~ Capitolo 24

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Dopo ore, arrivai a Gran Burrone: << Finalmente siamo arrivati, tahnars Asfaloth >> (andiamo Asfaloth), il cavallo partii finché non entrammo dentro alla casa di Elrond: << Mia nipote, quale grande sorpresa >> ad attendermi c'era mio nonno Elrond, scesi da cavallo e corsi ad abbracciarlo: << Nonno, quanto mi siete mancato >> era da tanto tempo che non lo vedevo: << Allora cosa ti porta qua Erwin? >> ci stavamo avviando verso le stanze di mia madre: << È una lunga storia, ve la racconto quando c'è anche mia madre >> Elrond bussò alla porta ed entrò non appena sentì avanti: << Guarda chi è venuto a trovarci? >> entrai in camera di mia madre come una furia: << Madre >> l'abbracciai e lei ricambiò il mio abbraccio: << Figlia mia, quanto mi sei mancata, come mai questa sorpresa? Quanto rimani qui? >> ecco, le domande che avrei evitato di sentire, ma sapevo già che me le avrebbero chieste, mi sedetti sul letto, di fianco a mia madre, mentre Elrond si sedette sulla sedia di fronte al letto: << Beh vedete ho avuto una brutta discussione con Thranduil, non ne vuole sapere della relazione tra Legolas e Tauriel, poi mi ha confessato che io dovevo sposare Legolas, ero una moglie adatta per lui e che così i nostri regni si univano e c'era un'alleanza, ma ha dovuto mandare all'aria i suoi piani perché si è innamorato di me... vedete, io non voglio tornare a Bosco Atro, vi prego lasciatemi vivere qui, insieme a voi, non cacciarmi >> le lacrime iniziarono a bagnare le mie guance, mia madre mi abbracciò: << Lo sapevo che quel re da quattro soldi tramava qualcosa nei tuoi confronti, da quando ha saputo che era una bambina, ha avuto sempre strani atteggiamenti >> Elrond sapeva più di quello che dava a vedere: << Padre calmatevi... è vero Thranduil ha visto Erwin appena nata e poi l'ha rivista 25 anni dopo... è normale che uno cambi opinione, ma quello che ha detto a mia figlia è davvero da egoisti e da persone cattive, la sta facendo soffrire... guardala >> Elrond mi guardò e si avvicinò a me: << Erwin non temere, potrai rimanere qua finché vorrai, dopotutto è anche casa tua, mentre con Thranduil gli andrò a fare una bella ramanzina, nessuno può trattare mia nipote in quel modo e non venire punito >> fece per andarsene, ma lo fermai per un polso: << Nonno vi prego... non andate, peggiorerete solo la situazione e poi non sa dove sono, lo sa solo Legolas >> con delicatezza si liberò della mia presa: << D'accordo non farò niente, ma se lo trovo qua, non risponderò delle mie azioni >> e uscii dalla camera di mia madre: << Posso rimanere ancora un po' qua con voi? Non voglio stare da sola nella mia stanza, di sicuro piangerei soltanto >> mia madre si alzò e mi tirò su: << Sai invece cosa facciamo? Andiamo a fare una bella passeggiata, così mi racconti e ti sfoghi con me >> le sorrisi, dopotutto non era una cattiva idea.

POV THRANDUIL
Finalmente era calata la sera, non avevo visto Erwin per tutta la giornata, di sicuro si era chiusa in camera e non voleva vedere nessuno, la capisco, le ho confessato quali erano i miei piani di una volta: << Amore posso entrare? >> nessuna risposta, magari starà dormendo o è in bagno a lavarsi: << Sto entrando >> quando entrai notai che la stanza era rimasta in disordine, c'erano pezzi vaso ovunque, ma di lei nessun'ombra, ma qualcosa attirò la mia attenzione, l'armadio era aperto e mancavano dei vestiti: << Dannazione se n'è andata >> dove poteva essere? Là fuori è pieno di pericoli e lei non ha dove andare, ma aspetta forse qualcuno sa dov'è andata, andai verso la camera di mio figlio: << Legolas svegliati subito >> non bussai neanche, aveva ragione Erwin, era un vizio di famiglia: << Che succede padre? >> si alzò dal letto e si stropicciò gli occhi: << Erwin è scomparsa, se n'è andata >> ero fuori di me, stavo facendo avanti e indietro per la stanza di mio figlio: << Non so dove sia andata, a me non ha detto nulla e poi è tutto il giorno che non la vedo >> mio figlio non sapeva mentire, infatti mi sta nascondendo qualcosa: << Legolas, piantala di coprirla, so benissimo che lo sai dov'è andata... perciò parla >> ero arrabbiato, più che arrabbiato ero furioso e preoccupato, saperla là fuori mi faceva preoccupare e anche tanto, non mi scorderò mai che è quasi morta per salvarmi la vita: << Padre vi ho già detto che non lo so... e ora, voglio dormire... ah e anche se lo sapessi non ve lo direi, è come una sorella per me, le voglio troppo bene e non tradirei mai la sua fiducia, quindi buonanotte >> si rimise giù e chiuse gli occhi, non potevo continuare, non me l'avrebbe mai detto, quando uscii sbattei la porta: << Dove può essere andata? >> ritornai in camera, nero dalla rabbia iniziai a fare avanti indietro, finché non notai un bauletto sul suo comodino, mi avvicinai e l'aprii, dentro c'era la corona della regina Arwen: << Ora so dove sei andata >> mi svestii ed indossai l'armatura, quando uscii dalla mia stanza mi diressi verso le scuderie: << Sei qui Aranel.. ho bisogno che tu venga con me, devo andare a prendere la regina, stamattina ha dato di matto ed è scappata per Gran Burrone >> sellai Elk, mentre Aranel sellò il suo cavallo: << Mio signore, vuole farla tornare a casa? >> mi domandò il mio elfo più fidato: << Sì e se non volesse venire la costringerò con le cattive, non si abbandona un marito e il regno per una litigata da niente... ora andiamo, non voglio perdere tempo >> e diedi il comando a Elk di cavalcare il più velocemente possibile.

POV ERWIN
La sera era giunta, mia madre ha voluto lasciarmi da sola in questo bellissimo giardino, pieno di fiori e di insetti luccicanti, sembrava un vero e proprio paradiso, così mi semi sdraiai su una panchina, sotto a un lampione e iniziai a leggere un libro che avevo preso in prestito dalla libreria di mio nonno: << I govannas  nazg >> (la compagnia dell'anello) non so di cosa parlava così iniziai a leggerlo: << I amar prestar aen, han mathon ne nen, han mathon ne chae a han noston ned 'wilith >> (il mondo è cambiato; posso percepirlo dall'acqua, posso percepirlo dalla terra, posso annusarlo nell'aria) come inizio non sembra male, ero contrata sulla lettura che non mi accorsi di chi avevo davanti a me: << Erwin? >> quella voce, no, non poteva essere lui, alzai gli occhi dal libro e lo vidi: << T-Thranduil... vattene, non voglio avere niente a che fare con te >> chiusi il libro violentemente: << Erwin ti prego perdonami, mi sono comportato male con te, ma ti prego perdonami >> s'inginocchiò, non dovevo cadere nella sua trappola: << Ormai non funziona più quel trucchetto... che cosa vuoi Thranduil? >> si alzò e tornò serio e il vero Thranduil arrabbiato comparse dal suo volto: << Che cosa voglio? Voglio che mia moglie nonché la regina del Reame Boscoso torni a casa e si comporti da vera regina e non come un elfo qualsiasi >> mi prese per un braccio, mi stava facendo male: << Ti ho sempre trattato con amore e con rispetto, ed è così che ricambi? Scappando di casa? >> non l'avevo mai visto così, mi faceva paura: << Thranduil mi stai facendo male, lasciami >> non voleva mollare la presa, così gli tirai un calcio nelle palle e corsi via da lui, entrai in casa e mi andai a rifugiare nello studio, dove a quest'ora avrei trovato mio nonno: << Nonno ti prego aiutami, mi vuole portare a casa >> si alzò immediatamente e mi venne incontro e  in quel momento nello studio entrò Thranduil: << Buonasera Elrond, sono venuto per portare mia moglie a casa >> mi nascose dietro di se: << Thranduil vi volete calmare? Sei accecato dalla rabbia e dalla preoccupazione... non ti lascio mia nipote in queste condizioni puoi scordartelo >> si avvicinò sempre di più a noi due: << Allora che ne dici se ne parliamo davanti a un calice di vino? Da soli io e te? >> si sedette, Elrond si girò e mise le sue mani sulle mie spalle: << Erwin ascoltami, vai in camera tua e restaci, ti verrò a chiamare io >> feci come mi disse, corsi subito in camera mia e per sicurezza mi chiusi a chiave, quello non era l'elfo che amavo e che avevo sposato... quella fu la prima volta che ebbi paura di Thranduil.

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