Capitolo 11

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CARLA'S POV

Portai due dita sull'agolo della mia bocca. Era ancora umida, ed io ero ancora sconvolta per gli avvenimenti degli ultimi minuti. Potevo vedere un ghigno sul viso di Brad.  Non voglio mentire, mi è piaciuto. Ma ho l'impressione che stia succedendo tutto troppo in fretta.

"Brad io.." Non mi fu permesso di continuare la frase, lui poggiò una mano sulle mie labbra.

"Non dire nulla. Ascoltami. Tu mi piaci. Non so perchè, ma è così. Sono diventato dipendente da tuo sorriso non appena ho messo piede in quell'aula. Amo i tuoi occhi, sono sinceri. Amo le tue labbra,  e a tal proposito..vorrei che fossero solo mie.." A quelle parole tolse la mano che teneva sulle mie labbra e si avvicinò nuovamente al mio viso. Era vicinissimo, la punta del suo naso sfiorava il mio. I nostri respiri si intrecciavano, svanendo insieme nell'aria. Potevo sentire l'odore dei pancake misto a cioccolata nel suo alito. Sarebbe stato bello fermare i l tempo, ma qualcosa mi diceva che non doveva succedere ora. Mi allontanai di qualche centimetro, notando il suo sguardo perso e confuso.

"Brad, io sono certa di ricambiare i tuoi sentimenti. Non orendermi per una sfacciata, ma l'ho capito non appena sei entrato dentro la mia aula. Ho subito notato i tuoi occhi, così profondi e carichi di emozioni. Sono stata gelosa dei tuoi sorrisi e dei tuoi abbracci. Giuro dicavere brividi che percorromo centimetro per centimetro tutto il mio corpo all'idea di un tuo bacio. Ma è proprio questo il problema, perchè metter fine a tutto questo adesso?" Brad cotinuava a guardarmi con lo sguardo perso.

"Io non capisco.. se è una cosa che entrambi vogliamo, perchè non farlo?" Sorrisi a quelle parole. Era semplocemente un bambino troppo cresciuto.

"Brad, l'attesa del piacere è essa stessa il piacere. Goditi ancora un pò la sensazione delle farfalle allo stomaco." Mi avvicinai, lasciando un piccolo bacio sulla sua fronte mentre passavo le dita nei suoi ricci. Amavo i suoi ricci. In effetti amavo tutto di lui. Mi staccai da lui, togliendo il costume da orso. Lui non disse niente, forse stava ancora elaborando cosa fosse effettivamente successo.

"Per me è ora di andare, ci sentiamo domani eh?" Le mie parole sembrarono riportarlo alla realtà. Lui scosse un attimo la testa per poi passare una mano tra  i capelli. Sembrava leggermente nervoso.

"Certo a domani!"

Sorrisi, voltandomi ed uscendo per poi chiudere la porta alle mie spalle. Sospirai, poggiando un attimo le mie spalle sul duro legno della porta. La domanda adesso era solo una: avrei più ritrovato la magia di quei secondi?

MIRIANA'S POV

Carla era andata via con Brad, e adesso? Sentivo che sarebbe andati tutto a puttane. Cercai di riconcentrarmi e ritornai a guardare Tiffany e Tristan attraverso le lenti del mio binocolo. Parlavano.. sorridevano..di tanto in tanto ridevano anche, e io mi sentivo morire dentro. Non capivo cosa si dicevano, non ho mai avuto un ottimo udito. Il mio punto forte era la vista, Carla invece avwvabun udito molto sviluplato, riusciva a sentire anche i più basso dei suoni, inoltre sapeva leggere le labbra. Non potevo rimare dietro quella fottuta siepe. Mi alzai e mi diressi all'interno della caffetteria. L'idea era quella di sedermi in un tavolo non troppo lontani enspiarli da lì. Così feci, tutto staba stranamente procedendo bene, finchè non arrivo un cameriere.

"Desidera ordin- Miriana?! Uhuh, che piacere rivederti." Il rosso di fronte a me passò una mano sul   lungo ciuffo color fuoco cercandi di sistemarlo, ma qualche ciocca ricadde su quei meravigliosi occhi color smeraldo. Le sue labbrà si erani curate in un sorriso provocante ma allo stesso tempo amichevole. Indossava la sua uniforme da lavoro..ed era dannatamente sexy. Non so per quanti minuti rimasi ad ammirarlo.

"Josh? Tu lavori qui? cioè, abbassa la voce!" Il ragazzo alzò un sopracciglio, poi si guardò in torno scontrando il tavolo di Tiffany. Si voltò di nuovo verso di me.

Hi Stranger, I'm a disaster. Can you love me?حيث تعيش القصص. اكتشف الآن