Capitolo 24

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TRISTAN'S POV.

Riuscii a spostare James da quel posto, ma con il bambolotto non riuscimmo a far nulla. Chi cavolo infilava la mano dentro la fogna?

Ritornammo a scuola, del resto era quasi ora di pranzo. Parcheggiai l'auto nel cortile, facendo attenzione a non urtare altre auto.

Guardai James. Era rimasto in silenzio per tutto il viaggio, ed è strano. Di solito faceva l'animale e saltava da un sedile all'altro facendomi bestemmiare di continuo. Ma quella volta no.

"Tris, ho un dubbio." Ecco svelato il mistero.

"Di che si tratta?"

"Tu e Anastasia, non vi eravate lasciati parecchio tempo fa? Perchè sei tornato con lei?"

"Beh.. non stiamo insieme."

"Mh. Solo, non fidarti di lei. Non ancora." Mi diede una pacca amichevole sulla spalla, uscendo dall'auto. Aveva ragione, non dovevo dare troppa fiducia a quella ragazza. Era già successo una volta. Io le avevo dato il mio amore e lei mi aveva usato, poi trovò uno più ricco e famoso.

Sbuffai, colpendo il manubrio. Mi poggiai sul sedile, incrociando le braccia al petto. Mi ero ripromesso di non pensarci più, ed invece eccomi qui come un coglione a rivivere qualche ricordo "felice".  Poi un rumore. Un piccolo suono mi distrae. Era esattamente il suono che si prooduce colpendo un vetro con un unghia. Mi volto verso il finestrino, rotrovandomi davanti il viso di Miriana. Aprii lo sportello dell'auto uscendo fuori dal veicolo. Notai secchi, spugne e gomme.

"Cos'è questa roba?" Dissi, indicando tutto quel materiale.

"Ad occhio e croce qualche spugna, secchi e gomme per l'acqua." Intonai una finta risata, cercando di non dar peso al suo tono acido. Quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire. Un attimo prima era tranquilla e quello dopo sputava acido.

"So cosa sono, intendevo cose devi farci."

"Dobbiamo. Siamo stati incaricati per lavare l'auto del preside."

"Cosa?! Ma neanche per sogno."  Lei alzò gli occhi al cielo. Forse infastidita o magari nervosa per a situazione.

"Tranquillo che se fai attenzione non rovini il gel sulle unghie."

"Uh. E tu attenta a non intaccare la tua femminilit.. oh aspetta, quel termine non ti si addice. Fai finta che non abbia detto nulla" allargai le labbra in un ampio sorriso bastardo. Colpita e affondata.  Avanzò minacciosa verso di me, puntandomi l'indice contro il petto.

"Mi stai sfidando, Tristan?"

"Beh.." Portai lo sguardo sul terreno, guardando gli oggetti elencati prima, ed ecco che si accende la lampadina. Mi abbassai  prendendo la gomma dell'acqua, l'azionai e bagnai la ragazzai di fronte a me. "..Direi proprio di si."

La ragazza si sposto dal getto d'acqua, asciugando gli occhi con le mani. "Questa me la paghi!" Ed ecco che anche lei impugna la seconda gomma dell'acqua ed inzia la nostra lotta insaponata. Spugne ovunque, acqua su tutte le macchine, i nostri vestiti zuppi lasciavano impronte ovunque. Poi lei rise ed il mondo si fermò. Non era così tranquilla e serena con me da molto ormai. Inciampò sulla schiuma, cadendomi addosso. L'imbarazzo era visibile nel suo sguardo, ma nonostante ciò io continuai a sorriderle. Si rialzò subito dopo, colpendomi con in getto d'acqua inaspettato.

"Tutta colpa tua, gigante!" Risi  a quell'affermazione.

"Ma zitta, è colpa tua se non guardi dove metti i piedi. Nana." Sbuffò, avvicinandosi all'auto.

"Avanti, prima iniziamo e prima finiamo." 

"Arrivo, Mrs. Simpatia." Mi alzai, stiracchindomi. Mi avvicinai poi alla ragazza che stava già insaponando la carrozzeria dell'auto. Feci lo stesso, guardandola ogni tanto con la coda dell'occhio.

Hi Stranger, I'm a disaster. Can you love me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora