Capitolo 25

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MIRIANA'S POV.

Passai una vera e propria nottataccia. Non riuscivo a prender sonno, per motivi a me ignoti..forse. A dire il vero avevo quasi preso sonno, ma giustamente la mia cara migliore amica doveva chiamarmi per raccontarmi di lei e Brad. Aveva il gran bel vizietto di chiamarmi alle 03:00 di notte, la genia. Che poi non avevo nemmeno seguito tutto il suo discorso.

I risultati di quella nottata? Furono due grandi occhiaie ben coperte con il correttore la mattina dopo. Fin qui tutto normale, certo se non fossi stata una ragazza piuttosto suscettibile se ha dormito poco. 

Arrivai a scuola in anticipo, poichè dovevo iniziare con le mie pulizie. Ovviamente i miei genitori non avevano nemmeno creduto che sarei andata a scuola, insomma io sono la ragazza che si svegliava alle 07:35.

"Tu che vai a scuola così presto? Miriana Lucia Moretti, pensi  forse che i tuoi genitori siano nati ieri? Dì la verità, devi vedere qualcuno? Non mi statai mica nascondendo qualcosa, vero? Magari ti droghi o peggio ancora. Sappi che andrò fin in fondo a questa storia." 

Uno di quei discorsi che ogni figlio spera di sentire dalla propria madre. Spazzai i pavimenti, fin quando la campanella non segnò l'inizio delle lezioni. Flotte intere di ragazzi passarono sui corridoi che avevo lucidato..ed era tutto da rifare. Sbuffai, passando lo sguardo sui vari studenti. Uh, abbiamo un Connor salterino con il cellulare all'orecchio, un James disperato e una Vicky isterica che lo sgrida, una bella coppietta felice di cui i volti sono nascosti dai ricci di entrambi e poi.. il ragazzo dalle mutande leopardate di cui non riuscivo nemmeno a sostenere lo sguardo. Porca troia mi stava sorridendo. Fortunatamente svoltò l'angolo separandosi da tutti gli altri. Anche gli altri si smistarono nelle varie aule lasciando finalmente liberi quei corridoi.

"Bambolina, ti dispiacerebbe ripulire  gli armadietti? Sai, ho un mal di spalle terribile e.."  Sorrisi all'uomo tondeggiande che avevo di fronte. Era incredibile come quell'uomo potesse mettermi di buon umore.

"Ma certo, tu riposa." E così mi allontanai, iniziando il mio faticoso lavoro da bidella.

****

Tornai a casa, gettandomi immediatamente sotto la doccia. Una volta lavata e rivestita scesical piano di sotto, trovando i miei genitori seduti al tavolo della cucina con vsri fogli tra le mani. Mi sedetti con loro, avevo voglia di parlargli un pò, era da tanto che non li vedevo.

"Ehi." Per alcuni secondi non ebbi nessuna risposta, poi finalmente mio padre rispose.

"Oh..ciao tesoro. Tutto okay?"  Annuii, vedendendo un piccolo sorriso formarsi sulle labbra di mio padre. Sparisce subito dopo, non appena si immerge nella lettura di quel foglio.

"Devi dirvi qualcosa, cara?" Questa volta è mia madre ad intervenire.

"Oh, no no. Volevo solo..parlare un pò con voi. È da tanto che non siete a casa e quindi.."

"Mh, dopo per favore. Adesso sto cercando di lavorare" dice lei, accompagnando le parole con alcuni gesti delle mani.

"Va bene, allora non vi disturbo." Dico, alzandomi dalla sedia. Mia madre completamente concentrata sui documenti, tanto che non mi risponde. Andai in camera mia, gettandomi a peso morto sul letto. Prendo il cellulare e chiamo Carla.

"Pronto?"

"Caaarleeetta!" Mi lascio trasportare da una leggera risata, so che la riccia odia essere chiamata in quel modo.

"Ti sputo in un occhio."

"Minchia che delicatezza."

"Proprio tu parli, eh? Avanti, hai bisogno di qualcosa?"

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⏰ Última actualización: Sep 28, 2014 ⏰

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