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Mal era ferma, davanti all’entrata della Auradon Prep. “Stai tranquilla. Andrà tutto ok. Forse ci vorrà un po’ di tempo, ma ti ameranno proprio come ti amo io.” Non ne era per nulla sicura, del fatto che l’avrebbero perdonata. Non dopo tutto ciò che aveva fatto. Non tutti erano come Ben, e Mal lo sapeva.
“MAL!!” esclamò Evie saltandole addosso per abbracciarla. Quasi la fece cadere a terra. Mal emise un piccolo urlo di sorpresa, ma era felice anche lei di rivederla. Era l’unica che l’aveva sempre appoggiata in tutto, da quando era scappata.
Quando la figlia di Grimilde si ritirò dall’abbraccio, Mal salutò anche Jay e Carlos. “Carlos, quello è un cane?” chiese stupita la ragazza. “Lui è Rudy” al pronunciare del suo nome, il cane abbaiò come per salutarla.
“Hey Mal” la chiamò Hall. Non voleva proprio lasciarla stare, eh? Ricambiò il saluto con un cenno della testa. “Questo posto è fantastico!” esclamò Diana, vicino ad Hall. Si tenevano per mano. “Ecco, Ben ha detto che mi dovrai aiutare a scoprire chi è davvero lei. Dal momento che è riuscita a vedere quegli uomini e ad attraversare il confine” “Voglio dire è fichissimo! Le fiabe sono vere, non posso crederci!!” continuava a dire quella ragazza dalle origini sconosciute. “Sì, okay. Ma adesso devo andare” tagliò corto la figlia di Malefica.

I mesi continuavano a passare e Mal rimaneva sempre l’emarginata, quella odiata, la figlia di Malefica.
“Evie è fantastico, davvero! Sei davvero bravissima a fare vestiti, lo adoro!” Diana era ancora lì ad Auradon e nessuno aveva ancora capito cosa fosse. E per nessuno si intendeva Mal, perché Ben aveva affidato a lei quel compito.
Mancavano pochi giorni ormai all’incoronazione di Ben, che si sarebbe festeggiata con il Cotillion, dove Mal sarebbe entrata ufficialmente a far parte della corte reale, come Lady. Visto che l’incoronazione era saltata a causa della rovina di Auradon e adesso era il periodo del Cotillion, avevano deciso di unire i due festeggiamenti. E Mal avrebbe avuto due look diversi. Che Evie stava ancora perfezionando.
Fuori era brutto tempo, stranamente, dato che ad Auradon era sempre soleggiato. Mal sentiva che qualcosa stava per succedere. Ma forse era solo l’angoscia per diventare la Lady di corte.
Lei disegnava tranquillamente sul letto, mentre Evie provava a Diana il vestito. Successe tutto in un attimo, il fulmine forte, la luce che andò via e la pioggia. Rimasero senza luce per qualche minuto, e quando tornò, la stanza era sottosopra. Letteralmente.
“Diana le tue mani!” la avvisò Mal. In effetti era quello il problema. Le mani di Diana brillavano e una piccola scintilla rossa se ne stava sui palmi. La ragazza chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, poi la stanza tornò normale. “Okay, cosa diamine è appena successo?” domandò Evie, sconvolta. “Diana ha dato prova dei suoi poteri. Ho letto qualcosa a riguardo. È magia bianca. Sei una fata, Diana.”
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“Stia fermo Principe Benjamin, per favore” erano quaranta minuti che Ben stava fermo, con il sarto che gli provava i suoi due completi per i festeggiamenti. Non ce la faceva più. Quando arrivarono i suoi genitori, dovette rimanere immobile lo stesso. “Ma guardati tesoro! Sei bellissimo” affermò la madre. Modestamente, pensò Ben, era vero.  “Ben, sei proprio sicuro? Su Mal come Lady?” era una delle domande, se non la prima, che il padre continuava a fargli. Come doveva dirglielo che la amava? Il ragazzo si limitò a scuotere la testa in segno di disapprovazione della domanda. Poi tutta la stanza diventò buia. Era saltata la luce. Quel brutto tempo a Ben non piaceva per nulla, non era un buon segno.
Ben sentì qualcuno frugare nel buio. Possibile ci fosse qualcun altro? Afferrò il suo cellulare e accese la torcia del telefono. I genitori ed il sarto, erano stesi a terra, addormentati. “Che cosa diamine…?” disse Ben, guardandosi intorno. Poi vide una figura. Era alta quanto lui, forse di meno. Appena la figura si accorse che Ben sapeva fosse lì, scappò via. Sembrava avere i capelli lunghi, una ragazza forse. Appena sparì, la luce tornò e i suoi genitori erano in piedi davanti lui come se non fosse successo nulla.
“Okay, puoi muoverti adesso” finalmente, poté rimettersi i suoi vestiti e mettersi a leggere.
Toc toc sentì il ragazzo alla porta. “Sì, prego” disse. Forse erano i genitori, forse i suoi amici, era talmente intento a leggere che non sapeva nemmeno chi potesse essere. Quel libro lo aveva catturato. Sentì la porta aprirsi e poi chiudersi alle spalle di chi era entrato. “Mi scusi Principe Benjamin se interrompo la sua storia d’amore con quel libro. Ero venuta per avvisarlo che la sua vera fidanzata è qui.” Ben alzò la testa. “La faccia entrare allora” disse sorridendo. Poi le si avvicinò e le lasciò un caldo bacio sulla fronte. “Ciao, Mal” disse poi. “Fa freddissimo, vieni qui e arrotolati in una coperta” continuò il ragazzo sorridendo. “Capisco sia autunno, ma in teoria ad Auradon non fa sempre caldo?” domandò Mal sedendosi sul letto vicino a lui e poggiandosi all’interno di una coperta. “Dovrebbe. Il tempo è strano questo periodo” rispose chiudendo il libro e ripoggiandolo cautamente nella libreria enorme in camera sua. “Vuoi una cioccolata calda? Del tè?” Mal scosse la testa.
“Come è andata la prova dei vestiti principe?” gli chiese. “Sono stato quasi un’ora nella stessa identica posizione con dei vestiti che non mi fanno respirare e poi è saltata la luce, quindi direi benissimo. La tua?” “Io ce l’ho domani, oggi Evie ha preferito cedere il posto agli altri. E per altri intendo Audrey e Diana. Oh, Diana è una fata” rispose tutt’un fiato. “COSA? E lo dici con questa scioltezza, Mal? Sei incredibile” fece il ragazzo mettendosi vicino a lei e scuotendole i capelli. “Provaci di nuovo e ti ammazzo” lo minacciò Mal, accoccolandosi a lui.
“Ben…?” lo chiamò Mal dopo qualche istante di silenzio. “Che c’è?” chiese lui. “C’è stata un’altra ragazza qui oggi?” domandò lei alzandosi. “Cosa? No, oltre mia madre. Perché?” “Perché questi sono decisamente di una ragazza. E a meno che tua madre non si sia fatta crescere i capelli e se li sia tinti, qui c’è stato qualcun altro. Qualcun altro di nome Uma.”

Il bene nel maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora