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Alyssa non sapeva spiegarsi il perché avesse detto quella frase. Quelle parole erano uscite così, da sole, automatiche, quasi come se volessero uscire. Certo, poteva tranquillamente dirsi che non significavano nulla oppure lasciarle campate per aria così, ma non aveva voglia di dargli altro significato.

Anche se Julia aveva ragione nel definirlo un tipo carino, con quel suo sorriso così bello e quelle due fossette che rendevano quel sorriso ancora più bello e amichevole. Senza considerare quel suo corpo scolpito e slanciato, con spalle larghe e fianchi stretti, con la barba curata e quei capelli a doppio taglio che lo rendevano ancora più sexy.

Ma quello che spiccava di più erano i suoi occhi celesti, ed Alyssa aveva avuto sempre un debole per chi avesse gli occhi chiari. Poi quel celeste così brillante, così limpido e trasparente. Quasi sembrava di affogare in quegli occhi così profondi.

Inoltre, anche il fatto che Ethan la trovasse carina non le dispiaceva affatto.

E quel silenzio che si era creato non le dava fastidio, anche perché era contenta che Ethan rimaneva in silenzio con lei. Molti devono per forza riempire i silenzi, mentre con lui era possibile rimanere in silenzio. 

Però la situazione con Ethan si stava rivelando interessante, e sprecare quella bella serata in silenzio era un po un peccato.

«Com'è allenarsi ogni giorno?» aveva infine chiesto rompendo il silenzio. «Cioè, ti alleni un sacco?»

«Bé, in realtà un giorno alla settimana mi riposo. Oltre che al giorno dopo l'incontro. Però sì, c'è un sacco di allenamento dietro.»

«Tipo?»

Ethan sembrava molto concentrato sul cercare di spiegarle in maniera semplice i suoi allenamenti, con parole capibili per chi non era pratico. «Allora, per cominciare c'è la corsa per aumentare la resistenza. Poi stretching e qualche azione a corpo libero. Poi qualche attrezzo, qualche colpo al sacco giusto per saggiare la velocità. Poi qualche esercizio per gambe e di tanto in tanto le ginocchia. Poi un po di lotta libera.»

«Tutto qui?» aveva detto Alyssa, scherzando.

«In linea di massima sì. Quattro ore di allenamento, a volte cinque, a volte sei.»

«Impossibile allenarsi tutti i giorni così strenuamente!» aveva esclamato lei incredula.

«Credici, invece. Ovviamente all'inizio non fai tutte queste ore, però col tempo i tuoi muscoli si abituano.»

«Non lo sapevo.»

«Un sacco di gente non lo sa. Pensa di arrivare in palestra e cominciare subito con l'alzare 50 chili oppure di poter fare 7 chilometri di corsa. . . però anche tu sai cose che io non conosco, come ad esempio l'arte del cinema.»

«E cosa c'è da sapere, scusa?»

«Mah, considera che pensavo bastasse un provino e se andavi bene, diventavi attrice. Non credevo ci fosse una scuola per attori qui a New York. In che film vorresti recitare?»

«Ovviamente uno dove non devo interpretare una lottatrice.»

Ethan aveva riso, mostrandole nuovamente le due fossette. Cominciava ad amarle quelle fossette.

«Come mai ti sei appassionata al cinema?»

«All'asilo feci una parte in una recita scolastica. Poi crescendo, questa passione è sempre andata crescendo. E restare in Canada mi impediva, in un certo senso, di proseguire il percorso che mi ero creata. Volevo qualcosa di più che recitare in una piccola compagnia locale, e recitare solo Shakespeare. Mentre qui, ho trovato professori che stanno confermando la mia scelta. Così bravi, così intelligenti, così coinvolgenti. Professori in grado di rendere viva l'arte del cinema, facendoti appassionare e a volerne sapere sempre di più.»

AMORE D'AUTUNNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora