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La giornata si conclude in fretta. Nessuno vede più Alyssa da nessuna parte, non è presente nemmeno in classe. All’uscita, Michael prova a chiamarla. «Dice che è irraggiungibile» dichiara poi, riponendo il cellulare nello zaino.

«Strano» aggiunge Lucien. «Alle tue chiamate risponde sempre» Si salutano, un po’ preoccupati, e ognuno va per la propria strada. Michael sale sulla sua jeep, quando sente bussare al finestrino.

Vede Shawn, agitato, indicare il sedile. Michael apre la portiera e il canadese salta dentro. «Amico, cos’hai?» Shawn si prende la testa fra le mani, e, sospirando, si volta verso il moro. «Alyssa. Sono preoccupato per lei»

«Sei innamorato»

«No, insomma»

«Sì, lo sei. Non ti preoccupare, probabilmente è solo un po’ scossa dall’accaduto»

«Non lo sono, cribbio! E comunque lo spero, mi sento terribilmente in colpa per quello che è successo»

Nella vettura cala il silenzio, finché il suono di una notifica non fa sobbalzare i due. Shawn prende il cellulare, ansioso, ma alla fine lo ripone nello zaino, deluso.

«Non era lei» dice, e Michael, con un’espressione cupa stampata in volto, non dice niente. Mette in moto, e partono. Shawn abita a metà della strada che percorre Michael, perciò si fa lasciare davanti l’abitazione.

«Ehi» Shawn ferma lo sportello, e Michael si volta, curioso. «Se hai novità, fammi sapere» dice, sconsolato. Michael annuisce. «Vale anche per te» dice, serio. Si salutano, e Michael guarda il ragazzo rientrare in casa prima di ripartire.

È così preoccupato per lei. Ne è innamorato pazzo, e forse anche lei. Anzi, sicuramente! È troppo testarda per ammetterlo, però.

-

Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Cinque.
Sei.
Sette.
Otto.
Nove.
Dieci.
Siamo spiacenti. La persona da lei contattata non è al momento raggiungibile.

Shawn sbuffa, e lancia il cellulare sul letto. Sono ore che prova a chiamare Alyssa, ma senza successo. Sono quasi le otto di sera. E lei non si è fatta sentire. Né lei, né Michael.

Non riesce a pensare ad altro. Non riesce a smettere di pensare a lei, alla sua espressione ferita e distrutta. A come lo ha guardato, all’ultimo sguardo che gli ha rivolto prima di voltarsi e andare via. E scomparire.

Nessuno l’ha più vista. Nessuno l’ha vista entrare in classe. La sua moto è sparita dal parcheggio. Il cellulare è staccato. Si è allontanata volontariamente, questo è certo. Però dov’è finita? Guarda fuori dalla finestra. Nonostante l’orario, fuori il cielo è ancora chiaro. Più o meno, certo. Vede il sole che comincia ad abbassarsi verso il mare. Piano, piano, piano...

Il telefono squilla. Non legge nemmeno il nome sul display, non è nemmeno sicuro e certo che sia lei per davvero. «Pronto?» dice, in tono sconsolato. «Shawn» La voce, rotta dalle lacrime, gli fa accelerare il battito del cuore.

«Alyssa! Oh, mio Dio, stai bene?» Shawn scoppia in lacrime, in silenzio. Sono lacrime di gioia, perché lei è viva. È viva, lo ha chiamato, ha chiamato lui. «T-Ti prego» singhiozza lei, e non c’è suono più brutto. «Cosa? Dimmi, cosa ti serve?» Shawn inizia ad agitarsi, e poi decide di respirare profondamente. Non servirà a nulla, agitarsi.

«Ti prego» continua lei, piangendo. «Vieni a casa mia, per favore» Shawn non se lo fa ripetere due volte. Sfreccia in auto, urlando ai suoi che deve andare da Michael.

Sente sua madre urlargli da vialetto che non può dormire da lui, domani c’è scuola. Ma Shawn è ormai già lontano, con il cuore a mille, che minaccia di uscirgli dal petto.

Bad Reputation || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora