Ciao Sconosciuto.
Non ho niente di nuovo da raccontarti.
Sempre la solita monotonia, la solita coerenza.
La mia vita è sempre la stessa. È sempre uguale.
Eppure ho così tanto da raccontare.
Ho deciso di scriverti 33 lettere, tanto per pormi un limite memorabile. Un numero significativo.
Ho bisogno di chiarire tali dettagli nella mia mente.
Fino a che punto potrò salvarmi?
In ogni caso è solo un limite approssimativo.
Magari ne scriverò di meno. Più no di sicuro.
Forse morirò prima.
Forse impazzirò, completamente e oltre i limiti del possibile, in una maniera irreparabile.
Sì, impazzirò e perderò la capacità di scrivere.
Sarò così schifosamente pazzo... Irrecuperabile.
Al pensiero non so che stimolo ascoltare:
se piangere o ridere.
Anche se di motivi per ridere non ne avrei molti...
Il punto è che di lacrime, nella mia vita, ne ho versate così tante, che ormai ho paura di annegare.
Sempre che le lacrime mi escano ancora.
Sono così ripetitivo, scusa.
Forse dovrei solo urlare, a squarciagola fino a perdere la voce. Ma mi sentirebbero, tutti quanti.
Mi sentirebbero urlare senza un motivo apparente e sarebbe la mia fine.
Mi prenderebbero per pazzo prima ancora che io impazzisca.
Non posso permetterlo.33
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33
Ficção GeralUn orfano, prigioniero dei suoi "tutori". Si può usare la parola prigioniero? No, perché è quello che sono. Un prigioniero, insieme a tanti altri. È sto impazzendo, in questa mia prigione. Mi tormentano, in questa mia prigione. Come? Lo scoprirete...