15.

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Sebbene sin dal primo incontro non era riuscito a togliere dalla sua testa il pensiero di vivere un'intera vita con Alyssa, ora che sapeva di esserne innamorato la vedeva ovunque.

Mentre alzava il bilanciere, mentre combatteva, mentre si esercitava per un futuro nuovo incontro, non riusciva a smettere di pensare a lei. Ed ogni tanto si ritrovava a sorridere perché pensava a lei. O a qualche battuta che lei gli faceva, o semplicemente nel capacitarsi che ormai ogni cosa lo riconduceva ad Alyssa.

Neppure il pensiero di aver troncato per sempre i rapporti con la famiglia gli aveva fatto togliere il buonumore.

Gli impegni reciproci non avevano permesso loro di vedersi, ma si erano ugualmente sentiti per telefono, restando a chiacchierare per ore. Ma finalmente era arrivato il fine settimana e questo significava potersi finalmente vedere.

Questa volta avevano fatto una semplice passeggiata per le strade di New York, mano nella mano. Le foglie cadute dagli alberi presenti lungo i marciapiedi li rivestivano.

Di tanto in tanto qualcuno fermava Ethan per farsi firmare un autografo e spesso si prestava a delle foto con i suoi fan.

Alyssa si era ritrovata a pensare che era riuscito a crearsi un bel seguito di fan, ma sapeva benissimo che non stava con lui per via della sua fama. Ethan era tutt'altro che famoso per lei.

Poi c'erano state altre serate meravigliose, composte anche da una sera in cui avevano fatto picnic ed una dove avevano passato due ore in un teatro lirico. Era incredibile quante cose riuscivano a fare insieme. E poi tornare insieme a casa, nello stesso palazzo, allo stesso piano non aveva prezzo, per entrambi.

Ormai che Alyssa frequentava un lottatore lo sapevano un po tutti a lavoro e quindi ormai non faceva più scalpore come era capitato inizialmente ed anche Julia non insisteva più di tanto nel farla uscire con lei. In effetti le piaceva vederla felice ed era per questo che non insisteva. Finalmente la sua amica era felice nel stare con un uomo. 

All'ennesima cena passata insieme, erano ritornati felici a casa. Lui si era fermato sulla soglia della porta di Alyssa, ed aveva proprio l'espressione di chi voleva chiedere qualcosa.

«Che c'è Ethan?»

«No, niente. Mi chiedevo se il prossimo fine settimana avevi impegni.»

«Sono libera. Tu non hai gli allenamenti?»

«Ho il fine settimana libero. Mi chiedevo se volevi venire con me alla vecchia seconda casa dei miei nonni. La campagna è vastissima e il panorama è mozzafiato.»

«Certamente. Sembra bello.» per poi baciarlo dolcemente, sorridendo.




Ethan aveva affittato un pick-up e dietro c'era un van abbastanza grande. Alyssa lo stava guardando incuriosita, ma lui si era limitato nel dire che era una sorpresa quello che avrebbe trovato al suo interno.

Ogni tanto sentiva un rumore strano provenire dal suo interno, ma Ethan la rincuorava dicendole che era solo a causa della strada che faceva quel rumore.

Comunque erano ormai in viaggio, mentre Alyssa provava a scegliere una canzone alla radio che andasse bene ad entrambi. Alla fine il viaggio era per due, quindi dovevano stare bene entrambi.

«La riusciamo a sentire una canzone per intero?» le aveva chiesto Ethan, ridacchiando.

«Ma non si fa una canzone decente!» era stata la risposta di Alyssa, per giustificarsi. «Comunque, Julia ci ha invitati a casa sua per una cena. Ha insistito tanto.»

«Tu ci vuoi andare?»

«È la mia amica, ma capisco se rifiuti. È in grado di mettere in imbarazzo anche il palo della luce.» aveva detto ridendo.

«Allora puoi confermarle che ci saremo.»

«Sei sicuro?»

«Sì.»

«Grazie.» aveva detto quasi sussurrando Alyssa. «Allora parlami un po di questo posto in cui andavi da bambino.»

«Non sono mai andato in vacanza con i miei genitori, e per questo andavo dai miei nonni d'estate. Però ovviamente non stavo a New York, altrimenti che vacanza era, no?» aveva detto ridendo. «E quindi andavamo in questa casa in campagna, in questa immensa distesa e stavamo lì tutto il tempo. Ogni volta era un dispiacere andare via da lì, e presto capirai perché.»

«Non vedo l'ora.»

«Ti piacerà, fidati.»

«Che farai il giorno del Ringraziamento?»

«Non saprei, credo che resterò a casa. Tu torni in Canada?»

«Molto probabilmente.»




Avevano impiegato circa tre ore per raggiungere la vecchia casa in campagna. Il cielo aveva incominciato ad inscurirsi ma l'aria era ancora piacevole. La stradina che avevano intrapreso era abbastanza tortuosa, mentre in lontananza sulla fiancata sinistra si ergeva un bosco abbastanza fitto.

Ma la casa non era affatto cambiata, nonostante gli anni passati in solitudine. Un po di edera aveva incominciato ad arrampicarsi lungo le mura esterne, ma aveva mantenuto lo splendore di un tempo.

Mentre Ethan scaricava le buste della spesa, Alyssa si stava guardando intorno. Una vallata impressionante, ettari di terreno che si estendevano verso l'infinito. Tutto sembrava come in un dipinto.

Vicino alla casa c'era una panchina a mo di altalena, mentre il viottolo era tutto fatto in marmo cristallino. 

Ethan aveva visto nei suoi occhi la stessa meraviglia che provava quando ci andava da piccolo.

«Wow.» aveva sussurrato lei. «È uno spettacolo mozzafiato.»

Ethan era rimasto a guardarla. Non aveva mai portato nessuna a casa dei suoi nonni, e si era meravigliato del fatto che in poco tempo lei era diventata così importante per lui. Rimanendo a guardarla, si era detto che non aveva mai visto né conosciuto una ragazza come lei, soprattutto così bella.

«Una vera bellezza.» aveva poi risposto Ethan.



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