Capitolo 37

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Ed eccoci arrivati a casa a Roma, meno male che questo viaggio in macchina sia finito e stato abbastanza complicato, un pochino per il mondo di guidare di Mario e un miracolo che non ci arrivino delle multe visto che correva e io mi ritrovavo molte volte a frenare con un freno finto e Mario mi prendeva in giro, beh lo abbiamo passato quasi tutto il tempo a battibeccare ma alla fine siamo sempre noi a lui non andava bene che cantavo le canzoni che passano alla radio dice che le so tutte però poi sorrideva perché ha capito dai pezzi che predevo che erano dedicate a lui ed era il mio modo per digli ti amo, va bene che ho imparato ma penso che con le canzoni sia ancora meglio perché vuol dire che lo penso a lui quando sento una canzone.

Durante il viaggio di ritorno verso casa mi sono ritrovato a pensare a quante cose sono cambiate da quando ho fatto questo stesso viaggio, prima cosa su tutte avevo mille pensieri su cosa mi sarebbe successo e poi non avevo idea di chi stavo andando ad incontrare, e soprattutto non avevo messo in conto di potermi innamorare di nuovo avevo smesso di credere nel amore o meglio ero un sognatore però senza ali perché ero convinto che non fosse per me ma ho sempre creduto nel amore quel sentimento che ti fa sentire sazio senza aver mangiato, che ti fa sorridere solamente pensando a lui, che le sue braccia per te sono casa perché la tua casa molte volte non è un luogo ma è una persona e la mia è Mario con lui al mio fianco mi sento completo grazie a lui mi sento realizzato perché sto facendo qualcosa per il mio futuro non vedo l'ora di renderlo realmente orgoglioso di me, lui mi ha ridato anche le ali e sono ritornato a volare e sognare soprattutto un futuro per due.

Questi giorni a Verona ci hanno unito molto sotto ogni aspetto ci siamo regalati due oggetti molto importanti lui la sua foto che è bellissima poi una delle nostre prime foto insieme o forse la prima, mi ricordo che poco prima che ci scattavano la foto si è avvicinata una signora a farci i complimenti per come eravamo belli e soprattutto a dirci che si vedeva che eravamo innamorati, io e Mario ci siamo guardati e non abbiamo detto niente, non eravamo niente a quel tempo perché il nostro primo bacio ce lo siamo dati qualche giorno dopo, eppure si vedeva già cosa saremmo diventati ora mi viene da sorridere a questo ricordo invece quella sera pensavo che non fosse possibile perché pensavo di essere rotto.

Invece Mario mi ha rimesso a posto e mi ha aiutato a camminare in due e Mario mi ha detto che anche io ho aggiustato il suo cuore e gli ho insegnato ad amare e forse è vero ci siamo aggiustati entrambi.

E poi il secondo oggetto che ci siamo scambiati è la mia luna e il suo cuore siamo noi e sapete la cosa strana che se io mi ritrovavo a portare la mano alla luna Mario molte volte fa lo stesso gesto con la sua, mia mamma mi ha detto che la cosa sconvolgente è che ormai non si capisce dove inizia uno e finisce l altro e senza che noi ci accorgiamo abbiamo preso dei gesti del altro, e in più mi ha detto che siamo fortunati ad esserci trovati perché il sentimento che ci lega non tutti hanno la fortuna di trovarlo si vede che teniamo uno altro e poi come ci cerchiamo se non siamo vicini ed è vero anche quando eravamo al inizio della nostra storia lo facevamo, e la cosa più importante per lei è che si vede che siamo felici.

E si ora lo posso urlare finalmente sono felice non solo perché ho trovato Mario e per quello che piano piano stiamo costruendo ma anche per le cose che sto facendo mi sento come non mi sono mai sentito poi aver portato Mario nella mia famiglia aver condiviso anche quel piccolo tassello con lui mi ha fatto capire che lui nella mia vita ci sta veramente bene.

Lui con me ha condiviso tutto anche i bambini che forse insieme alla mia famiglia sono la cosa che mi manca di più, giocare con loro in questi giorni e stato bello, mi hanno fatto sorridere tanto e in più mi sono ritrovato a pensare come sarebbe avere un famiglia tutta nostra, Mario sarebbe un papà eccezionale sarebbe forse lui quello a dettare la disciplina e io quello giocherellone con me i bimbi giocheranno perché in fondo sono un bimbo cresciuto, prima di Mario non mi ricordo se avevo mai fatto dei pensieri così con lui ho scoperto cose di me che non conoscevo ancora e mi sento anche cambiato dove non arrivo io mi ci porta lui e lo stesso vale per lui forse è vero che ci completiamo.

Pensami come fossi il terzo tentativo del PIN Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora