È vero che non tutti i gatti sono uguali, ma quelli che piacciono a me hanno paura di qualsiasi cosa e di chiunque, a meno che non stai anche tu lì, insieme a loro, a ripararti sotto un albero, un balcone, una tettoia, un rifugio qualsiasi, dalla pioggia, mentre appunto, attendete con pazienza che smetta di piovere.
Scattano nella direzione opposta di quella di un rumore improvviso che non si aspettano.
Ma è questo il bello dei gatti: non si aspettano niente da nessuno, non si fidano di tutti e non si fanno illusioni. Vivono alla giornata. Come va va. Domani è un altro giorno.
Si comportano come se siano soli al mondo, anche quando sono intorno ai loro simili. Per questo mi piacciono così tanto. Mi somigliano.
Sono sensibili e taciturni, vanitosi e strafottenti, e sicuri di sè nella loro insicurezza.
Se fai loro una gentilezza se ne ricorderanno, ma quando vorranno allontanarsi dal luogo in cui sono cresciuti, e quindi anche da te, lo faranno comunque, pur non dimenticandoti mai.
Se invece, li maltratti, che so, li fai digiunare senza un motivo valido, tieni lontani i piccoli dalla madre, non si dimenticheranno di te in ogni caso e se ne andranno comunque.
Questi felini addomesticati, insomma, si addomesticano da soli, anche vivendo in strada.
Al massimo si costruiranno una corazza di peli, a rappresentare un carattere scontroso e diffidente, ma conserveranno in ogni caso la loro innata eleganza. Qualsiasi cosa accada, cadranno in piedi. Qui eleganza si può chiamare dignità, nel senso che non si espongono mai troppo, specialmente quando non sono graditi e si sentono a disagio.
I gatti poi, osservano tutto: si capisce da come rimangono in una posa buffa e distorta, nel momento in cui vengono disturbati.
Si capisce dal fatto che tengono gli occhi, non spalancati, ma ossessivamente aperti, per trattenere quell' impulsività nascosta e mantenere quella compostezza per cui li ammiro tanto.
I gatti sono nati per osservare e per agire inaspettatamente sì, però solo dopo un' accurata attenzione ai dettagli di una situazione, di un fatto o del comportamento di chi gli è fisicamente vicino.
I gatti sono convinti di ogni loro azione, ma se succedesse che ci potessero parlare, ci rivelerebbero tutti i loro dubbi e paure che li angustiano, cercando aiuto o conforto, oppure farebbero finta di niente, tirando sul col naso, mostrandosi orgogliosi, come la sottoscritta?
Qui l' orgoglio è l' eleganza di prima.
L' eleganza dei gatti nel muoversi nasce dalla lentezza dei loro stessi movimenti. La lentezza dei movimenti deriva dalle lunghe pause che si prendono dagli altri per prendersi cura di sé.
Queste pause sono suggerite loro da Malinconia, unica loro convivente.
In sostanza un vero gatto non va mai di fretta, a costo di arrivare in ritardo: si concede tutto il tempo necessario e anche di più.
Mentre al contrario, il loro mondo esterno irrompe, strepita, suona, rompe, s' incazza, insulta, ti guarda dall' alto, s' impone, consuma e va ad una velocità esorbitante.
In conclusione, pur sembrando felini qualunque, i gatti sembrano incapaci di omologarsi a tutto ciò che li circonda. Stanno perennemente sulle loro, sotto una stupida campana di vetro, mentre la pioggia ancora cade, in un silenzio indistruttibile né dal tempo né dallo spazio, ma con una finestrella, anch' essa in vetro, che ogni tanto si spalanca.
E, infine, non si accontentano mai, se non del meglio. E se il meglio non possono averlo lì dove sono, lo cercano altrove.
È sbagliato isolarsi per non deludersi ?Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato all' uomo: attraversare la vita senza fare rumore.
- Ernest Emingway.
