"You and I, we're a time bomb."
-Tove Lo
Louis detestava assolutamente quel tappeto verde. Non riusciva nemmeno a guardarlo, figurarsi permettere ai suoi piedi di toccarlo. Sarebbe stato troppo crudele lasciare a qualcosa di così innocente come il suo piede nudo, di essere sfiorato da un oggetto così privo di gusto come quel tappeto color chartreuse. E non era nemmeno il tappeto in sé a mandare Louis in crisi; era il fatto che con una semplice firma aveva letteralmente perso tutti i diritti per potersene lamentare.
E Louis William Tomlinson esisteva per lamentarsi. Mentre la maggior parte degli organismi biologici sopravvivono ingerendo cibo e convertendo le calorie in energia, Louis faceva pompare i suoi organi lamentandosi almeno tre volte al giorno. Probabilmente avrebbe potuto anche vivere senza cibo o acqua per settimane, fin quando avesse avuto qualcuno pronto ad ascoltare le sue lamentele su quanto avesse fame.
Le circostanze che avevano condotto al grande dilemma del tappeto, gli erano sfuggite di mano. Il giorno seguente al rilascio del suo articolo ''Indovinate un po' ragazzi? Sono gay!'' (La testata era leggermente più raffinata di così, ma non di meno noiosa), il suo management lo aveva avvertito di restare lontano dai social media per pochi giorni. Fortunatamente per Louis, il suo fidanzato, sempre di supporto, si era trovato subito d'accordo con quell'idea.
Joshua aveva installato un'applicazione 'controllo genitori' sul cellulare di Louis, che gli impediva di andare in internet, e aveva cambiato le password su ogni dispositivo della casa abilitato ad andare in rete. A Louis era comunque permesso di guardare la tv e carpirne tutte le informazioni che voleva, anche se si dimostrò inutile. Ogni volta che guardava tre ore di programmi di intrattenimento, il massimo che otteneva, era sentire il suo nome venire menzionato un paio di volte, e la sua reazione era salire in piedi sul divano, lanciare il telecomando in aria come fosse una spada, e urlare, ''Non posso fare affidamento su questa scatola antiquata di informazioni! Non accetto queste barbarie!''
Joshua rispondeva con un freddo, ''Per favore, non salire sul divano.''
Dopo due settimane passate in una dimensione priva di internet, Louis capì che era necessario un compromesso. Decise di trasformare il suo piano diabolico nella buona notizia che stava tenendo nascosta a Joshua da settimane.
''Ho fatto un'offerta su una nuova casa,'' sputò, senza alcun preavviso.
Joshua si irrigidì, alzando lo sguardo dalla lavastoviglie che aveva appena aperto.
''Stai per comprare una nuova casa?'' chiese, la voce priva di emozione.
''Beh, in realtà, noi stiamo per comprare una nuova casa,'' disse Louis, scendendo dal ripiano su cui era seduto. ''Voglio dire, continuerò a pagare io tutto. Ma voglio pensare a questa casa come se fosse nostra.'' Joshua restò in silenzio, abbassando lo sguardo, mentre un sorriso cominciò ad increspargli gli angoli della bocca.
''Vuoi che mi trasferisca con te?'' ripeté, cercando di nascondere il suo sorriso. Louis fece un passo avanti e avvolse le braccia attorno alla vita di Joshua.
''Voglio il tuo nome sul contratto,'' rispose Louis, la voce bassa e intima, per poi lasciare un bacio veloce sulle labbra del ragazzo. ''E non vedo l'ora di sentire cosa dirà tua mamma quando scoprirà che vivremo nel peccato.''
''Lou!'' Joshua scoppiò a ridere, allontanandolo.
''Ed è un peccato doppio, considerata la sodomia,'' continuò Louis.
''Ugh, smettila. È una parola terribile.''
''Ma seriamente,'' disse Louis, cambiando tono di voce. ''Ultimamente le cose vanno benissimo, e penso sia giunto il momento di viziarci.''
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Time Bomb [Larry Stylinson || Italian Translation]
Fanfiction''Esattamente, perché sei qui?'' chiese Louis, fingendo fastidio, ma fallendo miseramente. ''Il mio manager mi ha detto che non posso avvicinarmi a te,'' rispose Harry, gli occhi ancora imbrattati dall'eyeliner della scorsa notte, ''il che fa di te...