~ Capitolo 2

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"<< Arwen è una bambina, la nostra bellissima bambina, come la chiameremo? >>
<< Ti piace Erwin? >>
<< È un nome stupendo. Erwin sia >> e l'uomo lasciò la camera.
<< Arwen saluta Erwin, non la vedremo per un bel po' >> disse l'uomo di prima, la donna che si chiamava Arwen salutò la figlia, bagnandole il viso con le sue lacrime: << Aragorn prima di mandare tua figlia al sicuro, devo prima farle un incantesimo: nel mondo in cui la manderò non esisteranno elfi, draghi, Hobbit, orchi e tante altre creature, per tanto le dovrò togliere le orecchie da elfo, ma le rispunteranno appena metterà piede nella Terra di Mezzo >> concluse un uomo vecchio con lunghi capelli e barba grigia: << Gandalf, fai tutto quello che rietini opportuno >>
<< Fatto, ora la manderò in un posto sicuro... ci rivedremo presto principessa >> alzò il bastone al cielo, esso si illuminò di una luce bianca" mi svegliai di soprassalto, guardia l'orario: erano le due del pomeriggio, mi ributtai sul letto, ormai erano anni che facevo lo stesso sogno, con le stesse persone e con gli stessi dialoghi; mi alzai dal letto e mi andai a lavare, mi cambiai velocemente, volevo rinfrescarmi le idee, così andai a fare una passeggiata nel bosco, come facevo ogni giorno, ma senza accorgermene, lasciai il sentiero e mi addentrai sempre di più nel bosco, finché non mi persi completamente: << Brava Erwin, dieci e lode e ora come torno indietro?! >> mi iniziai a spettinare i capelli, ma un movimento di foglie mi fece allarmare: << C-Chi c'è? >> raccolsi da terra un ramo ben robusto e ben lungo: << S-Sono a-armata >> e ad un tratto delle creature spaventose sbucarono fuori nel nulla, senza pensarci due volte iniziai a correre,

arrivai a un dirupo, o mi buttavo e morivo, oppure combattevo e avevo una scarsa probabilità di vita; mi girai, impugnai più forte che potei il bastone: << Fatevi sotto >> mi attaccarono in gruppo, gli colpii al volto, allo stomaco, dietro al coll...

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arrivai a un dirupo, o mi buttavo e morivo, oppure combattevo e avevo una scarsa probabilità di vita; mi girai, impugnai più forte che potei il bastone: << Fatevi sotto >> mi attaccarono in gruppo, gli colpii al volto, allo stomaco, dietro al collo: << Dannato elfo femmina >> elfo femmina? Mi toccai le orecchie ed erano a punta?! Presi l'arco di quel mostro e gli puntai una freccia al volto: << Dimmi dove posso trovare una certa Arwen, se me lo dirai ti lascerò vivere >> la bestia si mise a ridere: << Ah ah ah stai cercando la regina di Minas Tirith? Beh nel suo castello naturalmente >> mi stava facendo perdere tempo: << Forse non sono stata chiara, devi dirmi la direzione >> presi il suo pugnale e gli e lo puntai alla gola: << Da quella parte a un giorno di cammino >> roteai il pugnale e lo misi dentro al mio stivale: << Grazie >> detti le spalle al mostro: << Posso sapere contro chi ho combattuto? >> mi domandò ghignando: << Sono Erwin >> m'incamminai, ma un rumore alle mie spalle mi fece girare, l'orco che avevo appena lasciato vivere era morto, con una spada che gli usciva dal corpo, presi l'arco e lo puntai verso l'orco morto: << C-chi sei? >> domandai impaurita, l'orco cadde a terra e davanti a me trovai un elfo, biondo dagli occhi azzurri, mi guardò e infoderò la spada

<< Scusa se vi ho spaventata, ma quell'essere stava per uccidervi mente voi eravate di spalle >> abbassai l'arco: << E voi siete? >> chiedi curiosa, dopotutto non mi trovavo più nel mio mondo: << Legolas figlio di Thranduil e voi? Non siete di que...

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<< Scusa se vi ho spaventata, ma quell'essere stava per uccidervi mente voi eravate di spalle >> abbassai l'arco: << E voi siete? >> chiedi curiosa, dopotutto non mi trovavo più nel mio mondo: << Legolas figlio di Thranduil e voi? Non siete di queste parti >> si avvicinò a me per studiare il mio abbigliamento: << Non sono di qui, io sono Erwin >> a quel nome l'elfo rimase a bocca aperta: << Erwin hai detto? Non sentivo questo nome da 25 anni >> mi avvicinai di più a Legolas: << Potete aiutarmi, sto cercando Arwen, sapete dove la posso trovare? >> era l'unico nome che conoscevo: << Certo, ma sarebbe meglio per ora che mi seguiste, dovete lavarvi e riposarvi, dopo domani incontrerete Arwen, venite >> mi offrì la mano ed io l'accettai, montammo a cavallo e Legolas per paura che cadevo mi cinse i fianchi: << Dove stiamo andando? >> chiesi incuriosita: << A Bosco Atro, da mio padre >> e cosa c'entrava suo padre? << Scusa l'ignoranza, ma cosa c'entra tuo padre? >> si avvicinò al mio orecchio: << Solo un sovrano può convocare un altro sovrano, soprattutto in questo caso >> mi disse; cavalcammo per diverse ore finché non arrivammo davanti a un enorme portone: << Principe Legolas, la stavamo aspettando >> scesi da cavallo e seguii l'elfo dentro a quella porta; era tanto buio qui, non mi piace affatto, camminammo su dei ponti, poi sul pari, poi facemmo le scale, insomma questi elfi erano davvero strani; finalmente eravamo arrivanti in una sala, dove al centro c'era seduto un elfo, che appena si accorse della nostra presenza si girò:

<< Scusa se vi ho spaventata, ma quell'essere stava per uccidervi mente voi eravate di spalle >> abbassai l'arco: << E voi siete? >> chiedi curiosa, dopotutto non mi trovavo più nel mio mondo: << Legolas figlio di Thranduil e voi? Non siete di que...

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<< Figlio bentornato, hai portato un ospite o una prigioniera? >> domandò il padre di Legolas: << Padre, è un ospite, è la figlia di re Aragorn e la regina Arwen >> a quelle parole l'elfo si alzò e iniziò a scendere le scale: << Impossibile >> si avvicinò a me e iniziò a guardarmi e a girarmi intorno: << Siete uguale a vostra madre Erwin. Legolas sella subito il tuo cavallo e vai avvertire i sovrani di Minas Tirith che la loro figlia è tornata, li riceveremo come ospiti >> e con una mano congedò il figlio: << Venite Erwin, non vi farò del male >> mi offrì il braccio e l'accettai, stavamo passeggiando per il suo palazzo, se si poteva chiamare così: << Come siete arrivata fino a qui? >> ci sedemmo su una panchina: << Stavo camminando nel bosco, per allontanare i brutti pensieri, così mi persi e non riuscii più a trovare la strada di casa, stavo camminando per il bosco quanto sentii dei strani rumori provenire dall'altra parte del cespuglio, mi armai con un bastone e in quel momento sbucarono diversi orchi, scappai finché non arrivai a un dirupo, o mi buttavo oppure combattevo e forse c'era una possibilità che rimanessi viva, beh potete immaginare cosa ho scelto, poi ho incontrato vostro figlio >> l'elfo stava ascoltando attentamente la mia storia: << Quindi avete combattuto contro diversi orchi, con un bastone e senza farvi un graffio? >> mi domandò alzando un sopracciglio: << Sì >> risposi senza esitare: << Devo dedurre che avete imparato a tirare sia di spada che di arco, le dispiace mostrarmelo? >> sapevo che non dovevo fidarmi di lui e di suo figlio: << V-va bene >> ci alzammo e mi offrii sempre il suo braccio; arrivammo a un campo e da come era allestito era di allenamento: << Tauriel >> urlò l'elfo, una ragazza che stava combattendo ci raggiunse: << Vostra maestà >> si chinò: << Ti affido Erwin, voglio che combattiate con spada e arco, vediamo quant'è pronta la principessa di Minas Tirith >> Tauriel mi fece cenno di seguirla, mi passò una spada: << Siete pronta? >> mi posizionai e accennai un si con la testa, iniziammo a combattere, all'inizio mi trovavo un po' impacciata ma con il passare del tempo capivo sempre di più i movimenti di Tauriel, era diventata talmente prevedibile che con suo grande stupore la disarmai: << Molto bene principessa, passiamo all'arco >> concluse Tauriel, le restituii la spada e mi passò l'arco: << Vediamo come ve la cav.... >> non riuscii a finire la frase, che a velocità inumana le puntai la freccia addosso: << Credo che possa bastare >> s'intromise l'elfo: << Erwin seguitemi, vi farò vedere la vostra stanza >> passai l'arco a Tauriel e seguii Thranduil.

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