altro?»

«Diciamo che è preoccupata che io mi faccia qualcosa.»

«Ma ti sei fatto male già altre volte, giusto?»

«Giusto.»

«Quindi è successo qualcos'altro che ancora mi hai detto, giusto?»

«Probabile.» aveva detto Ethan ridendo.

«E per saperlo cosa dovrei fare?»

«Potresti aspettare il momento giusto.»

«Posso sempre andare alla ricerca di tua madre.»

«Potresti ma non hanno il telefono e non conosci la via.»

«Posso sempre chiederla a te.»

«E chi ti da la certezza che io te la dica?»

«Non mi vuoi far conoscere tua madre?»

«Vedremo.»

Quel silenzio dopo la sua frase Alyssa l'aveva preso come una vittoria. Un chiaro segno del fatto che Ethan ci aveva pensato.

AMORE D'AUTUNNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora