21 Novembre 1790
Arno la stava osservando insistentemente, percepiva il suo sguardo rovente, nonostante i suoi occhi dal colore del ghiaccio, che le sfiorava ogni centimetro di pelle scoperta e forse anche non visibile, sotto il suo abito da sposa. Le sue mani, intente a medicare al meglio la ferita che aveva al braccio sinistro, stavano iniziando a muoversi in modo meno deciso e rapido. Sentiva il suo cuore martellare furioso nel petto e le cose peggiorarono quando per fasciargli la ferita si sedette sul letto di fianco a lui per mettersi più comoda.
Se già il suo autocontrollo era al limite, solamente guardando il petto nudo del suo neo marito, che si era dovuto togliere la camicia per rendere accessibile la ferita, figurarsi quando la sua mano destra, con movimenti lenti e allo stesso tempo decisi, le tolse una delle eleganti scarpe color crema, che ancora indossava e iniziò a percorrere tutta la sua gamba. Le sue dita le sfiorarono la pelle della caviglia, del polpaccio, per poi sollevare l'ingombrante gonna dell'adrienne bianco e arrivare fino alla coscia.
«A-Arno... Devo...» cercò di dire non riuscendo a trattenere un gemito sommesso, quando la sua mano si strinse attorno alla carne che stava sfiorando poco prima.
Con le mani ormai tremanti concluse la fasciatura con un piccolo nodo e non appena ebbe finito, l'uomo le fu addosso. Continuando a tenere la mano destra nel suo interno coscia, si tuffò sulle sue labbra quasi come se non la baciasse da giorni, vorace e irrequieto come non mai.
La portò al limite del piacere in meno di un paio di minuti. Semplicemente così, completamente vestita. Non appena ebbe finito, si staccò da lei, lasciandola ansimante è ancora vogliosa di attenzioni, che lui sembrava non volerle più dare.
La guardava ammaliato e malizioso allo stesso tempo, come volesse assaporarsi la soddisfazione di averla eccitata.
«Spogliati!» le ordinò, la sua voce perentoria e roca le diede un brivido che le percorse tutta la schiena.
«Cosa?!» chiese ancora scossa da tutto quello che era accaduto fino a quel momento.
«Alzati in piedi e spogliati per me...» specificò, il suo tono questa volta si era addolcito un poco, nonostante sentiva ancora il suo sguardo penetrante che la intimidiva.
Con movimenti lenti e indecisi si alzò dal letto e, zoppicando per la mancanza di una scarpa, si posizionò davanti a lui. Iniziò portandosi la mano destra sul lato sinistro, scoprendo così la spalla, dopodiché fece la stessa cosa con la spallina destra. Con davvero poco sforzo il vestito bianco scivolò via lungo il suo corpo, cadendo ai suoi piedi. A quel punto si sfilò elegantemente la scarpa e uscì da quel cerchio di stoffa bianca che si era creato attorno a lei.
Era rimasta solamente con il busto e la sottogonna, aveva già portato le mani al petto, pronta a sbottonarsi lo stretto corsetto che le premeva sull'addome, ma incrociò di nuovo quel suo sguardo focoso e penetrante e i suoi movimenti si bloccarono all'improvviso.
«Arno... Davvero non possiamo fare come sempre?» chiese abbassando lo sguardo e guardandosi i piedi nudi.
«No... Non questa volta...» le rispose lui.
Ancora un po' titubante si tolse gli ultimi indumenti, mostrando il suo corpo completamente nudo all'uomo. I suoi occhi erano ancora puntati verso il pavimento, ma percepì chiaramente lo scricchiolio del letto che veniva abbandonato dal suo occupante e poi sentì le mani di Arno sfiorarle le braccia, che lei aveva lasciato inermi lungo i fianchi.
Alzò lo sguardo incrociandolo di nuovo con il suo, nonostante riuscisse a percepire ancora quella sua irrefrenabile voglia di lei, nel suo sguardo c'era anche dolcezza.
«Non ti lascerò andare mai più Juliette Pierre.» disse, enfatizzando il suo cognome.
La vide tremare, un solo brivido che gli fece capire quanto quelle semplici parole l'avevano toccata. La baciò, abbracciandola e spingendola contro il suo corpo: riusciva a percepire distintamente il seno di lei, aderire e premersi poco sotto i suoi pettorali. Continuò a baciarla, sentendola gemere ad ogni suo tocco un po' più deciso, fino a che non la portò nuovamente nel letto.
Solo a quel punto la lasciò, ancora sospirante e trepidante: vedeva il suo sguardo color del miele guardarlo supplichevole, come se non vedesse l'ora di riunirsi a lui, come se quei pochi passi di distanza tra loro fossero già troppi per lei.
Si tolse gli indumenti restanti aggiungendoli all'abito bianco, della sua amata, per terra, mostrandole la sua nudità, ma soprattutto la sua virilità.
Qualcosa però nel suo comportamento lo stupì: per la prima volta non voltò lo sguardo arrossendo come al solito, com'era accaduto poco prima anzi, posò lo sguardo proprio su quel punto, passandosi la lingua sulle labbra, come fosse pronta ad assaporare di nuovo la sensazione di essere posseduta da lui.
Questo suo breve e semplice gesto lo fece eccitare a dismisura e non potendo resistere un minuto di più le fu addosso. La stese sul letto e riprendendo possesso delle sue labbra rosee e carnose si posizionò sopra di lei.
Questa volta non aveva nessuna intenzione di affrettare le cose, voleva dedicarsi ad ogni parte del suo corpo, ad ogni centimetro della sua pelle, prima di avere il piacere assoluto dell'amore vero.
Juliette dal suo canto era ormai completamente immersa nella libidine: la sensazione eccitante e allo stesso tempo rassicurante delle mani del suo amante che la accarezzavano in ogni centimetro di pelle, che la palpavano nei punti più sensibili, che l'avvolgevano cariche di amore, la facevano sentire bene. Avrebbe quasi voluto che quella notte non finisse mai.
Il batticuore aumentò a dismisura quando, dopo varie e lunghe coccole da parte sua, prese finalmente possesso del suo corpo.
Qualcosa dentro di lei esplose: la consapevolezza che non stava più semplicemente facendo l'amore con il capitano Pierre, che amava da impazzire, e nemmeno con Chat Noir, di cui si era invaghita molto prima. No, ora lei stava facendo l'amore con suo marito.
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Makohon Saga _ Amore A Versailles
ФанфикJuliette e Arno sono i due portatori dei Miraculous della Coccinella e del Gatto Nero. Lei è una nobildonna di buone origini, lui il capitano dei moschettieri del re. Durante la loro battaglia contro Comt Ténèbre e l'imminente rivoluzione francese...