Capitolo 18

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CARLA'S POV.

Il dottore ci cacciò fuori, aveva detto che saremmo potuti tornare per sapere come stava Tristan, ma ovviamente non potevamo entrare dentro la stanza e dovevamo presentarci solo durante gli orari dedicati alle visite per i pazienti. Eravamo già nel grande parcheggio, Josh si propose di riaccompagnare Tiffany, io andai con James. Ovviamente con noi c'erano anche Connor e Brad. Anche se in quel momento l'ultimo dei pensieri doveva essere la nuova relazione tra Josh e Tiffany, non potevo far a meno che pensarci. Da quando eravamo al locale quei due non so sono lasciati nemmeno un secondo. Forse era meglio tenerli d'occhio.

"Allora, prima accompagno Brad, poi Con ed infine te Carla, okay?" James era attento alla guida. Le strade erano molto traficate, non mi sorprende se Tristan ha avuto un'incidente.

"Per me va bene."

"Bene."

In poco tempo avevamo accompagnato Connor e Brad alle loro rispettive case.

"Carla, stavo pensando..beh si, visto che la nostra uscita è saltata, perchè non rimediare domani? Non c'è scuola e poi ho visto alcuni manifesti che parlavano di un Luna Park e quindi-" La sua espressione in  quel momento meritava un oscar. Era visibilmente arrossito e pasticciava le parole, probabilmente per l'ansia o per paura di riceve un rifiuto.

"Si può fare." Sorrisi, notando che anche lui lo stava facendo. Il respiro era tornato regolare, sicuramente era felice della mia risposta positiva. Si voltò un attimo per guardarmi, poi riportò  lo sguardo sulla strada.

"Perfetto allora"

"Perfetto" Mantenni quel sorriso ebete per tutto il resto del tragitto per tornare a casa. Fantasticavo sulla possibile giornata che avremmo trascorso, mi ero completamente persa nella mia fantasia, tanto che non mi ero accorta che eravamo già arrivati sotto casa mia e che lui aveva parcheggiato l'auto.

"Allora..entri in casa? Ti offrò qualcosa!" Le mani sudavano, ero un pò imbarazzata. E sicuramente lui lo aveva capito. Si limitò ad annuire, poi aprì lo sportello e uscì dal veicolo. Anch'io uscii e mi avviciani alla porta di casa, infilando la chiave nella serratura. Girai la chiave ed aprii la porta per poi richiuderla alle nostre spalle.

"Mamma, sono tornata!" Sentii molti passi avvicinarsi, troppi per essere solo quelli dei miei genitori. Infatti, ecco che vedo spuntare da dietro le spalle dei miei genitori Sara. Lei studia fuori città, quindi non la vedo sempre.

"Sorellona!" Mi si era letteralmente gettata addosso, tanto da farmi cadere. La strinsi forte a me, mentre  le nostre risate riechieggivano nell'ambiente.

"Giovanotto, tu saresti?" Mi ero quasi dimenticata di James. Ma ovviamente non era passato inosservato dai miei genitori.

"James. James McVey, signore."  Sara spostò lo sguardo da me a James, per poi dire quell'odiosa frase che speravo di non sentire.

"È il tuo ragazzo vero?Ah, che bella coppia!  E poi lui è così bello, voglio dire hai visto che sed-" Arrosii di colpo nel sentire quelle affermazioni. Le tappai la bocca con la mano, mentre qualche parola continuava ad uscire dalle sue labbra ma che, per fortuna, venivano soffocate dalla mia presa.

"Non è il mio ragazzo! È un amico, mi ha riaccompagnata."

"Oh ti ringrazio tanto allora, caro!" Mia madre tendeva ad essere molto affettuosa con chiunque io reputassi mio amico.

"È stato un piacere signora. Ma ora devo scappare, arrivederci!" Lui aprì la porta, uscendo velocemente.

"Torna pure quando vuoi, sei il benvenuto!"

Hi Stranger, I'm a disaster. Can you love me?Where stories live. Discover now