Sono una viscida chiocciola.
Non ho consistenza.
Non ho stabilità.
Non ho sicurezza.
Mi ripiego su me stessa
e mi rintano nel silenzio.
Nel silenzio assorbo tutto.
Anche il superfluo.
Il superfluo appesantisce il silenzio.
Nonostante gli occhi sulle antenne, sono cieca.
Non voglio vedere finte verità: spariranno che io lo voglia o meno.
Tutti vedono e nessuno guarda.
Nessuno si guarda.
Tutti sentono e nessuno ascolta.
Nessuno si ascolta.
Parla chiunque, ma non uno dialoga con se stesso.
Rispondono tutti, però non si fanno domande.
Sbagliano e non imparano.
Hanno sì un ruolo, ma non si fondono con la propria anima.
Striscio lentamente lasciando delle tracce.
Ma posso andare lontano.
Alla chiocciola i suoi movimenti sembrano più veloci di come appaiono da fuori.
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