Capitolo 15

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Uscii dalla palestra, ritrovandomi davanti all'ingresso. Notai che i ragazzi erano fermi li a discutere. Pregai Dio dentro di me affinchè loro non mi rivolgessero la parola e il mio taxi arrivasse in fretta. Ma era inutile illudermi, tanto sapevo do esser nata sotto una cattiva stella. Infatti, la vocina stridula di Connor attirò la mia attenzione. Era già al mio fianco con un'aria interrogativa.

"Hai bisogno di un passaggio?" Sembrava fin troppo serio per essere il Connor che conosco. Non sembrava proprio farina del suo sacco. E non mi sbagliavo. Lui sibilò alcune parole tra le labbra. Non le capii tutte, ma ero riuscita ad afferrare il concetto: Lo aveva mandato Tristan.

"No, sto aspettando.." La parola 'taxi' mi si bloccò in gola, sembrava non voler uscire. Forse perchè così avrei solo confermato l'affermazione di Tristan durante la litigata a scuola :"Tutti ti hanno lasciata sola" . E onestamente non avevo voglia di ridicolizzarmi ancora di più.

"Sto aspettando il mio ragazzo!" Forse avevo un pò esagerato, ma ormai l'avevo detto. Connor sgranò gli occhi, tanto che gli occhi sarebbero voluti uscire dalle orbite. Si voltò verso gli altri due che erano rimasti dietro a noi di qualche centrimetro. Li osservai anch'io. Brad ridacchiava, mentre Tristan sembrava esserso irrigidito, anche se i suoi occhi  non lasciavano trapelare nessuna emozione. Erano freddi, come la prima volta che li avevo visti. Connor si voltò ancora una volta verso di me, iniziando a concentrarsi sulla sotuazione.

"Beh, quando dovrebbe arrivare questo tuo ragazzo?" Già Miriana, quando? Mi maledissi per la cretinata detta. Che avrei dovutl rispondere? Proprio mentre cercavo uma risposta, una chioma rossa sfrecciò su una moto attirando la mia attenzione. Il ragazzo si era fermato e mi aveva rivolto un saluto. Forse non sono proprio nata sotto una cattiva stella.

"È appena arrivato." Dissi io, sperando che il rosso non avesse mandato tutto a rotoli. Connor osservò il ragazzo per qualche istante prima di riportare la sua attenzione su di me. Probabilmente lo conosceva.

"Quindi tu saresti fidanzata con..Josh?"

"Esattente." Mi avvicinai al rosso, salutandolo con un bacio sulla guancia. Salii sulla sua moto, sussurrando al suo orecchio di mantenere il gioco. Notai un sorriso malizioso formarsi sulle sue labbra, ma poco m'importava. L'importante era che non mandasse tutto a puttane.

"Andiamo amore?"  Cercai di assumere una faccia seria ma allo stesso tempo felice, mentre annuivo per dare una risposta affermativa alla sua domanda. Sfrecciammo velocemente sulle strade, non sapendo dove mi stesse portando.

"Allora, credo che tu mi debba spiegare un  paio di cose." In effetti aveva ragione. Cercai le parole giuste, poi risposi.

"Ti ricordi  quando ho spiato mia sorella alla tua caffetteria?" Il rosso cercò di ricordare, poi annuì.

"Bene, sappi chein realtà volevo solo spiare il ragazzo con lei. E sì, ho messo in atto questa sceneggiata solo per farlo ingelosire. O meglio, capire se effetivamente almeno un pò ci tiene a me."

"Donne. Non vi capirò mai." Uh. Che parole confortanti.

"Quindi il piano qual'è?" 

"Mi stai dicendo che sei disposto a recitare questa farsa?"

"Beh, credo sia meglio così. Faresti la figura della puttana se tu dovessi lasciarmi entro sera." In effetti aveva ragione. Ma come procedere?

"Hai ragione. Beh, non ho un piano." Il ragazzo scosse la testa, inumidendosi le labbra con la lingua.

"Vuoi che ti riaccompagni a casa?"

"Beh, mi farebbe piacere."

"Bene. E vedi di farti una doccia, non voglio una ragazza che puzzi di sudore."

Hi Stranger, I'm a disaster. Can you love me?Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt