Ventisette: Messaggi subliminali.

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nella foto: 

- Liana Liberato (a sinistra) nel ruolo di Lucrezia VanCamp

- Jodelle Ferland (a destra) nel ruolo di Zilla Crick

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«Tutto bene?»

La voce di qualcuno mi risveglia. Sono da poco passate le quattro del mattino e non ho chiuso occhio da quando sono tornata in Accademia. Non pensavo sarei riuscita a dormire, infatti è stato così. Ho passato le precedenti cinque ore a pensare a me, a Lexie, al fatto che fossi fuggita da Magics Souls perché non mi sentivo all'altezza di questo compito e stanotte ho dimostrato ancora che non posso farlo, che non posso sconfiggerla.

Ho solo sedici anni, cosa spero di ottenere? Pensavo che fosse tutto così semplice? Sconfiggere Lexie con un incantesimo da niente, ritrovare i miei genitori, innamorarmi e poi vivere felice, come una Principessa Disney? Be', mi sbagliavo di grosso.

«Sto bene» rispondo all'improvviso, come se volessi interrompere tutti i miei pensieri.

Mi rendo conto dopo che la persona a cui ho risposto è Charlotte. Ha i capelli legati in uno chignon a metà della nuca, con qualche ciuffo ribelle che le ricopre il viso ancora truccato da elfo. Mi rivolge un sorriso confortante, poi mi porge una tazza di ceramica bianca, con particolari disegnati in oro.

«Tieni» mormora, «ti aiuterà a riprenderti»

Afferro la tazzina dal manico e lancio un'occhiata guardinga al contenuto. A giudicare dal colore verdastro ritengo che sia del semplice tè, perciò porto la scodella alla bocca e bevo un sorso. Mi brucio la lingua, ma mi rendo conto che il tè è decisamente buono e che probabilmente mi aiuterà a calmarmi.

Mi siedo con la schiena contro il muro, portando le gambe piegate al petto, poi picchietto delicatamente la mano sulla trapunta del letto, facendo cenno a Charlotte di raggiungermi.

Si avvicina lentamente e, dopo essersi sfilata le ballerine dai piedi, si siede al mio fianco. Indossa ancora il suo vestito da elfo – completamente verde – che le dona molto.

«A parte me, Tom e i compagni di scuola di Zilla, chi altro sa la verità su quanto successo stanotte?»

Charlotte mi concede un'occhiata, poi sospira. Abbassa il capo e sussurra: «Purtroppo la voce ha fatto il giro di Magics Souls nel giro di un'ora. I genitori di Zilla sono arrivati due ore fa, stremati dal dolore. Non è stato facile calmarli e dir loro che Zilla è attualmente scomparsa»

Bevo un altro sorso.

«Ho letto che la prima notte da vampiro è quasi impossibile sopravvivere, a meno che tu non abbia il tuo Creatore appresso. Ammesso che Luna se ne sia andata, tornando nel suo covo segreto, questo significa che Zilla è... è...»

Non riesco a continuare la frase. In realtà, dentro di me, so perfettamente che è morta quando Luna l'ha morsa, trasformandola in una vampira neonata. Quando i ricordi si riversano nella mia mente, come tanti piccoli flashback, cerco subito un'altra domanda.

«Che cosa succederà? Ci sarà un altro funerale e nel giro di qualche giorno tutti si saranno dimenticati di Zilla?»

Una lacrima riga il viso di Charlotte. Tira su col naso e, in quel momento, capisco che sta per crollare. Poso la tazzina sul comodino e quando mi giro la sento singhiozzare: il trucco comincia a sbavarsi, lungo il viso scarno di Charlotte. La guardo piangere, in silenzio, chiedendomi perché anche lei sia costretta a vivere questa situazione.

La abbraccio, di istinto, e cerco di rassicurarla, sebbene non sia la migliore in questo campo. Charlotte ha solo undici anni più di me, eppure sembra che sia una sorella maggiore. È questo quello che penso di lei e non smetterò mai di ripeterlo.

Supernatural Creatures 1 - La Dominatrice dell'AcquaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora