"Little While Lies"

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IMPORTANTE:

La storia NON è la mia. Io la pubblico soltanto qui con il permesso dell'autrice :D (la storia la trovate anche su EFP pubblicata dall'autrice ufficiale).

"Allora ti vengo a prendere io tra una mezz'ora", dissi controllando l'ora sul mio orologio.

"Harry... Perché ho il presentimento che combinerai qualcosa di cui poi dovremmo pentircene?", chiese ironico Louis dall'altro capo del telefono.

"Naaah! Tranquillo Broo! Ho tutto sotto controllo!", sorrisi malignamente, mentre mia moglie entrava in cucina già vestita e pronta per il lavoro.

"Harry quando fai così...", Louis iniziò a dire qualcosa, ma non prestai attenzione, poiché distratto da Darcy che indossava il solito pantalone attillato.

Sentendosi osservata, si voltò cogliendomi in fragrante ad osservare il suo fondoschiena.Arrossì, nonostante fossimo sposati e ci conoscessimo da più di sei anni.Sembrava ancora quella ragazzina impacciata che conobbi al bar nel centro di Londra.

"Mi stai ascoltando?!", urlò Louis, ridestandomi dal mio stato di trance.

"Si... Allora a dopo", conclusi in fretta, mettendo giù e correndo da mia moglie, abbracciandola da dietro.

"Ciao", sussurrai nel suo orecchio, facendola fremere.

"Ciao", rispose abbassando il capo e fissando le punte delle sue scarpe nere.

La feci voltare, per averla di fronte, prima di baciarla con passione, infilando una mano sotto la sua maglia blu. Accarezzai la pelle bianca e calda, facendo scorrere le mie dita fino all'ombelico.

"Non vorrai farti scoprire di nuovo...", mi interruppe Darcy, scostandomi leggermente.Risi, vedendo Candy correre in cucina. Aveva le scarpe sciolte così, dopo altri due passi, inciampò, finendo con le ginocchia per terra.

Sbiancai.

"Candy!", esclamai disperato correndo verso di lei ed alzandola da terra.

"Tutto ok!", mi rassicurò, scostandomi e saltando sulla sedia per fare colazione.

"No Candy! Non è tutto ok! Devi stare attenta per favore"

La presi in braccio, facendola alzare ed inginocchiandomi difronte a lei per allacciarle le scarpe.

"Papà quante volte ti sei inginocchiato nella tua vita?", mi chiese la piccola giocando con i miei capelli, scombinandoli e arricciandoli ancor di più.

"Due volte", sorrisi, facendo voltare Darcy verso di me.

"Non ci credo!", disse versando il latte nelle tazze,"Almeno una trentina!"

"Invece solo due!", ribattei, facendola confondere ancora di più.

Candy, intanto, ci osservava in silenzio.

"E sentiamo, quando ti saresti inginocchiato?", mi chiese Darcy, mettendo le mani sui fianchi.

"La prima volta per chiederti matrimonio", sorrisi.Lei arrossì, non fissando più i miei occhi verdi.

"La seconda?", proseguì, facendo finta di essere poco interessata, ma sapevo che dentro si stava sciogliendo... Lo capivo dal rossore delle sue guance spesso bianche.

"La seconda per allacciare le scarpe a mia figlia", dissi alzando il capo verso Candy che, si coprì la bocca con la manina rosea.

Mi saltò al collo, riempendomi il viso di baci e, per un momento, mi sentii in colpa di aver attuato con Louis un piano subdolo per non farla stare con Lucas quella mattina.Ma ero geloso come solo un padre può essere, così inghiottii quel senso di amarezza che mi era salito e sorrisi, prendendole la manina e dirigendomi con lei fuori casa.

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