26

260 11 0
                                    

Suona il campanello.

Lei lo ignora spudoratamente.

Suona ancora. Lei sbuffa. Chi sarà mai a quest'ora?

Si alza e va verso la porta. Apre, senza nemmeno controllare chi è. Forse è la vicina, probabilmente è venuta a lamentarsi del volume della TV troppo alto. Sbagliato. Non è la vicina. Affatto.

Un'espressione di sorpresa le si dipinge sul viso. «Ethan? Che cosa ci fai tu, qui?» Ethan, senza aspettare un invito della ragazza, consapevole che non sarebbe mai arrivato, entra nell'appartamento, come una furia. «Che cazzo stai facendo, si può sapere?!» Alyssa gli sbraita contro, finché lui non si volta e la fa indietreggiare con un solo sguardo.

«COSA CAZZO VOLEVI FARE, EH?!» Alyssa sobbalza. Ethan, così violento, non le è mancato per niente. «HAI TENTATO IL SUICIDIO, CAZZO! MA COSA TI PASSA NEL CERVELLO?» Ethan si avvicina a lei, pericolosamente. Alyssa indietreggia ancora. A un certo punto, sente la porta alle sue spalle. È fregata.

È da sola, i suoi amici non sono lì con lei ora. Deve cavarsela da sola. Calma e sangue freddo. «Buongiorno, signor Keller!» ribatté Alyssa, con una rabbia dentro che nemmeno lei sapeva di avere. «Hai mai pensato a me? Hai mai pensato a come mi sentissi, ogni volta che alzavi quella dannatissima mano? No! Ecco il risultato!» Alyssa gli restituisce l'occhiataccia.

«E adesso, per favore, esci da casa mia» Alyssa riesce a sgusciare via dalla sua presa. «Subito» Ethan la guarda con disprezzo. «Vaffanculo» dice, dandole un'altra spinta. La ragazza, per poco, non cade a terra. Riesce ad aggrapparsi al divano, con scarsi risultati.

«Mettimi di nuovo le mani addosso e ti giuro che-» Slam! La mano di Ethan le colpisce una guancia. Brucia. Fa male. Alyssa si porta una mano al viso, stordita. «Mi giuri che cosa? Che tutto tornerà com'era prima?» Un altro schiaffo. «Reagisci, cazzo!» La mano di Ethan si schianta ancora una volta sul viso di Alyssa. La ragazza lo guarda, senza parole.

«Vuoi che reagisca? Forse sei tu che dovresti smetterla!» La ragazza non riesce più a contenersi. Ma come si permette, anche solo di presentarsi a casa sua, così, come se niente fosse? «Vattene! Vattene via!» Alyssa indica la porta, quasi con le lacrime agli occhi. «Te la farò pagare» minaccia Ethan, uscendo dalla porta. «Ma vai a cagare» sputa Alyssa, chiudendo finalmente la porta a chiave.

Sono le 10 di sera, e vorrebbe tanto che domani non arrivasse mai.

Dovrebbe avvisare Shawn. O Michael, Lucien. Qualcuno. Sente bussare alla porta. «Apri!» È di nuovo lui. Senza pensarci due volte, afferra il cellulare. Digita velocemente il numero di Shawn. Non vuole chiamare la polizia. Non adesso.

Non risponde. Dannazione.

Cosa deve fare? Ethan continua a urlare, e a bussare con insistenza alla porta. Prova a chiamare Michael e Lucien, ma risultano entrambi irraggiungibili. L'unico numero rimasto, di persone lì a Los Angeles, è quello di Delon. Ma non può chiamarlo. Non lui. Le riderebbe in faccia.

Il cellulare squilla. È Shawn. Deve aver visto la chiamata. «Shawn» dice, non appena apre la chiamata. «Ehi, dimmi tutto» Il suo tono è calmo, dolce, tranquillo. Come lui.

«Aiutami» sussurra Alyssa. I colpi alla porta stanno diventando sempre più insistenti. «Alyssa? Tutto bene? Cos'è quel fracasso?» Shawn sembra preoccupato. Alyssa cerca di smettere di tremare, ma non ce la fa. «Ethan» dice, ed è come se la guancia iniziasse a farle ancora più male. «Io-» Shawn la interrompe, velocemente. «Non dire altro. Arrivo subito».

-

Un'ora e mezzo dopo, l'intervento dei vicini e della polizia è servito a riportare (più o meno) la calma nel palazzo. «Non è finita qui!» urla Ethan, mentre un paio di poliziotti lo tengono fermo cercando di farlo entrare nella volante.

Bad Reputation || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora