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“Vuoi seriamente tenerla qui, Ben?” chiese Doug a bassa voce. “Non ho altra scelta” gli rispose Ben. “Ben, ti rendi conto che è la figlia di Malefica? È lei che ci ha fatto questo. Perché vuoi proteggerla? Ah, giusto. Ben mettiti in testa che è così e non cambierà mai. Non ti biasimo per averci provato okay? Ma smettila di provarci. Ha avuto la sua opportunità” “Tu, fidati di me okay? Aiutami a nasconderla, solo per qualche ora. Per favore” Ben in qualche modo riuscì a convincerlo.
Quando Mal si svegliò, Ben era vicino a lei che le metteva una pezza bagnata sulla fronte. “Che- che è successo?” chiese debolmente, cercando di mettersi a sedere. “No, no. Rimani sdraiata. Sei entrata in quel passaggio e ti ho sentita urlare, ti ho raggiunta ed eri a terra svenuta. Dopotutto, visto che ti servivo?” le rispose Ben, a bassa voce e sorridendo. “Dove sono?” continuò a chiedere. “Nel cottage segreto dei ribelli, come ci chiami tu. Fa piano, non sanno che sei qui. Doug mi sta aiutando a nasconderti per un po’.” Ben era così gentile. “Dobbiamo avvisare Evie, Jay e Carlos. Dobbiamo dirgli di non andare lì da soli. Ti uccidono con le tue peggiori paure o debolezze” disse. Sembrava quasi preoccupata. “Perché tu hai debolezze o paure?” chiese, a bassa voce, ridacchiando Jay. “Ben ci ha avvisati appena ti ha trovato.” Affermò Evie, sedendosi vicino a lei. “Quindi siete qui- siete qui per me?” gli altri annuirono e Mal non poté fare a meno di sorridere. “Siamo una squadra, no?” fece Carlos. Si sentirono dei mormorii. “Okay, ragazzi. Dovete uscire subito” disse Ben, preoccupato che li potessero scoprire.
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Mal non capiva. Perché Ben le aveva salvato la vita? Non le doveva nulla, anzi. Aveva un milione di ragioni per lasciarla lì, a morire.
“Stai bene?” le chiese Evie sedendosi sul suo letto, accanto a lei. Jay e Carlos erano a terra a fare ricerche a proposito degli anelli sul computer che Ben gli aveva dato. Mal annuì. “Grazie ragazzi. Per essere tornati per me” disse poi. “Figurati! Dopotutto mi hai salvata dalla maledizione dello scettro di tua madre” scherzò Evie. “Dalla quale ti stava per dare in pasto” precisò Jay. Mal rise fintamente, come fece Evie. Le due ragazze presero a parlare. Alla fine, Mal aveva ragione. Forse loro quattro potevano davvero essere buoni amici.

“Okay ragazzi. Ho trovato!” esclamò Carlos dopo forse un paio d’ore. “Nel sentiero che precede l’anello da prendere, si affronteranno le proprie paure e debolezze, anche quelle più remote. Solo il vero prescelto riuscirà a superare tutti gli ostacoli e prendere senza problemi l’anello. Il prescelto dell’anello, verrà scelto dall’oggetto stesso appena la persona in questione entrerà nel sentiero. L’anello sceglie il proprio prescelto in base al suo coraggio e il suo animo. Puro o impuro che sia” lesse il figlio di Crudelia ad alta voce. “Quindi, se non siamo prescelti dall’anello in pratica moriamo” sottolineò Jay. “Vale la pena tentare. Sempre meglio morire per un anello che per mano dei nostri, no?” li incoraggiò Mal. E in effetti non aveva torto. “Quindi, prima tappa? Qui?” chiese Evie. “No. Non me la sento di andare per prima. Se non ho capito male, l’anello è in un preciso luogo per appartenenza. Quindi ad Agrabah andrà Jay e così via. Sono ancora debole, non me la sento” rispose Mal. “Allora, prima tappa Agrabah!” esclamò Jay.
“Fermi. C’è ancora un problema. I nostri. Se scoprono quello che stiamo facendo, ci vorranno fermare” affermò Mal. “Specialmente mia madre. Dobbiamo stare attenti” “Ovvio, lo faremo” rispose Carlos. “E non ci faremo fermare da nessuno. Perché siamo?” fece Mal. Gli altri risposero in coro: “Cattivi dentro”

Il bene nel maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora