Young Forever |YoonMin✔️

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POV Suga
Prendo la mano di Jimin e lo trascino fuori dalla stanza per andare ad avvertire gli altri che andiamo a casa di mia madre.

"Ragazzi, andiamo a casa mia, dobbiamo risolvere un ultimo problema" dico mentre loro ci guardano strano e di seguito si guardano tra di loro.

"Cosa è successo ancora?" Chiede fermando il suo sguardo su di me "Dobbiamo raccontare della nostra relazione ai nostri genitori ed incominciamo con quelli di Suga" dice Jimin mentre loro sorridono.

"Capisco, vi auguro buona fortuna" dice Tae facendo il pollice in su con un occhiolino.

Spero che questo gesto che ha fatto Tae vada tutto bene, che i miei genitori accettano la nostra relazione.

Che ansia, anche se ci sono il 25% di probabilità che la mia famiglia dica di si alla relazione e il 75% che dicano di no per il fatto che siamo entrambi uomini.

Tentare però non nuoce.

"Grazie" dico io  e di seguito ci avviamo fuori casa per raggiungere quella della mia famiglia con l'autobus.

"Adesso?" Chiede Jimin ansioso ed inizia a mangiare le unghie, per la verità non l'ho mai visto mangiare le unghie.

Tutto questo pensare e sperare mi porta sempre più ansia, per questo mi porta a mangiare le unghie.

"Prendiamo l'autobus che ci porterà alla via della casa dei miei genitori" dico io e lui mi porta verso la strada dove aspetteremo l'autobus.

Aspettando e sperando che l'autobus passa, chiamo direttamente l'autista dei Bangtan.

"Suga a chi stai chiamando?" Mi chiede lui vedendomi con il telefono in mano che compongo un numero.

"Chiamo l'autista dei Bangtan, lui ci porterà abbastanza veloci dalla mia famiglia" dico io mentre premo il tasto verde e avvicino il telefono all'orecchio.

"Fai bene" dice Jimin dandomi una pacca sulla spalla, mentre io mi giro verso di lui e lo guardo divertito.

"Cosa c'è?" Chiede Jimin dopo un po che si sente osservato da me, lui mi da le pacche sulla spalla che mi fanno male ed io lo guardo male.

"Christophe, potresti venire qua?"
"Sono occupato, non posso"
"Non fa niente prenderemo un autobus" "Mi dispiace ragazzi"
"Di nulla, ciao"
"Ciao"

Attacco il telefono e dalla parte sinistra, vedo passare un auto bus e lui si ferma davanti alla fermata.

Saliamo e diciamo l'indirizzo, lui annuisce senza rispondere e ci andiamo a sedere sui posti liberi.

Non c'è quasi nessuno, solo due o tre persone avanti, del resto niente.

Ci mettiamo da una parte che l'autista non può sbirciare e iniziamo ad abbracciarci e a darci dei piccoli baci sulle labbra e alcuni sul collo.

È impossibile che ci sentano, l'autista parla con le persone con una voce abbastanza alta, copre perfettamente i nostri schiocchi di baci.

In poco tempo arriviamo alla via dove si trova mia madre, scendiamo dell'autobus e cerchiamo il numero civico.

"Il numero della casa è?" Chiede Jimin non sapendo dove si trova e alla fine riesco a trovare la casa.

Oramai non mi ricordavo la via di casa, ma adesso mi ricordo perfettamente qual è perché sul muro ci sono ancora i disegni che avevo disegnato con Jimin e mio fratello da piccoli.

Flashback
Io, Jimin e Kiritho siamo tornati a casa e noi eravamo pronti per mangiare.

Jimin mangiava da noi perché il pomeriggio stesso, dobbiamo fare i compiti, essendo in classe insieme.

Dopo che abbiamo finito i compiti verso le cinque andiamo fuori con i pastelli e la vernice che non macchia, quella a forma di pennarello.

Iniziamo a fare disegnini sull'amore e sull'amicizia.

"Ma cosa avete combinato?" Chiede mia madre dopo aver visto tutto quello che avevamo scritto.

"Volevamo dimostrarti che ti vogliamo bene" dice Jimin facendo gli occhi dolci e così ci casco.

Era la giornata più bella della mia vita.

Fine Flashback

Non potrei mai dimenticarmi di una serata così, mia madre mi mise in punizione per tre mesi. I tre mesi più terribili della mia vita.

Alla fine mi faccio coraggio e io e Jimin ci avviamo verso la porta di casa.

Busso e aspetto che vengano ad aprire.