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“Quindi, con tutto questo oro ti serve anche una roba magica per diventare più potente?” chiese Jay, accecato dalla lucentezza di tutto quell’oro che il padre ormai possedeva. “Non capisci Jay! Ne esistono quattro in tutto il mondo. Uno si trova qui, ad Agrabah. Un altro a Londra, un altro ancora nel regno di Biancaneve e l’ultimo, il più potente, ad Auradon. Sono quattro anelli, che fanno di chi li indossa l’uomo o la donna più potente del mondo. Anche solo uno potrebbe sottomettere non sai quante città! Non sai il potere che potrei avere anche con uno solo! Ovviamente, dopo che avrò trovato quello di Agrabah, cercherò tutti gli altri tre. Diventerò l’uomo più potente del mondo!” Jay si accorse che il padre aveva smesso di parlare con lui da un bel pezzo di conversazione. Non voleva che il padre  trovasse l’anello in questione, non voleva che il padre diventasse il più potente del mondo. Voleva esserlo lui. E nulla glielo avrebbe impedito. Ma da solo sapeva che non sarebbe mai riuscito a trovarlo. E sapeva che lui e gli altri tre avrebbero fatto una buona squadra.
Da Agrabah ad Auradon non ci sarebbe voluto molto, giusto qualche ora a piedi. E Jay camminava veloce. Molto veloce.
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Ben rientrò nel cottage di mattina. “Com’è andata l’operazione?” chiese, vedendo dei bambini malati e altri che stavano più o meno bene. “Tu che pensi?” gli rispose Jordan che stava portando da mangiare ai piccoli.
Per un paio d’ore finché i bambini non si addormentarono, anche lui aiutò a farli stare meglio. Stava decidendo se dire o no agli altri della chiacchierata con Mal, ma i suoi pensieri vennero interrotti da Chad. “I Goblin di Malefica ieri hanno setacciato la zona, in cerca di ribelli” “Bene, dobbiamo stare attenti” rispose sempre la figlia del Genio. “Non cercavano solo noi. Cercavano l’anello” si intromise Ben, senza nominare che era Mal che lo cercava. “Malefica non sa nemmeno dell’esistenza di quegli anelli. Lo sanno solo quelli di Auradon, Ben” ribatté Audrey. Non volevano credergli? Bene. Meglio così. Avrebbe pensato a qualcosa da solo. Girò sui tacchi e se ne andò in un’altra stanza.
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Forse Ben poteva sapere qualcosa su ciò che Mal e sua madre stavano cercando, avrebbe dovuto tentare. Tornare in quel posto e sperare che Ben le dicesse qualcosa. Sarebbe di sicuro stata una cosa vana, perciò Mal decise di pensarci su ancora un po’. Ci avrebbe dormito su. Tutta la notte era stata sveglia, a sentire gli urli della madre a causa dell’attacco ribelle che aveva liberato centinaia di bambini prigionieri.
Provò a dormire ma circa cinque minuti dopo, sentì altri strilli, ma stavolta non erano della madre.
Scese e trovò alcune guardie a litigare con dei ragazzi. “Loro sono con me. Fateli passare. E se arriva un ragazzo che ha i capelli lunghi, fate passare anche lui” disse la ragazza, sorprendendo la guardia che non si era accorta che Mal fosse lì. Anche Evie e Carlos erano decisamente sorpresi dal suo atteggiamento, ma non ribadirono e seguirono Mal in camera sua. Prima che potessero però cominciare a parlare, entrò anche Jay. “Wow, e io che pensavo di venire da regno a regno per trovare voi due!” esclamò il figlio di Jafar entrando. “Okay, allora. Che volete tutti e tre da me?” chiese stranita Mal. Tutti e tre i ragazzi, in coro, risposero: “Abbiamo bisogno del tuo aiuto” Mal li guardò strana e poi rispose: “E io che ci guadagno?”
Calò il silenzio, che venne interrotto da Carlos. “La … la nostra gratitudine?” balbettò. Mal rise. “E io che me ne faccio della gratitudine? Ma per favore, ragazzino” Evie tolse uno dei suoi anelli preziosi e lo diede a Mal, nell’esatto momento in cui Jay le porse dei sacchetti pieni d’oro. “A questo punto accetto la gratitudine. Non voglio essere comprata. Voglio essere ricompensata con qualcosa del mio livello, non degli stupidi anelli preziosi o oro” fece la figlia di Malefica. “Intanto, per cosa vi serve il mio aiuto?” continuò a chiedere. I tre cattivi cominciarono a parlare assieme. “HO DETTO ZITTI!” esclamò in tutta furia Mal. L’ultima parola che uscì da una delle tre bocche prima che Mal finisse di strillare fu anelli. “Serio Jay? Ti serve il mio aiuto per trovare degli anelli?” Evie intanto gli porse l’anello che aveva dato a Mal. “Non anelli normali, idioti! Anelli magici. Potenti. Mio padre dice che ne esistono quattro. Uno ad Agrabah, uno da Biancaneve, uno a Londra e quello più potente qui. Servirebbero tipo per dominare il mondo. Mio padre li cerca” sembrò quasi che quel discorso zittì tutti e, in effetti, fu così. “Quindi, i nostri stanno cercando degli anelli?” chiese Carlos. “A quanto pare” disse Evie alzando le spalle. “Aspettate. Stiamo cercando tutti quanti gli stessi oggetti?” chiese Mal. “Anche voi?” fece Jay
In breve tempo i ragazzi si spiegarono tutto, e Mal spiegò che aveva parlato con Ben e che forse lui poteva sapere qualcosa. A quel punto, doveva chiedergli aiuto davvero. “Okay, allora. Sta sera vado nella Foresta, parlo con lui e poi vi dico” affermò Mal. “E noi come sappiamo se non ci menti?” fece poi Carlos. Quella domanda convinse Mal a farli andare con lei.
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Ben sentì urlare il suo nome in giro per il bosco. Riconobbe la voce di Mal.
“Quindi sei tornata. E hai portato scorte a quanto vedo” disse guardando gli altri tre ragazzi. “Siete stati voi, vero? A liberare quei bambini” chiese Mal, fissando Ben negli occhi. Notò il ragazzo annuire. “Non son- siamo qua per questo. Vogliamo sapere se sai qualcosa sugli anelli magici” continuò la ragazza, sempre fissandolo. Era buio, eppure gli occhi di Mal sembravano splendere. A Ben piacevano i suoi occhi, quasi li amava. Non sapeva se parlargliene o no, ma sentiva che di lei e dei suoi amici poteva fidarsi. E non sapeva nemmeno lui il perché.
“Sapete già dei quattro anelli e dove sono, immagino. Comunque, sono delle leggende, non si sa se esistono davvero. Ma ci sono posti, come questa foresta, che secondo la leggenda hanno della magia che non gli permette di essere distrutti e che la usino per proteggere gli anelli. Che la foresta ha della magia che non la fa distruggere, presumo sia vero, visto che è l’unico posto qui ad Auradon che è rimasto intatto, ma degli anelli non so se sia vero. Avete detto che li cercano i vostri genitori? Vorranno usarli per distruggere definitivamente tutto il mondo e non interpelleranno mai i loro figli, lo sapete vero?” gli spiegò Ben. “Sì che lo sappiamo, altrimenti non li staremmo cercando” sbottò stranita Mal. “Quindi, li volete anche voi per conquistare il mondo se non sbaglio. Allora perché dovrei aiutarvi?” chiese. “Parla per loro, io e Carlos volevamo solo sapere cosa cercavano, prenderlo e distruggerlo o nasconderlo. Non voglio che altra gente si faccia del male, tanto mia madre è e sarà sempre insoddisfatta di me” affermò Evie. “E tu saresti una degna di essere una cattiva? Oh ma dai!” esclamò Mal. “Ragazze adesso non litigate. Comunque, Evie ha ragione. Non siamo e non saremo mai delle soddisfazioni per i nostri, anche se vogliono farcelo credere. In effetti ammetto che avrei voluto quegli anelli per me, ma alla fine non sappiamo quanto pericolosi possano essere. Ci toccherebbe trovarli e distruggerli” fece Jay. “Usati nelle mani giuste, potrebbero anche fare del bene” si intromise Ben. “Stai cercando di dire che dovremmo usarli per fare qualcosa di buono? AHAHAH” rise Mal. “Sto dicendo. Davvero vi piace la vita che state conducendo qui? Potreste vivere qui, con noi. In tranquillità e senza distruzione. Potreste non vivere più nell’ombra dei vostri genitori” in fondo, era quello che Ben voleva fare fin dall’inizio. “Parla per loro” continuò Mal. “Andiamo. Vuoi forse dirmi che ieri non eri qui per tua madre? Tua madre non si può nemmeno avvicinare a questo posto a causa della magia che contiene, è stata fatta apposta per tenerla lontana. Ha mandato te per questo” questo sembrò ferire molto Mal. Secondo Ben, in fondo sapeva che alla madre continuava a non importare di lei, ma Mal sperava che lo facesse almeno un po’.
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Ben prima di far andare tutti via, diede ai ragazzi delle mappe per trovare i possibili posti degli anelli. Poi Mal ordinò a tutti di tornare da dove venivano, a prendere i rispettivi anelli e disse che lei sarebbe rimasta a cercare per la foresta. Poi sarebbero dovuti tornare tutti. Sperava che funzionasse.
“Vuoi davvero passare tutta la notte a cercare?” chiese Ben. “Va’ a casa, Ben” “Perché dovrei?” “Perché sì. Vattene e basta, okay?” gli strillò infine.

Passò ore e ore a cercare quel dannato anello ma niente.
Ad un certo punto, trovò un passaggio che prima non c’era. Mal decise impulsivamente di entrarvi.
Era scuro. Mal non vedeva nulla. C’era solo una piccola luce, ma molto lontano. Era quasi se quello che Mal stava attraversando fosse un corridoio da attraversare per entrare poi in un’altra stanza.
“Non vali nulla. Non sei degna” le disse sua madre, comparendole alle spalle. Non poteva essere lì. “Non ti ho mai amata, non sei nulla per me” continuava a dirle. Malefica continuava a dire cose di questo genere, rivolta a Mal. La ragazza cercava di ignorarla, non era reale. 
“Non sei NULLA” Mal si tappò le orecchie. Non riusciva più a sentirla. Non poteva più sentirla. Non poteva farcela. “Basta, smettila! Smettila, smettila!” Mal continuava a ripetere alla madre di smettere, ma Malefica non ascoltava. La ragazza si accasciò a terra, piangendo. Cominciava a non sentirsi bene. Era come se quel posto la stesse prosciugando. Come se le stesse rubando la magia che aveva, tutta la sua energia.

Il bene nel maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora