La casa di Carla non era molto distante dal parco, per quasi tutto il tragitto non fece altro che raccontarmi di come Brad aveva allontanata le due arpie al suo fianco, io non facevo altro che annuire e sorridere, se avessi aperto bocca le avrei fatto capire che in realtà avevo testa ad altro... o forse e meglio dire ad un'altro. Finalmente, dopo vari minuti eravamo arrivate sul giaciglio di casa sua, lei prese le chiavi e le infilò nella serratura della porta, aprendonla. Appena entrate ci venne in contro sua madre. "Mamma, sono arrivata. C'è anche..." La madre non le fece terminare la frase, sembrava fosse diventato un vizio ormai. "Oh cielo, cosa ti è successo cara?" Mi guardò con sguardo dolce e amorevole, ormai la mia famiglia e quella di Carla avevano buoni rapporti, sua madre mi considerava una figlia e allo stesso modo lei era considerata tale da mia madre. D'istinto le sorrisi "Nulla di che, sono uscita in pigiama e questo è il risultato" Lei annuì, poi mi rispose "Beh, ti preparo un bel bagno di caldo, poi ti farò riaccompagnare da mio marito" Mi afferrò per il braccio e iniziò a trascinarmi di sopra, dove c'era il bagno per l'appunto "Ma non c'è bisogno di disturbarsi tanto.." "Suvvia, non essere sciocca. Noi lo facciamo con molto piacere!" Non c'era modo per dissuaderla. Mi fece entrare in bagno, mi mostrò dove tenevano i vari flaconi di bagnoschiuma, shampoo, detergenti e anche gli asciugamano, insomma tutte quello che serviva. Finalmente lei uscì e io m'infilai sotto la doccia, iniziando a lavarmi, rimasi sotto il getto dell'acqua calda per un pò, poi uscii dalla doccia e mi coprii con un asciugamano, avvolgendolo intorno al mio corpo. Strizzai un pò i capelli, li pettinai e finalmente aprii la porta, chiudendola alle mie spalle. "Carla, sei camera?" La chiamai, mi sarei fatta prestare dei vestiti.. di certo non potevo indossare il pigiama di prima! "No, sono di sotto. Adesso arrivo!" Mi disse lei. "Okay, ti aspetto qui" Incrociai le braccia, aspettandola. Sentii dei passi che salivano le scale, mi voltai a guardare verso la direzione di esse, pensavo fosse Carla o sua madre..invece no. Vidi un ragazzo abbastanza alto, snello, capelli rossi con alcune ciocche che ricadevano sul viso e sulla spalla. Si fermò un attimo a fissarmi, poi si avvicinò addentanto la mela che teneva in mano "E tu chi sei?" Mi chiese, spostando lo sguardo sulle mie gambe scoperte. " Io sono Miriana.. e comunque il mio viso stà un pò più su." Dissi io, leggermente acida. Lui in tutta risposta rise, lanciando per aria la mela per poi riprenderla con la stessa mano. "Sembri un tipetto interessante, che ne dici di conoscerci meglio? Magari davanti ad un bel cappuccino, o sui sedili posterio- " "Josh, smettila di assillarla. Non è una di quelle che frequenti tu!" Qualcuno aveva parlato, attirando la nostra attenzione. Mi voltai per guardare chi era. Carla. Che il cielo la benedica, per una volta aveva parlato nel momento giusto. "Avanti, stavo solo cercando di conoscerla.. mica volevo portarmela a letto" Disse lui, appoggiandosi al muro. "Certo, quello è il secondo traguardo. E comunque con lei non puoi." "E perchè no?" Disse lui, alzando un sopracciglio. "Perchè è già inpegnata"Le rispose lei, con tono fermo. ASPETTA COSA? CHE HA DETTO?! Rimangio quello che ho detto prima. Entrambi sorpresi le rispondemmo contemporaneamente: "Ah si?" Lei mi guardò, cercando di farmi capire che dovevo reggerle il gioco, così cercai di riprendere il danno fatto "Cioè, volevo dire: Ah sì, è vero. Quello che dice Carla è vero, sono impegnata" non credo che le mie parole siano state tanto convincenti, data la reazione del ragazzo di fronte a me. Sembrava sospettoso, ci guardava come se volesse strapparci la verità dalle nostre menti. Carla ruppe il silenzio "Beh dai, vieni che ti presto qualcosa" Mi disse, facendomi segno di seguirla. Così feci e ci ritrovammo nella sua camera. "Potevi dirne una meno grossa" "Beh, almeno adesso ti lascerà in pace per un pò, non credi?" "Certe volte mi chiedo perchè Dio ti ha dato la voce" "Mh, probabilemente per permettermi di renderti la vita più..originale." "Certo, certo. Su dai, prestami qualcosa." Ci avvicinammo al suo armadio e una volta aperte le ante ne tirò fuori un paio di leggins scuri e una t-shirt bianca con un gatto sopra. Poi mi passò un cardigan e un paio di scarpe che aveva abbinato al completo. "Uh, grazie. Ti riporto tutto domani" Iniziai a spoiarmi e a vestirmi, lei invece si sedette sul letto "Tranquilla, non c'è fretta" "Ma quello chi è?" Le chiesi, continuando a vestirmi. " E' mio cugino Josh, il figlio di mia zia Annette." "Quella che ha la caffetteria vicino al parco?" "Sì, proprio quella" Finii di vestirmi e mi sedetti sul letto per allacciare le scarpe "Vado a chiamare mio padre così ti dà un passaggio. Tu appena ai finito vieni di sotto" Uscii subito dalla stanza, senza aspettare la mia risposta, era un terremoto! Allacciai le scarpe, presi la giacca di Tristan che mi ero trasinata dietro per tutto il tempo e scesi di sotto, trovando Carla e il cugino marpione davanti all'ingresso. "Va tutto bene?" Chiesi io "Alla perfezione, indovina chi ti accompagnerà." Rispose il rosso. -Tutti ma non te.- pensai tra me e me. "Ehm..Babbo Natale?" Dissi io, fingendo di non capire. "Di meglio." Continuò lui. "Uhm, una delle sue renne?" "Non proprio." disse lui ancora una volta " "Un angelo?" "Mh, c'eri quasi. Ti accompagnerà un vero e proprio miracolo." Disse lui, indicandosi. Non potè fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata. "Un miracolo mal riuscito vedo." Stava per rispondermi, ma Carla lo bloccò, per non prolungare troppo il discorso "Mio padre si sente poco bene quindi ti dà un passaggio Josh." Sospirai "Beh, andiamo allora. Prima che me ne penta." Lui aprì la porta con un sorriso malizioso sulle labbra, poi uscì aspettandomi. Guardai Carla con una smorfia sul viso, lei mi chiedeva scusa. Fui costretta ad uscire e salire sulla moto del rosso, lui infilò la chiave mettendo in moto e facendo romabare il motore. Lo vedevo cercare il mio sguardo con l'aiuto dello specchietto, ma io facevo finta di nulla. Finalmente arrivammo, io scesi e lui fece lo stesso. "Mi fermo a prendere un bicchier d'acqua, posso vero?" Ma tanto, lui si era già posto davanti alla porta, aspettando che aprissi. Feci spallucce, infilai la chiave nella serratura ed aprii la porta, lui si infilò. "Bella casa" mi disse, guardandosi intorno. "Grazie. Vieni in cucina ti offrò qualcosal." Gli risposi, avviandomi in cucina. Lui mi seguì, e non appena arrivati gli offrii un bicchiere di coca-cola. "Uh grazie, quello che ci voleva" Lo osservai bere, alla fine non sembrava tanto schifoso. Sorrisi al pensiero, quando spostando lo sguardo vidi Tiffany che si avvicinava coe un leone alla sua preda. "Ciao, io sono Tiffany, piacere di conoscerti!" Riferì al rosso intento a bere, spostandomi, con un colpo di fianco. "Uh, ciao. Io sono Josh." le rispose, sorridendo. Tiffany in quel periodo era diventata tremenda, sembrava quasi una gatta in calore. Mi avvicinai a Josh trascinandolo verso la porta "Bene ora devi andare. Salutami Carla, CIAO!" Aprii la porta chiudendolo fuori. Mi appoggiai alla porta e sospirai, Tiffany aveva il broncio. "Tu in camera, veloce." "Uffa, guastafeste!" Era infuriata con me per aver sabotato il suo approccio con Josh. "Un giorno mi ringrazierai!" In risposta mi mostrò il dito medio, sbrigandosi poi a risalire le scale per la sua camera."
SPAZIO AUTRICE
Sì, sono viva. Scusate per la mia assenza prolungata e per la misera lunghezza del capitolo, ma purtroppo neanche domani e domenica riuscirò a scrivere, quindi ho lasciato tutta la parte più bella per la settimana prossima, in modo che ci sia una certa continuità. Amaaaatemi. C:
Detto questo, voglio ringraziare tutti coloro che continuano a seguirmi, è molto importante per me la vostra presenza silenziosa. Beh, spero che il capitolo vi piaccia, un bacio!
-Continuo a 3 commenti e 2 like.
KAMU SEDANG MEMBACA
Hi Stranger, I'm a disaster. Can you love me?
AcakAvete presente tutte quelle ragazze perfette, carine, sempre ben vestite, truccate bene e a cui non succede mai nulla di imbarazzante o imperfetto? Fantastico, dimenticatele. Questa è la mia storia, la storia di una ragazza di 16 anni che sembra and...