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Ore 10:00.

Finalmente, Shawn atterra a Los Angeles.

Ha con sé soltanto uno zaino, non si è portato molta roba dietro. Accende il cellulare, consapevole che troverà almeno 18 chiamate perse dai suoi genitori e 30 messaggi minatori.

Appunto. Il telefono non smette di vibrargli per almeno 20 minuti. Sono così tante notifiche. Con le mani che tremano, legge i messaggi di sua madre. "Shawn Peter Raul Mendes, come ti sei permesso di fare una cosa del genere? Sei consapevole che non uscirai più di casa almeno fino al matrimonio?" E il resto, be', lasciamo stare.

Mentre, qualche minuto dopo, si avvia fuori in cerca di un autobus che lo porti all'ospedale, ascolta anche i messaggi in segreteria. Quello di sua madre è così pieno di urla che deve allontanare il telefono dalle orecchie.

«Ciao, mamma. Sono Shawn. Sono atterrato cinque minuti fa a Los Angeles. Buffo, vero?» Ha la voce che gli trema. «Probabilmente mi ucciderai, oppure mi userai come cavia per qualche esperimento con i pomodori. Sappi che sto andando da Alyssa. Raggiungetemi, vi prego. So quanto le volete bene. Vi prego...» Un suono acuto segna la fine del tempo. Bene, sua madre si ritroverà quel bellissimo messaggio in segreteria dall'aria disperata. Meglio di niente. Spero capisca quanto mi dispiace.

-

«Quindi? Cos'è successo?»

«Ma niente, Lux... È solo che ha fatto una cazzata, ecco tutto»

«Cioè? Stanotte ero più addormentato che sveglio, non ero lucido, non ti capivo»

«Shawn ha preso un aereo di nascosto dai suoi genitori ed è volato qui a Los Angeles. Per Alyssa. Anzi, credo che stia arrivando».

Lucien e Michael sono ancora in ospedale, ancora accanto al letto di Alyssa. Lucien guarda Michael a bocca aperta. «L'ha fatto davvero?», chiede. Michael annuisce, con disappunto. «Perché quella faccia?», chiede di nuovo Lucien, guardandolo male. «È una bella cosa». Michael lo guarda con gli occhi di fuori. «Una bella cosa!? Non lo nego, ma sai in quanti guai si è cacciato, vero?»

«Io per te l'avrei fatto!»

«Cosa?»

«Ho detto che io per te l'avrei fatto! Non m'interessa dei guai, di cosa farebbero i miei genitori, del "cattivo esempio" che darei a mia sorella!»

«Lux-»

«Sei troppo critico e razionale, Mike. Non dico che tu debba iniziare a fare cazzate su cazzate. Ma è l'amore, è la nostra giovane età. Bisogna buttarsi, nella vita»

«Come mi hai chiamato?»

«Eh?»

«Ti ho chiesto come mi hai chiamato»

«Cioè, fammi capire: di tutto il discorso che ti ho fatto tu presti attenzione soltanto a quello?»

«Mi hai chiamato Mike sì o no?»

«Sì! Quindi?»

«Mi piace. Fallo più spesso».

Un sorriso soddisfatto si forma sul viso del moro quando Lucien arrossisce visibilmente. Stanno quasi per baciarsi, quando la porta della stanza improvvisamente si apre. «Oh, scusate, ho interrotto qualcosa?» Shawn è lì, sulla porta, con l'aria scarmigliata e disordinata di chi non ha dormito tutta la notte, divorato dall'ansia.

I due ragazzi, imbarazzati, si allontanano l'uno dall'altro, cercando di fare i vaghi. «No, tranquillo». Poi scoppiano a ridere tutti e tre. Michael e Lucien abbracciano forte Shawn, sono stati distanti per troppo tempo. Troppo, troppo tempo.

Bad Reputation || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora