MIRIANA'S POV.
Ero rimasta in quel parcheggio per alcuni minuti. Asciugai con i polsi quelle poche lacrime rimaste, ripromettendomi di non farlo più. Piangere non mi aiutava, mi faceva sentire debole e fragile, ed io ero forte. O almeno, era questo il concetto con cui ero cresciuta.
Flashback
"Tu non devi piagere, tu sei forte."
"Ma.. a me manca ..."
"Manca anche a noi, ma tu devi essere forte. Devi essere forte per tua sorella."
Fine flashback.
Parole che mi avevano accompagnata da quando avevo circa dieci anni. Non avevo più pianto da quella volta, o meglio avevo imparato a ricacciare tutto dentro. Eppure, per Tristan non riuscivo.
Mi spotai da quel luogo, dirigendomi verso la fermata dell'autobus più vicino. Aspettai, poi arrivò il veicolo. Entrai, pagai il biglietto e mi sedetti su una delle poltrone. Il pochi minuti il tratto si concluse, avevo ancora un piccolo tratto do strada da fare a piedi, ma andava bene. Mi piace camminare sotto la pioggia. Una volta a casa infilai la chiave nella serratura, girai la chiave ed entrai.
"Tiffany, sono a casa" Un tonfo, probabilmente era caduta. Dei passi accellerati. Ed eccola, felice e sorpresa allo stesso tempo mentre tendeva le mani in avanti per un abbraccio. Un abbraccio che non tardò ad arrivare e che io non ricambiai. Lei staccò, capendo che qualcosa non andava.
"Cos'è successo?" Scossi la testa, cercando di convincerla che andava tutto bene.
"Tutto bene"
"Non ti credo." Mi arresi. Che altro potevo dire? Non trovavo le bugie giuste. Andai nella mia camera per fare una doccia, leo venne con me. Le raccontai di tutto quello che era successo all'ospedale, dei peggioramenti di Tris e di quella Anastasia. Lei mi aggiornò sul fatto che ormai stava con Josh, cosa che assolutamente non mi aspettavo, mi disse che i nostri genitori sarebbero tornati quel pomeriggio.
"Fany, che giorno è oggi?"
"14 Ottobre."
Cazzo. Tre fottute settimane in ospedale. Tre settimane di assenza, come cavolo le avrei giustificate? Decisi di non pensarci, quello era l'ultimo dei problemi.
TRISTAN'S POV.
Passi. Voci. Macchinari. Riuscivo a sentire. Piano piano i miei sensi ricominciarono a risvegliarsi. Per la mia mente passarono alcune fraseo che avevo sentito durante quei giorni.
"Tris, siamo tutti con te in questo momento. Sappiamo che puoi farcela. Non vediamo l'ora di riaverti tra noi."
"Tu uscirai da questo ospedale e tornerai a suonare la batteria, è solo questione di tempo"
"E vedrai, diventeremo la Band più famosa del momento! Ma abbiamo bisogno di te per farcela."
"Ma cosa più importante, noi saremo tutti qui. Aspetteremo il tuo risveglio e nulla più potra separarci."
"Ovviamente, ci sarò anch'io. E ti prometto Tristan, che usciremo da questo ospedale. Insieme."
"Ehi, adesso so tutto. Sono stata una sciocca, ho sbagliato per tutto il tempo. Spero che tu possa perdonarmi. Giuro che rimedierò anche a questo non appena ti risveglierai. Spero di poterti riabbracciare presto..mi mancano così tanto i tuoi sorrisi.."
"Tu sei forte Tristan, puoi riprenderti. Tu devi lottare e vincere questa battaglia. Devi farlo per te e per tutti quelli che ti aspettano fuori da queste quattro mura." Sighiozzi. "Devi farlo per me. Devo ancora capire cosa provo davvero per te. Tu devi risvegliarti." Un lungo pianto.
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Hi Stranger, I'm a disaster. Can you love me?
РазноеAvete presente tutte quelle ragazze perfette, carine, sempre ben vestite, truccate bene e a cui non succede mai nulla di imbarazzante o imperfetto? Fantastico, dimenticatele. Questa è la mia storia, la storia di una ragazza di 16 anni che sembra and...