Ti saluto Sconosciuto,
finché ancora ne sono capace.
Ti saluto ancora, nonostante tutto, perché mi sento così solo...
E sto ancora precipitando: lasciato solo a consumarmi inesorabilmente nell'atto di cadere.
In ogni senso possibile.
Non di questo ho paura, Sconosciuto.
Piano piano, col tempo ci fai l'abitudine.
Fai l'abitudine a le voci che ti abitano la mente e a quei consigli terribili che ti danno.
Consigli che forse avrei dovuto seguire, prima di impazzire completamente e non essere più capace di pensarci. Di pensare, in assoluto.
Perché è questo che sono ormai, ciò che sono sempre stato: solo, privo di pensiero,privo di scelta...
Privo di scelta, Sconosciuto, non lo è nessun essere umano.Ciao, perché colgo ogni occasione,
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Ficción GeneralUn orfano, prigioniero dei suoi "tutori". Si può usare la parola prigioniero? No, perché è quello che sono. Un prigioniero, insieme a tanti altri. È sto impazzendo, in questa mia prigione. Mi tormentano, in questa mia prigione. Come? Lo scoprirete...